giovedì 31 marzo 2022

Napoleone era davvero figlio della rivoluzione? Erede cioè, degli ideali di uguaglianza, fratellanza e soprattutto libertà propri della rivoluzione?

 


Napoleone fu figlio della Rivoluzione francese senza ombra di dubbio a cominciare dalla sua ascesa al potere che sarebbe stata impossibile con l'ancien regime.

Napoleone,però completò la rivoluzione nel senso che pose al periodo di instabilità politica e sociale che seguì il 14 luglio 1789.

La nazione aveva bisogno di una guida forte per uscire dall'incertezza. La classe borghese emergente richiedeva stabilità.

C'erano poi da sistemare varie questioni lasciate in sospeso dalla rivoluzione: il ruolo degli aristocratici nella società e quello della Chiesa.

Napoleone seppe porre rimedio alle due cose. Gli aristocratici emigrati potettero fare ritorno in patria e il concordato con la chiesa cattolica pose fine alle diatribe con la chiesa.

Degli ideali della rivoluzione Napoleone, però sacrificò la libertà. Il suo governo si basava su uno stretto controllo di polizia attraverso l'opera dell'abile Fouché per cui le libertà personali erano limitate e soprattutto quella di stampa quasi abolita.

L'ideale dell'uguaglianza, però restò intatta. Tutti gli uomini erano uguali e tutti potevano aspirare alle più alte cariche. I suoi Marescialli nella maggior parte erano, infatti di umili origini.

In conclusione Napoleone fu figlio della Rivoluzione.


mercoledì 30 marzo 2022

Perché Napoleone fece fucilare il Duca d'Enghien?



Diciamo che come bassezza fa il paio con quella compiuta dal suo nemico giurato: l'ammiraglio Nelson, che fece impiccare sommariamente l'ammiraglio Caracciolo. I motivi sono sempre i soliti: l'insicurezza di chi detiene il potere anche quando è palese l'incapacità delle vittime di portare nocumento. Ciò che ha fatto paura è stato l'avo di d'Enghien, il principe di Condè, uno dei più grandi strateghi della storia.


martedì 29 marzo 2022

Che fine hanno fatto i genitali di Napoleone?

Il suo pene è stato venduto all'asta.



Fu tagliato durante l'autopsia dal suo medico, Francesco Autommarchi, davanti a 17 testimoni, prima di essere poi acquisito dal sacerdote Abbé Anges Paul Vignali. Passò attraverso la famiglia di Vignali prima di essere infine acquistato dal commerciante di libri rari americano ASW Rosenbach nel 1924 e poi esposto al Museum of French Art di New York nel 1927.

Il pene di Napoleone è stato infine acquistato all'asta per $ 3.000 e ora è tenuto sotto chiave nel New Jersey, e appartiene a Evan Lattimer, a cui è stato regalato da suo padre, un famoso urologo.

La reliquia è conosciuta presso la famiglia Lattimer come “l'oggetto di Napoleone”.

Proprio come lo stesso Napoleone, si diceva che l'appendice dell'imperatore fosse, beh, minuscola.

Quasi due secoli dopo la sua morte, è stato confermato che il leader militare e politico francese aveva un pene "molto piccolo", "lungo" meno di 4 centimetri.


lunedì 28 marzo 2022

Quale fu una delle prigionie più crudeli?

Si faceva chiamare con svariati nomi, ma mai con quello vero: Giuseppe Balsamo.



Conosciuto come Cagliostro, fu uno dei personaggi più ambigui dell’illuminismo; alchimista, mago, massone (o ciarlatano) era dotato di fascino e acume.

Aveva introdotto nella Massoneria un nuovo rito, il Rito Egiziano, che si proponeva di resuscitare il culto di Iside. Ma nel 1790 la sua arte ammaliatoria non scalfì l’Inquisizione, che dopo un lungo processo lo condannò al “carcere perpetuo”.

Cagliostro fu trasferito nella Rocca di San Leo, fra Urbino e San Marino e qui venne condotto nel “Pozzetto”. Murato vivo in una tomba di pietra, priva di porta, collegata con l’esterno da una piccola botola.

Ben presto iniziò a dare segni di instabilità psichica, segnata da violente ribellioni nella tremenda solitudine di quel buco oscuro ed umido.


Il suo mondo consisteva tutto nel guardiano che dal soffitto gli calava il cibo due volte al giorno, nel tavolaccio dove stava sdraiato per quasi tutte le ore di un giorno che poco o nulla si differenziava dalla notte, nella finestrella a cui a volte si aggrappava per urlare una disperazione cui era negata ogni pietà.

Quando aveva queste crisi, dal soffitto giungevano i guardiani, che, per riportarlo alla calma, lo pestavano a sangue. Languì in un buco per tre anni, privo di aria, di movimento e di ogni contatto con i suoi simili.

Il giorno stesso della sua morte il governatore della prigione ne ebbe pietà e lo fece trasferire in una cella del pianterreno.




domenica 27 marzo 2022

Perché Napoleone trovava così difficile sconfiggere la Gran Bretagna? Eventuali soluzioni?

I francesi avevano il più grande esercito terrestre che l'Europa avesse mai visto fino a quel momento: la Grande Armée. Era ben equipaggiato, ben addestrato e ben guidato e contava 680.000 unità quando marciò in Russia nel 1812.



Sfortunatamente per i francesi, non si può camminare sull'acqua.



La Manica proteggeva gli inglesi dalla piena potenza dell'Impero francese. I francesi, per conquistare la Gran Bretagna, avevano bisogno della superiorità navale nella Manica. Sfortunatamente per i francesi, la Gran Bretagna aveva la più grande marina del mondo a quel tempo: la Royal Navy.



