Non fu l'unico. Quasi tutti i re francesi erano stati famosi per le loro numerose amanti.
Basti pensare, tra i tanti, il suo pronipote e successore Luigi XV.
Era del resto una cosa, anche se formalmente deprecata dalla Chiesa, ampliamente diffusa e tollerata che i re di Francia avessero molte amanti, quasi come satrapi orientali.
Un re nell'Ancién Regime non rappresentava la Nazione soltanto (come accade oggi nelle monarchie costituzionali), ma la incarnava. Avere tante amanti, molte delle quali mostrate pubblicamente, era un segno come un altro di enorme vigore fisico e vitalità.
Anche l'attributo, oggi ritenuto
offensivo, di "bastardo" un tempo era considerato un
complimento se riferito a un nobile.
Ad esempio Renato di Savoia
Tenda era appellato come il Gran Bastardo, ma di esempi ce ne sono a
bizzeffe.
Difatti per un figlio nato da una relazione adulterina tra il sovrano e una donna che non era la moglie, essere considerato un "bastardo" era solo l'identificazione di una condizione, cioè non essere un erede legittimo, ma non inficiava minimamente sulla sua considerazione o rango.
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