mercoledì 24 agosto 2022

Perché in epoca napoleonica le uniformi erano così sgargianti? E perché dopo si è iniziato a usare uniformi mimetiche?

UNIFORMI DELLE GUERRE NAPOLEONICHE. 2 VOLUMI IN COFANETTO



In epoca napoleonica non si era ancora compreso che il soldato armato con un fucile poteva essere molto più utile se aveva una grande mobilità. Esistevano alcuni reparti di cacciatori e fanteria leggera che si muovevano nella macchia, e infatti usualmente avevano uniformi verdi o marroni, ma il grosso delle truppe era composto da fanteria di linea. Ovviamente per un comandante era molto importante riuscire a distinguere i propri soldati nella confusione del campo di battaglia, quindi ogni potenza tentava di avere uniformi di colori diversi. Il soldato dopotutto non doveva nascondersi, ma restare in linea. Le tecniche insomma erano ancora quelle della guerra medievale classica, nonostante gli armamenti moderni.
La prima guerra mondiale fu il primo grande teatro dove il nuovo tipo di guerra fu sperimentato. Non esistevano ancora vere e proprie fantasie mimetiche, ma nei primi anni del novecento molti eserciti diedero ai propri soldati uniformi color cachi, grigie, o grigio-verdi. Infatti il miglioramento delle artiglierie aveva reso evidente l'obsolescenza delle tattiche napoleoniche: dei colpi di artiglieria ben piazzati potevano spazzare via intere formazioni di uomini allineati e ben visibili nelle loro giubbe colorate. Inoltre il miglioramento dei fucili e dell'armamento individuale del soldato, e l'invenzione della mitragliatrice, faceva sì che non occorresse più un fuoco di linea, ma era molto più efficiente avere mitragliatrici ben posizionate e soldati molto mobili sul campo.
Il camuffamento a questo punto divenne essenziale. La prima vera e propria mimetica fu francese, nel 1917, chiamata Leopard.
Il resto è ben noto a tutti. Dopo la prima guerra mondiale tutti gli eserciti procedettero a introdurre tute mimetiche e vernici mimetiche per i mezzi.


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