La Francia fece alcuni tentativi infruttuosi nell'intento di sfidare il dominio dei mari della Britannia, ma vennero sconfitti in ogni battaglia, in particolare a Trafalgar, quando la flotta combinata franco-spagnola venne brillantemente sconfitta da Lord Nelson.

La Francia non fu mai in grado di invadere o addirittura privare economicamente la Gran Bretagna, e quindi non fu mai in grado di ottenere la vittoria finale.

Curiosità: la Grande Armée fu assemblata per la prima volta sulla costa della Manica in preparazione per un'invasione della Gran Bretagna, ma fu reindirizzata per sconfiggere austriaci e russi ad Austerlitz.


sabato 26 marzo 2022

Dopo che tornò dal suo primo esilio sull'Isola d'Elba, Come fece Napoleone a convincere le persone in Francia che avrebbero dovuto accettare nuovamente l'imperatore e come evitó di venire ucciso dalle nuove persone al comando?




Napoleone dopo la campagna di Francia che portò le truppe alleate a ridosso di Parigi fu costretto ad abdicare. Le condizioni furono durissime tanto che non fu assicurata nemmeno la discendenza a suo figlio.

Fu deciso l'esilio all'Elba. Le nazioni europee si riunirono a Vienna dando vita al famoso Congresso che avrebbe dovuto ritracciare i confini dell'Europa.
Abilmente Talleyrand ministro francese e Metternich ministro austriaco fecero passare il concetto della Restaurazione.

Secondo questa idea, si sarebbe azzerato tutto il periodo napoleonico e a parte qualche concessione di secondo ordine, la mappa dell'Europa sarebbe tornata a quella del 1789.

A Vienna si cominciò a parlare anche del futuro di Napoleone e la destinazione Sant'Elena cominciò a fare capolino.

Napoleone era molto attento a quello che succedeva in Francia e in Europa. Sapeva che nella sua nazione cominciavano i malcontenti contro Luigi XVIII. L'esercito, poi si sentiva orfano del suo capo e condottiero.

Il 26 febbraio Napoleone ruppe gli indugi e fuggì dall'Elba.
Non sapeva quale accoglienza lo avrebbe atteso.

Di proposito evitò le regioni, come quella di Marsiglia più fedeli al Re e cominciò la sua avanzata verso Parigi. Nei dintorni di Grenoble gli si parò l'esercito nemico. Napoleone con un memorabile discorso in cui si scoprì il petto chiedendo ai soldati se avessero il coraggio di sparare al loro Imperatore, riuscì a portarli dalla propria parte.

L'ultima minaccia prima di arrivare nella Capitale era rappresentata dal Maresciallo Michel Ney, il più coraggioso fra i coraggiosi che aveva promesso a Luigi XVIII di portargli Napoleone rinchiuso in una gabbia.

Quando, però Ney si ritrovò al cospetto di Napoleone non solo non ebbe il coraggio di catturarlo, ma si schierò dalla sua parte.

Ormai il cammino di Napoleone era spianato, il popolo lo acclamava come liberatore e Luigi XVIII si dovette dare a una precipitosa fuga.

In men che non si dica a Parigi i gigli dei Borbone furono sostituiti dalle Aquila Imperiali.

In conclusione come mai Napoleone non fu catturato dai soldati del Re?

Per un'unica grande ragione: perché era Napoleone, un uomo che aveva sul popolo e su i suoi soldati un fascino irresistibile.

Anche dopo la seconda abdicazione Napoleone avrebbe avuto la possibilità di resistere perché il popolo era con lui. Non volle per evitare una guerra civile.








venerdì 25 marzo 2022

Com'era la vita dei nobili francesi dopo l'amnista concessa da Napoleone? Gli erano stati restituiti titoli e terreni (immobili e richezze confiscate durante la rivoluzione francese)?



Sicuramente la vita dei cosiddetti émigrés, ovvero i nobili francesi che furono costretti all'esilio durante la Rivoluzione, migliorò relativamente sotto Napoleone rispetto alla Francia rivoluzionaria.

Infatti, dopo anni di esilio, poterono tornare in Francia e forse gli furono restituite alcune proprietà e titoli ma non bisogna confondere Napoleone con i Borbone!

Napoleone era di sicuro più "tollerante" rispetto ai rivoluzionari verso l'antica nobiltà francese ma non era un ingenuo: fu generoso con chi gli giurò fedeltà e divenne suo sostenitore ma sapeva che molti di quei nobili "amnistiati" non avrebbero mai accettato che un uomo qualunque, per giunta neanche discendente di sangue reale, sedesse sul trono di Francia che Dio aveva dato ai Borbone (quindi per molti era un usurpatore ed un sacrilego).

Napoleone fu una via di mezzo, non troppo radicale come i rivoluzionari ma neanche troppo filo-aristocratico come i Borbone: i nobili ritornarono al potere solo con la sua caduta e la restaurazione dei Borbone nel 1815.


P.S.: un esempio di "nobile" che passò una vita in prigione per il suo comportamento libertino fu il marchese de Sade, imprigionato prima dai giacobini e poi da Napoleone.









 





giovedì 24 marzo 2022

Qual è stato il primo grande errore di Napoleone?

Il sistema continentale.

Dopo aver scatenato una rivolta in Europa e aver soggiogato praticamente tutto, l'autorità di Napoleone era quasi indiscutibile. La Prussia era caduta, l'Austria era caduta, la Russia aveva trovato i suoi eserciti sconfitti e aveva optato per alleare Napoleone e la Spagna era alleata da prima. Gran parte della Germania nord-occidentale e del Nord Italia erano sotto il controllo di Napoleone. Sembrava che nulla potesse fermarlo.

Rimaneva comunque un nemico, uno che in una forma o nell'altra aveva causato problemi alla Francia per secoli. Per anni prima, infatti, ha finanziato le spese dei nemici di Napoleone nel continente.



