Nel Memoriale di Sant’Elena,
Napoleone Bonaparte scrisse di sé:
"Tutti nascono anonimi
come me, in una anonima Ajaccio, in un'anonima isola, in un anonimo
15 agosto, di un anonimo 1769, da due anonimi Carlo e Letizia
Ramolino; solo dopo diventano qualcuno; e se prima di ogni altra cosa
sono capaci di non deludere se stessi, anche la volontà divina si
manifesta su di loro."
Napoleone era un uomo sicuro di sé e
ambizioso, stratega militare che si guadagnò il rispetto dei soldati
sui campi di battaglia, dimostrando un carisma e un’audacia fuori
dal comune.
Il coraggio e la personalità
di un uomo non si misurano certo dalla sua statura fisica.
A volte le sue qualità si
misurano da quella morale, ma non era il caso di Napoleone.
Dal profilo psicologico che è stato
tracciato su di lui, leggiamo che “aveva capacità di leadership
che si manifestarono presto nella vita, ma nessuna abilità sociale.
Il suo successo è sempre associato alla sua capacità di persuasione
e di esercitare dominio. Napoleone era assertivo, con una immensa
autostima, e cercò sempre di controllare gli altri. Lo si vede in
tutta la sua vita: era egoista, spesso sleale, inaffidabile, avido e
senza scrupoli. Aveva apparentemente piccoli sentimenti per il suo
prossimo, ma chiedeva completa obbedienza da chiunque gli fosse
vicino. L’ambizione e l’intelligenza sono le parole chiave della
psicologia di Napoleone.”
E ancora: “Da un punto di vista
psicologico moderno, Napoleone Bonaparte era uno psicopatico, un tipo
di persona capace di sopportare ogni sorta di stress e ansia. Dove
gli individui più razionali erano cauti e timorosi, lì Napoleone
non mostrava alcuna paura. Era un vero genio militare? Era
intelligente, sapeva leggere le persone e prevederne le azioni. La
sua audacia gli permise (quasi sempre) di agire di sorpresa e
sopraffare i suoi nemici.”
Anche nell’ultimo esilio a Sant’Elena
Napoleone non modificò mai le sue convinzioni ed il suo
atteggiamento nei confronti della realtà. Continuò a credere che il
popolo francese lo amasse e che sarebbe venuto in suo soccorso. Le
guardie inglesi lo chiamavano generale Bonaparte, mentre lui
costantemente chiedeva loro di essere trattato come l’imperatore
Napoleone.
Per la sua grandezza, la sua storia, la
sua fermezza e, probabilmente, per il fatto che
le masse hanno bisogno di
seguire sempre un leader forte
(psicopatico o no), Napoleone è
considerato dai francesi, ancora oggi, come il più grande francese
che sia mai vissuto.
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