La battaglia di Borodino (7 settembre 1812) è spesso considerata uno dei più sanguinosi scontri delle guerre napoleoniche, un confronto brutale che lasciò entrambi gli eserciti stremati. Ma cosa sarebbe successo se lo zar Alessandro I, invece di affidare il comando al generale Michail Kutuzov, avesse guidato personalmente le truppe russe? Avrebbe potuto infliggere una sconfitta decisiva a Napoleone?
Alessandro I, pur essendo un sovrano coinvolto nelle questioni militari, non era un comandante esperto come Kutuzov o Barclay de Tolly. La sua unica diretta esperienza in battaglia risaliva ad Austerlitz (1805), dove la sua presenza—insieme a quella dello zar Francesco II d’Austria—contribuì alla disastrosa sconfitta della coalizione. Se avesse preso il comando a Borodino, avrebbe probabilmente ripetuto errori simili: troppa fiducia in attacchi frontali e poca attenzione alla logistica e alla ritirata strategica, elementi che invece Kutuzov gestì con pragmatismo.
Napoleone, nonostante la sua fama, commise gravi errori a Borodino:
Nessuna manovra avvolgente: invece di aggirare le difese russe, lanciò attacchi frontali contro la Grande Ridotta, subendo perdite catastrofiche.
La Guardia Imperiale tenuta in riserva: un’unità d’élite che avrebbe potuto sfondare le linee russe, ma che Napoleone conservò inutilmente.
Stanchezza e indecisione: alcuni storici ipotizzano che soffrisse di problemi di salute (calcoli renali o emorroidi), ma ciò non giustifica la mancanza di audacia tattica.
Se Alessandro avesse avuto l’esperienza di un generale veterano, avrebbe potuto sfruttare questi errori? Forse, ma è improbabile. Anche con un comando più aggressivo, i russi non avevano la superiorità numerica per annientare la Grande Armata.
Le cifre parlano chiaro:
Francia: ~35.000 perdite (su 130.000 uomini).
Russia: ~52.000 perdite (su 120.000 uomini).
Napoleone tenne il campo, ma i russi si ritirarono in ordine, mantenendo intatto il grosso dell’esercito. Questo permise a Kutuzov di sacrificare Mosca per logorare i francesi, portando alla catastrofica ritirata del 1812.
Anche con più esperienza, Alessandro I difficilmente avrebbe ottenuto una vittoria decisiva. Borodino fu uno scontro di logoramento, non una battaglia di annientamento come Austerlitz o Jena. La vera sconfitta di Napoleone arrivò dopo, con la strategia della terra bruciata e l’inverno russo—elementi che nessun generale, nemmeno uno zar più esperto, avrebbe potuto controllare meglio di Kutuzov.
Napoleone perse la campagna di Russia non per un singolo errore a Borodino, ma per aver sottovalutato la resistenza russa. E se c’è una lezione che la storia ci ha insegnato, è che nessun imperatore o generale, per quanto brillante, può vincere contro un intero popolo deciso a resistere.
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