Questo nemico mortale era tutto ciò che stava tra Napoleone e il consolidamento del suo potere sull'Europa. E ora Napoleone sarebbe in grado di concentrarsi completamente su di esso.

Il compito a portata di mano non sarebbe stato facile per Napoleone, la flotta franco-spagnola era stata sconfitta da Horatio Nelson durante la battaglia di Trafalgar mentre Napoleone era su una delle sue campagne e la flotta danese era stata catturata dalla Royal Navy. Il dominio navale britannico era ormai la supremazia ed era improbabile che Napoleone fosse in grado di usare il suo potente esercito o le tattiche che usava per sconfiggere i suoi avversari di terra.

La risposta di Napoleone fu di installare il sistema continentale o Blocus continentale, ciò significava che le merci britanniche non potevano essere esportate in Europa, compresa la posta. La Gran Bretagna ha risposto vietando alla Francia di commerciare con essa, i suoi alleati o persino neutrali. La Royal Navy ha bloccato i porti francesi, interrompendo tutte le spedizioni, sia esso neutrale o meno, minacciando di affondare completamente tutte le navi che rispettavano Napoleone. Napoleone rispose sequestrando tutte le navi neutrali che avevano usato i porti britannici o pagato qualsiasi tariffa britannica, qualsiasi nave disposta a fare affari in Europa avrebbe dovuto fermarsi prima in un porto francese per assicurarsi che non avesse commerciato con la Gran Bretagna.

Alla fine, Napoleone fu sconfitto in questa guerra commerciale. Il danno al Regno Unito era esistente ma relativamente piccolo poiché la sua padronanza dei mari gli ha permesso di sostituire i suoi scambi con quelli di altre aree del globo. Tuttavia, l'Europa ha sofferto molto a causa del declino di molte industrie come la fabbricazione di funi e la costruzione di navi, con esportazioni limitate che hanno chiuso molte industrie francesi. Anche la Gran Bretagna ha introdotto clandestinamente molte merci in Europa, spesso attraverso stati di cui Napoleone aveva dato il dominio ai suoi parenti, questo ha ridotto l'impatto dell'embargo di Napoleone sulla Gran Bretagna.

La guerra commerciale causata dal sistema continentale non solo fu un grande fallimento, ma portò a due delle campagne più disastrose di Napoleone.

In primo luogo il Portogallo, un alleato a lungo termine della Gran Bretagna, rifiutò categoricamente di unirsi al sistema continentale che portò Napoleone a tentare di soggiogarli e di impadronirsi dei loro porti. Napoleone occupò anche la Spagna, che si ribellò apertamente contro le truppe francesi di stanza lì, e ciò portò alla guerra peninsulare contro Arthur Wellesley e una lunga e dura campagna di guerriglia contro i ribelli spagnoli, per sempre uno scolo per l'esercito francese.

In secondo luogo, il sistema continentale fece incazzare molti alleati di Napoleone, in particolare la Russia che aprì il commercio con la Gran Bretagna nel 1810. Napoleone preparò un'invasione per punire la Russia e il resto è storia.


mercoledì 23 marzo 2022

Cos'è la Marianne francese?

E' una donna col berretto frigio, simbolo della Repubblica Francese e dei suoi valori: Liberté, Egalité, Fraternité. Come qui:


La libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix


C'è anche sul retro di molte monete di euro francesi:



I francesi ogni tanto l'aggiornano, fanno fare busti di attrici, o disegnarne una nuova, magari per i francobolli:




martedì 22 marzo 2022

Luigi XIV, LA DANZA DEL RE SOLE

Luigi fin da bambino fu indirizzato dalla madre Anna d'Austria a vari studi tra cui Musica, Matematica, Disegno, Latino, Letteratura, Equitazione, Scienza delle Armi, Storia, Scienze naturali, Lingue e DANZA.



Luigi era un bambino sveglio e capace intelligente amava apprendere era un bravo conversatore, tuttavia in lingue e storia non eccelse anzi era molto carente, per far si che imparasse per

bene la storia i suoi maestri inventarono un di gioco di carte, l'equivalente del mercante in fiera, o piu semplicemente il gioco delle coppie, perche ricordasse i buoni re e ne seguisse il loro esempio.

Invece per lingue bè niente da fare era un disastro in questo, tanto che il re pretendeva che chi straniero entrasse a corte dovesse imparare il francese per poter parlare con lui .

Ma La danza invece CATTURO' il giovane re, e fin da bambino amava MOLTISSIMO le lezioni,

l'amore per la danza gli venne trasmesso dalla madre Anna d'Austria, che danzava anch'essa molto bene e influenzò moltissimo il figlio è facile immaginare questa donna che tiene il figlio in braccio e danzano assieme, e da li che nasce per Lugi la passione per il ballo. e questi cominciò ad imitarla, Anna resasi conto di ciò vedendo la naturale inclinazione di Luigi per la danza decise quindi di appoggiare il piccolo, e così spinse Luigi incoraggiando e seguendo questa sua inclinazione, che si trasformò poi in passione nel giro di poco tempo, Luigi ebbe cosi vari maestri francesi che gli davano lezione, e ogni giorno TUTTI I GIORNI PER 2 ORE AL GIORNO da quando era bambino fino ai 27 anni studiava senza posa.


MA COME SI SVOLGEVANO LE SUE LEZIONI ?

Ovviamente a parte la regina il maestro e i musicisti nessuno era ammesso mentre si esercitava salvo rare eccezioni .


Dietro un separè, il re veniva svestito e indossava gli abiti da lezione, una camicia semplice, pantoloni corti, calze, scarpe, niente parrucca e capelli liberi e pettinati dietro le spalle, e finalmente entrava in stanza per cominciare, riscaldamento, stretching, posizioni fondamentali passi singoli e concatenati.


