mercoledì 30 ottobre 2024

Il destino dell'esercito napoleonico dopo Waterloo: scioglimento e restaurazione borbonica

Dopo la sconfitta di Waterloo (18 giugno 1815), l’esercito di Napoleone cessò di esistere come forza organizzata. Con l’abdicazione dell’imperatore e il ritorno di Luigi XVIII al potere, i vincitori—soprattutto gli inglesi e i prussiani—si assicurarono che la Francia rivoluzionaria e napoleonica non potesse più minacciare l’Europa.


Lo scioglimento dell’esercito imperiale

Smobilitazione forzata: Luigi XVIII, appoggiato dalle potenze della Settima Coalizione, sciolse l’esercito napoleonico per evitare nuovi colpi di stato.

Epurazione dei bonapartisti: I generali fedeli a Napoleone furono esiliati, processati o costretti al ritiro. Alcuni, come Ney, furono giustiziati per tradimento.

Integrazione dei soldati: I veterani furono in parte assorbiti nel nuovo esercito reale borbonico, ma molti finirono disoccupati o emarginati.


L’occupazione alleata e il controllo militare

Il Duca di Wellington supervisionò l’occupazione della Francia (1815-1818), garantendo che non sorgessero nuove insurrezioni.

Taglio delle forze armate: La Francia fu costretta a ridurre il suo esercito a soli 150.000 uomini, con severe restrizioni sulle armi e le fortificazioni.

Risarcimenti di guerra: Il governo francese dovette pagare 700 milioni di franchi alle potenze vincitrici.


Luigi XVIII, consapevole di dovere il trono agli alleati, cercò di ripulire l’esercito da ogni influenza rivoluzionaria:

Ritorno dei nobili emigrati: Ufficiali aristocratici esiliati durante la Rivoluzione furono reintegrati, causando tensioni con i veterani napoleonici.

Nuova guardia reale: Creò unità fedeli alla monarchia, ma l’esercito rimase debole e diviso.


Wellington, pur essendo cruciale per la restaurazione borbonica, disprezzava il re: lo considerava un inetto fisicamente decadente (sofferente di gotta e obesità), soprannominandolo con sarcasmo "Oyster Louis" ("Luigi Ostrica") per la sua passività.


Dopo Waterloo, l’esercito napoleonico scomparve come istituzione, e la Francia tornò a essere una monarchia controllata dalle potenze straniere. Tuttavia, il mito di Napoleone e il malcontento verso i Borboni portarono, pochi anni dopo, a nuove rivolte—fino alla Rivoluzione del 1830 che spazzò via per sempre la dinastia restaurata.

Lo stesso esercito borbonico, purgato dai napoleonici, si rivoltò nel 1830 in nome della gloria imperiale, dimostrando che l’eredità di Waterloo era più duratura del trono di Luigi XVIII.




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