Oltre a danzare le coreografie richieste dal maestro - era un ragazzo disciplinato e aggraziato molto diligente, anche se il suo modo di danzare creava grazia, un italiano che componeva e creava le coreografie e le musiche su cui il re si esibiva.

Giovanni Battista Lully.



Fu proprio grazie a lui che il modo di danzare di Luigi diventa quello che noi tutti oggi conosciamo. con passi che già allora sfidavano la censura.


Fece venire dall'italia dei maestri di ballo fiorentini che insegnarono al re i nuovi passi, salti, intreccio di gambe, quando il re si esibì fu subito SCANDALO, ma riscosse un successo enorme.

Fu lui ad inventare questa posa, le 4 posizioni fondamentali, quella nel dipinto qui sopra che consiste nel portare una gamba in avanti torcendo quella posteriore, e viene usata ancora oggi da ogni danzatore che si rispetti

Luigi ha lunghissime gambe e adora mostrarle e il suo corpo longilineo e cosi estetico che rende i passi ancora piu scenografici .


La scelta di questo modo di danzare cosi particolare non casuale, serviva a renderlo diverso da TUTTI I SUOI CORTIGIANI, FACENDOLO SPICCARE, di fatto raramente ballava con qualcuno,

di norma lui danzava solo perchè il protagonista doveva essere solo lui il re, e NESSUNO POTEVA RUBARGLI LA SCENA.



Il suo nome re sole deriva proprio da uno di questi balletti creati per lui in particolare questo, eccolo Luigi a soli 15 ANNI


CHE INTERPRETA PROPRIO IL SOLE , e danza per 12 ore di fila per 47 scene in uno spettacolo creato appositamente per lui- il sole che scaccia la notte .


e davvero molto bravo ama cio che fa, quello che la corte non sa e che dietro non ce solo dimostrazione di potere politico, si sente la passione in ogni passo e molti vengono da anche molto lontano per vedere il giovane sovrano esibirsi. Luigi rapisce il pubblico e uno showmen nato, e il suo costume di scena ha un prezzo esorbitante visto le materie di cui e fatto, ma Lulli e Maria Teresa non badarono a spese, e quell'abito consacra Luigi alla storia.

L'abito fatto totalmente di oro e seta era tempestato di gemme lo rendettero davvero un sole vivente ad ogni passo la luce rimbalza e ad ogni salto i bagliori colpiscono il pubblico un dardo di luce pura, e le piume di struzzo terminavano il tutto, era imponente anche se aveva solo 15 anni, e da quel giorno lo chiamarono il re sole, soprannome che gli restò addosso tutta la vita.



lunedì 21 marzo 2022

I soldati del periodo napoleonico si accasciavano mai pancia a terra?

Nella battaglia di Waterloo, il duca di Wellington fece sdraiare le sue truppe sul lato sottovento della collina per proteggersi dal fuoco dell'artiglieria francese e per nascondersi.

Otto battaglioni dell'élite francese delle truppe di fanteria della Guardia media francese e della vecchia guardia imperiale iniziarono a marciare su per la collina. Si diceva che la "Vecchia Guardia" fosse invincibile e che non fosse mai stata sconfitta in battaglia. Quando la guardia francese si avvicinò a bruciapelo, Wellington gridò * "Ora Maitland! Ora è il tuo momento!" * Maitland chiamò * "Guardie in alto! Su !! "* 2000 guardie si alzarono come una sola, le baionette aggiustate.

L'ordine è stato dato * "PRONTO!" PRESENTE! "" FUOCO! "2000 * moschetti spararono subito ea distanza ravvicinata, poi entrarono con le baionette. La Guardia Imperiale scoppiò correndo giù per la collina in disordine.

Il moschetto Brown Bess era caricato con la museruola, quindi dovevi stare in piedi per caricare. Era tutta una questione di velocità di fuoco e la velocità di ricarica non era importante perché le raffiche di massa a brevi distanze erano all'ordine del giorno.

Il 95esimo fucile è andato in squadre di otto uomini, che lavorano in coppia. A differenza della maggior parte della fanteria britannica, il 95 ° e pochi altri furono dotati di fucili. A questi battaglioni venivano affidati i fucili perché si riteneva che i fucili una maggiore precisione e distanza potessero fare una marcata impressione sull'esito di qualsiasi battaglia o schermaglia. Non furono adottati in tutto l'esercito britannico nel suo complesso poiché erano più lenti da caricare e si riteneva che la quantità fosse migliore della qualità. Si sdraiavano prono o si inginocchiavano per sparare poiché la precisione era molto importante. Ogni colpo dovrebbe essere un ufficiale nemico o un sottufficiale. Indossavano un'uniforme verde per aiutare con l'occultamento e avevano il soprannome di cavallette perché saltavano sempre su e giù. Sono stati anche chiamati gli uomini scelti poiché il 95° era composto dai migliori colpi dell'esercito.



Non credo che i fucili a retrocarica siano entrati in produzione fino al 1820 dopo le guerre napoleoniche.


domenica 20 marzo 2022

Chi era il miglior generale tra Suvorov e Napoleone?

 


Difficile a dirsi, in realtà. Entrambi erano geni militari. Non si sono mai incontrati in battaglia. Suvorov, notoriamente, non ha perso nessuna battaglia. Napoleone ha perso alcune delle sue.

Tuttavia, bisogna tenere a mente che Suvorov era solo uno dei generali russi. Napoleone dopo il 1799 non fu limitato da alcun potere. Sembra un vantaggio ma potrebbe anche essere uno svantaggio.

Nel suo blog, lo storico russo Alexander Nemirovsky analizza quale fosse il posto di Suvorov tra gli altri generali della fine del XVIII - inizi del XIX secolo.

Secondo Nemirovsky, Suvorov era:

  1. Sicuramente il miglior generale russo: sia Caterina II che Paolo I erano riluttanti a promuoverlo ma non avevano scelta.

  2. Decisamente migliore di qualsiasi generale austriaco: sia nel 1789 che nel 1799 gli austriaci furono felici di avere Suvorov come comandante della forza congiunta russo-austriaca.

  3. Decisamente meglio di qualsiasi generale prussiano tranne Federico il Grande: nelle guerre del 1778-1779 e 1790-1800, i generali prussiani non erano migliori delle loro controparti austriache.

  4. Nel 1799 dimostrò di essere migliore di Massena e Macdonald e allo stesso livello di Moreau (lo sconfisse nella battaglia dell'Adda ma lì aveva la superiorità numerica). Questi tre erano i migliori che Napoleon avesse. Moreau ha riconosciuto Suvorov come suo pari. Macdonald ha riconosciuto Suvorov come il suo migliore, vedendo la sua sconfitta in Trebbia nelle mani di quest'ultimo come qualcosa di cui non vergognarsi.

  5. Suvorov ammirava molto Napoleone ma non affermò che Napoleone fosse migliore di lui. Napoleone credeva che Suvorov fosse il miglior generale europeo che avesse combattuto i francesi. Tuttavia, Napoleone disse che "Suvorov aveva l'anima di un grande generale ma non aveva la testa di uno", il che significa che era debole strategicamente.

  6. Quindi, conclude Nemirovsky, Suvorov era evidentemente uno dei migliori d'Europa, alla pari di Moreau, Federico il Grande o l'arciduca Carlo, ma forse non forte come Napoleone.

Ecco cosa scrisse Suvorov su Napoleone già nel 1796:

Come marcia questo giovane Bonaparte! È un eroe, è un grande guerriero, è un mago!

Vince la natura e gli esseri umani. Ha attraversato le Alpi come se non esistessero. Nascose le loro formidabili vette in tasca e nascose il suo esercito nella manica destra del cappotto. Pare che il nemico vedesse i suoi soldati solo quando li spingeva in avanti, simile a Giove che brandisce il suo fulmine, seminando la paura ovunque e abbattendo le folle sparse di Austriaci e Piemontesi. Oh come marcia! Solo di recente un generale, ha già tagliato il nodo gordiano della tattica. Non badando ai numeri, attacca sempre il nemico e lo sconfigge completamente. Conosce la forza schiacciante dell'attacco e non ha bisogno di nient'altro. I suoi nemici persisteranno nelle loro tattiche lente, sottoposti a penne da gabinetto, e lui ha un consiglio militare nella sua testa. Nelle sue azioni è libero come l'aria che respira. Muove il suo reggimento, lotte e sconfitte secondo la propria volontà. Ecco la mia conclusione: mentre il generale Bonaparte conserva la presenza dello spirito, vincerà. Ha ricevuto grandi talenti militari. Tuttavia, se, sfortunatamente per lui, si getterà in un vortice politico, morirà.

Penso che avesse ragione.


PS

Una nota divertente: alcune immagini delle imprese di Suvorov contro i francesi rappresentate da artisti britannici come Cruikshank. Tieni a mente che gli inglesi erano alleati russi al momento. E guarda come hanno catturato in modo sorprendente l'aspetto di Suvorov.






sabato 19 marzo 2022

Perché Napoleone fu lasciato in vita due volte? Perché non è stato ucciso?

Gli austriaci, guidati da Metternich e dall'Imperatore Francesco II, non poterono giustiziare Napoleone perché lui era sposato con la figlia dell'imperatore (il giovane figli di Napoleone, "Il Re di Roma" era il nipote di Francesco I). Lo zar Alessandro non lo voleva giustiziare perché una volta era amico di Napoleone e credeva che Dio lo avesse mandato in missione per liberare l'Europa e trattare i vinti con magnanimità. Gli inglesi generalmente non giustiziavano i nemici di alto rango. Erano molto più interessati agli equilibri di potere in Europa e al loro primato sui mari che al futuro di Napoleone. I prussiani e molti altri principati tedeschi volevano giustiziare Napoleone perché erano entrambi ostili e si vergognavano del dominio francese dell'Europa centrale negli ultimi dieci anni, ma la Prussia e i suoi alleati erano effettivamente alla mercé della Russia. L'unica grande potenza che voleva la morte di Napoleone era la Prussia, ma non era in grado di imporre la propria volontà sugli agli altri alleati.

È importante capire che, in contrasto con le terribili guerre del XX secolo, l'età napoleonica è stata segnata da un certo grado di cavalleria e onore, soprattutto da parte di monarchi e generali. Anche se gli alleati consideravano Napoleone come intrinsecamente illegittimo, rispettavano la sua autorità (specialmente dopo il suo matrimonio con la principessa austriaca Maria Luisa nel 1810). Uccidere Napoleone sarebbe stato un crimine sconveniente per nazioni o individui civili, e la maggior parte dei maggiori statisti in Europa non l'avrebbe mai considerato.


Napoleone firma il trattato di Fontainebleau (1814), abdicando al suo impero.


Avendo concluso una pace molto generosa con Napoleone, gli alleati non avevano motivo di aspettarsi né il suo desiderio né la sua capacità di tornare al potere in Francia. Il ritorno straordinario e sfortunato di Napoleone nel 1815 è la caratteristica più notevole della sua ventennale carriera.


venerdì 18 marzo 2022

Cosa mangiavano giornalmente Maria Antonietta e Luigi XVI?

Luigi XVI era un uomo molto alto e robusto, un po 'ghiottone, anche perché, a dire il vero, andava a caccia così spesso da prosciugarlo. Sua moglie trovava le sue abitudini alimentari un po' scoraggianti, poiché divorava qualsiasi pasto gli capitasse anche quando le circostanze non sembravano giuste.

Ad esempio, si è piegata perché la notte in cui sono stati condotti alla prigione del Tempio, lui ha cenato abbondantemente con coloro che erano i responsabili della disgrazia della famiglia.

Qualche anno fa, la prima notte di nozze, quando il nonno gli consigliò di non indulgere troppo per potersi esibire, la sua risposta fu: “perché? Dormo sempre meglio dopo un buon pasto”.

Si può dire che trovasse qualche conforto nel cibo (in particolare carne) e nel vino, al punto che era considerato un alcolizzato e probabilmente sarebbe stato diagnosticato come tale secondo gli standard moderni.


Luigi XVI raffigurato come un maiale in un lampone, un evidente scavo alla sua famigerata gola.


Quanto a Maria Antonietta, era un po' una diva e creava problemi a Versailles evitando le cene pubbliche, che erano parte integrante dell'etichetta di corte, e disapprovando le abitudini alimentari locali.

Le piacevano le verdure e la carne bianca e mangiava pochissimo anche se, stranamente, ha lottato con l'aumento di peso per tutta la vita.

Madame Campan, una delle sue dame di compagnia, ha affermato che era astemia. Ma Madame Campan, che aveva una cattiva reputazione quando la monarchia fu ripristinata, si fece in quattro per incensare la regina e dipingerla come una santa a dir poco. Trovo difficile credere che una regina di Francia non berrebbe una goccia di alcol.


giovedì 17 marzo 2022

Perché dopo la sua ascesa al potere Napoleone non tornò più in Corsica?

 




La risposta viene dal Carducci:

Oh solitaria casa d'Aiaccio,
cui verdi e grandi le querce ombreggiano
e i poggi coronan sereni
e davanti le risuona il mare!

Ivi Letizia, bel nome italico
che omai sventura suona ne i secoli,
fu sposa, fu madre felice,
ahi troppo breve stagione! ed ivi,

lanciata a i troni l'ultima folgore,
date concordi leggi tra i popoli,
dovevi, o consol, ritrarti
fra il mare e Dio cui tu credevi.

(Per la morte di Napoleone Eugenio, vv. 29 - 40).


mercoledì 16 marzo 2022

Napoleone ha perso a Waterloo per colpa di Grouchy ?

La caduta di Napoleone, segnata dal Fato.



No, come ho scritto altrove la sconfitta di Napoleone è frutto di una concatenazione di errori ma soprattutto eventi sfortunati.
Detto questo Grouchy può essere considerato responsabile della sconfitta nella dimensione in cui, intorno alle 11.00, udendo il fragore dei cannoni provenienti da Waterloo e, contrariamente al parere dei suoi generali che avrebbero voluto seguire la pratica diffusa di correre alla battaglia, decise di attenersi rigidamente alle istruzioni di Napoleone che prevedevano l'inseguimento dei prussiani diretti verso Wavre.


martedì 15 marzo 2022

Quali sono alcune curiosità su Napoleone?


Napoleone Bonaparte nacque il 15 agosto 1769. A 250 anni dalla nascita abbiamo smontato alcune false credenze (non era basso come si crede, non aveva la fobia dei gatti e, anche se amava l'arte, non fu lui a portare la Gioconda in Francia) e raccolto alcune curiosità (è anche merito suo se abbiamo il cibo in scatola, il codice civile e la traduzione dei geroglifici).


Immaginate che il prossimo presidente della Repubblica sia un altoatesino nato un anno dopo il passaggio del Südtirol dall’Austria all’Italia, che sia alto, biondo, con gli occhi azzurri e parli l’italiano con accento tedesco. O provate a figurarvi come successore di Giuseppe Conte un africano, immigrato bambino dall’Etiopia quando ancora era una colonia italiana (cioè fino al 1941), e che al governo delle regioni insedi fratelli e parenti.
Inverosimile? Eppure è grossomodo quanto capitò ai francesi alla fine del Settecento, quando si ritrovarono come capo dello Stato un oriundo italiano dalla erre poco arrotata e la grammatica zoppicante: Napoleone Bonaparte.
La Corsica, dov’era nato nel 1769, era stata ceduta dalla Repubblica di Genova alla Francia da appena un anno. I genitori di Napoleone erano di origini toscane e in casa loro si parlava italiano. Come poi quel ragazzino sbarcato in Francia per frequentare un collegio militare ne sia diventato imperatore, rientra negli oscuri piani del destino.
Come tanti stranieri fu deriso, guardato con ostilità e sospetto, odiato da molti, mal sopportato dai più: se fosse vissuto oggi, sarebbe magari stato relegato in un centro di accoglienza o rispedito al mittente sul primo barcone e la sua sarebbe stata una comune brutta esperienza da profugo.
Invece la condizione sociale, l’ambizione e le giuste scelte politiche trasformarono la sua avventura di emigrante in una carriera che lo portò a regnare su mezza Europa. Il nome di questo fortunato immigré còrso e mezzo italiano era Napoleone Buonaparte (Napoleone cambiò il cognome in "Bonaparte" dopo la morte del padre, pochi giorni prima di sposare Giuseppina e partire per la campagna d'Italia, per renderlo più adatto alla lingua francese).
Malinconico e arrogantello, egocentrico e un po’ complessato, sognatore ma capace di pragmatismo, era un uomo dalle mille contraddizioni, ma soprattutto uno straniero in casa degli oppressori della sua terra, i francesi.
Il futuro imperatore di Francia era infatti nato ad Ajaccio, in Corsica, nel 1769, quarto di 12 fratelli (secondo degli otto rimasti in vita). Pare fosse un ragazzino vivace, pronto a sfidare la severità della madre, Maria Letizia Ramolino (nobildonna discendente da italiani emigrati in Corsica), con un cipiglio da primogenito che mancava al fratello più grande, Giuseppe. Forse per questo, il padre Carlo Maria, avvocato, borghese affascinato dall’aristocrazia, aveva destinato il minore alla carriera militare e il maggiore alla vita ecclesiastica. Entrambi furono spediti in prestigiosi collegi francesi.
ITALIANO. I Buonaparte vantavano nobili origini toscane, anche se si erano trasferiti in Corsica, allora genovese, già nel 1567. Lo stesso Napoleone confessò: “Io sono italiano o toscano, piuttosto che còrso”. Questa frase però non deve trarre in inganno. Raccontava di essere italiano, ma dell’Italia diceva peste e corna: come ogni politico badava al sodo, a quello che poteva tornargli utile. La familiarità linguistica (in Corsica l’italiano era lingua ufficiale) gli rendeva congeniale l’Italia e probabilmente è vero che ci metteva piede con piacere, dato che vi si era affermato come militare e politico. Ma in più occasioni Napoleone si fece scappare valutazioni non troppo positive sul carattere italico. Come quando, rivolto al viceré d’Italia, il figlioccio Eugenio Beauharnais disse: “Avete torto a pensare che gli italiani siano come fanciulli: c’è del malanimo in loro; non fategli dimenticare che io sono padrone di fare ciò che voglio, questo è necessario per tutti i popoli, ma soprattutto per gli italiani, che non obbediscono che alla voce del padrone”.
Inoltre:
1. ERA UN NANEROTTOLO? Napoleone basso? Sì, ma non "così" basso: gli storici concordano che fosse alto circa 1,68 cm, 3 centimetri più della media dei francesi del suo tempo (e 3 centimetri in più dell'ex presidente francese Nicolas Sarkozy). Quella di Napoleone "formato mignon" sarebbe una maldicenza degli inglesi per sminuirne la fama sui campi di battaglia.
2. RUBÒ LA GIOCONDA? Non è neppure vero che trafugò la Gioconda di Leonardo: secondo gli storici il dipinto si trovava in Francia dal 1517, dove lo aveva portato proprio l'autore. In seguito il quadro fu acquistato molto probabilmente dal Re Francesco I: Napoleone, grande appassionato d'arte nel 1800 si limitò ad appenderlo nelle stanze della moglie Josephine e in seguito la Monna Lisa entrò a far parte della collezione permanente del Louvre (che all'epoca si chiamava Museo Napoleone). La bufala del furto napoleonico nasce forse dal fatto che i soldati napoleonici trafugarono davvero alcune opere d'arte durante la campagna d'Italia. Ma non la Gioconda.
3. PERCHÉ LO VEDIAMO SPESSO RITRATTO CON UNA MANO NEL GILET?
Che fosse un tic? Un segno del feroce mal di stomaco di cui soffriva? No, semplicemente un'usanza diffusa tra coloro che si prestavano a un ritratto tra il 18°e il 19°secolo.
4. QUAL ERA IL SUO "NICKNAME"? Se fosse vissuto nell'epoca di Twitter, forse avrebbe scelto come nickname Nabulio: il soprannome con cui lo chiamavano i genitori da piccolo.
5. INNOVATORE. Fu durante le campagne napoleoniche che si cominciò a sperimentare il cibo in scatola: merito del pasticciere Nicolas François Appert che ideò un metodo di cottura del cibo in vasetti di vetro a chiusura ermetica. Appert per la sua invenzione fu premiato con 12 mila franchi.
6. STORICO. Strano ma vero, la più grande conquista della spedizione in Egitto non è militare o politica, ma scientifica: la scoperta da parte di un ufficiale francese della Stele di Rosetta, una tavola di granito dove accanto ai geroglifici c'è il testo tradotto in greco. Una scoperta di eccezionale importanza: ha aiutato i linguisti a capire finalmente i geroglifici, aprendo la strada allo studio dell'antico Egitto.
7. LEGISLATORE. Sul web circola la leggenda che in Francia ancora oggi è vietato dare a un maiale il nome Napoleone: in realtà non ne parla nessun articolo del Codice Napoleone. Che sia un'altra diceria?
In realtà il più importante lascito dell’età napoleonica sono le riforme attuate fra il 1800 e il 1804, anni durante i quali fu redatto il Codice civile, detto anche Codice Napoleonico, approvato il 21 marzo 1804. Durante il periodo napoleonico, il sistema amministrativo francese abbandonò il decentramento della rivoluzione e si caratterizzò per un fortissimo accentramento statale.
Il Codice andò a toccare anche le regole per la successione imponendo che una parte delle eredità dovesse essere divisa in modo uguale tra i discendenti. Napoleone però volle che nel Codice la donna risultasse totalmente sottomessa all’uomo al quale doveva assoluta obbedienza: non poteva ad esempio sottoscrivere un contratto o avviare un’azione autonomamente. Le controversie tra coniugi potevano tuttavia essere risolte col divorzio (al quale non si fece gran ricorso, almeno in Italia), purché chiesto consensualmente.
Grazie a Napoleone venne sviluppata anche l’istruzione superiore con l’introduzione dei licei statali, scuole impegnative e riservate ai giovani di buona famiglia o di eccezionale talento. I licei napoleonici erano, come quelli di oggi, pubblici, finanziati cioè dal denaro raccolto con le tasse e con gli investimenti del governo, e i docenti erano dipendenti dello Stato.
Analogamente a quanto accade ancora oggi, le scuole private venivano sottoposte a controlli e verifiche da parte di funzionari statali e nel 1806 venne introdotto il monopolio statale dell’istruzione universitaria una sorta di Ministero per la ricerca e l’università.
8. TEMERARIO (E SUPERSTIZIOSO). E non è vero che avesse la fobia dei gatti. Lo ha precisato la storica Katharine MacDonogh nel libro "Storia dei cani e gatti a corte dai tempi del rinascimento", dopo averlo letto da più parti: non esiste alcuna evidenza storica che Napoleone soffrisse di ailurofobia. Ma era superstizioso e come molti europei del tempo si teneva lontano i gatti neri.

Un pezzo del pene di Napoleone.

9. IL MISTERO... DEL PENE. John K. Lattimer urologo della Columbia University, nel 1972 disse di aver acquistato il pene di Napoleone per 4.000 dollari. «La misura del pene di Bonaparte - spiegò, senza fornire dettagli - era di 4,5 centimetri in stato di riposo che diventavano 6,1 in erezione». Come l'urologo abbia fatto a capirlo rimane un mistero. La sua diagnosi? L'imperatore avrebbe sofferto di un problema endocrinologico che ha limitato la crescita degli organi genitali di Napoleone.
Il primo a possedere la reliquia sarebbe stato l'abate Vignali, suo cappellano a Sant'Elena. Sulla vicenda è stato scritto anche un saggio sul Journal of Sex Research: La peregrinazione postuma e itinerante del pene di Napoleone. Jean Tulard, esperto di storia napoleonica, sull'evirazione post mortem è sempre stato scettico e finché non si riesuma la salma, la questione si può archiviare come "leggenda metropolitana".
Il tutto ricavato da Internet, in particolare da FOCUS.

lunedì 14 marzo 2022

Il maresciallo di Napoleone più sottovalutato


Jean-Baptiste Jules Bernadotte, Karl XIV


Per molti bonapartisti, questo ragazzo era conosciuto come un traditore (anche se Napoleone stesso non la pensava così).

Bernadotte passò la prima volta sotto il comando di Napoleone nel 1797 alla guida della 4a Divisione dell'Esercito Italiano guidata da Napoleone. A quel tempo, Bernadotte aveva un'alta reputazione. Avendo le guerre rivoluzionarie francesi come un passo, grazie al suo coraggio e alla sua leadership, si classificò da maggiore a generale di divisione nel 1794, all'età di 31 anni. Il suo servizio sotto Jourdan nella battaglia di Fleurus è ben noto. I suoi soldati erano ben disciplinati e coraggiosi per esibirsi meravigliosamente nella battaglia.


Battaglia di Fleurus, Jourdan al centro.


Tuttavia, la sua reputazione sotto Napoleone I nella Grande Armée fu pesantemente offuscata dall'elevata rivalità e dalla futura colpa di unirsi dall'altra parte della Francia. I suoi cattivi rapporti con Alexandre Berthier, uno dei più stretti subordinati di Napoleone, e in seguito non appoggiando il colpo di stato di Napoleone del 18 ° Brumière lo mise in una situazione difficile. Nonostante non si sia opposto attivamente al colpo di stato, ha preso il sospetto di Napoleone di essere un'opposizione a lui.

Dopo l'incoronazione di Napoleone, fu nominato maresciallo nello stesso anno al comando del 1 ° corpo d'armata nella battaglia di Austerlitz dove fu tenuto in riserva. Più tardi nel 1806, sfortunato per lui, fu quasi alla corte marziale da Napoleone non riuscendo ad aiutare con successo il maresciallo Davout (in seguito guadagnandosi il titolo di "Maresciallo di ferro") nella battaglia di Auerstadt. Altre ragioni per la sua scarsa reputazione sotto l'imperatore erano dovute alla sua mancanza di molte battaglie importanti come Eylau, Friedland per molte ragioni, peggiorando ulteriormente la sua licenziamento amichevole mentre comandava il 9 ° corpo sassone, a causa dell'uniforme bianca indossata dalle sue truppe e i suoi nemici austriaci e in seguito si ritirarono senza ordini diretti. A causa di ciò, finì per combattere con Napoleone I e ulteriormente provocarlo lodando i Sassoni. Napoleone gridò denunciando il guascone "irascibile".


Bernadotte è nato a Pau, Guascogna.


Nel 1810 a Bernadotte fu offerto il trono svedese. Accettando l'offerta, ha detto chiaramente che seguirà "interessi svedesi", non francesi. Ha guidato l'Esercito del Nord nella Guerra della Sesta Coalizione prendendo un ruolo significativo nella vittoria della Coalizione.


Battaglia di Lipsia, Bernadotte vi partecipa come Karl XIV John.


In seguito, a causa di questo fatto, molti bonapartisti denunciarono Bernadotte come nient'altro che un maresciallo della spazzatura idiota che in seguito tradì il suo imperatore. Ma Napoleone chiaramente non la pensava come tale e ha detto "Va ', e lascia che i nostri destini si compiano". Inoltre, nonostante Napoleone I volesse che la Svezia non prendesse le armi contro la Francia, Bernadotte ha ufficialmente rifiutato questo e quindi, un trattamento come un traditore non è molto giusto.

Vedendo la sua performance e il suo significato complessivi, era sicuramente uno dei marescialli più sottovalutati di Napoleone.




domenica 13 marzo 2022

Che cosa è successo al figlio di Napoleone Bonaparte?




L'Aiglon, nato il 20 marzo 1811 dall'imperatrice Maria Maria Luisa, fu in teoria, come risulta dai documenti ufficiali, Napoleone II imperatore dei Francesi dal 22 giugno al 7 luglio 1815. Napoleone III, così chiamandosi, riconobbe l'esistenza di Napoleone II. Si trasferì poi con la madre alla corte di Vienna. Maria Luisa divenne duchessa di Parma, ma a titolo vitalizio. A Vienna veniva chiamato Franz, il suo secondo nome. Ad appena 12 anni, nel 1823, divenne cadetto dell'esercito austriaco e successivamente ebbe il comando di un battaglione, ma non gli fu mai consentito di battersi. Morì di tisi il 22 luglio 1832, presso il Castello di Schönbrunn a Vienna, senza aver contratto matrimonio e senza aver generato figli.

La sua memoria è conservata dal lavoro teatrale L'Aiglon di Edmond Rostand.