Un giorno d’autunno del 1776, un giovane agitò con un bastone le acque melmose di una palude vicino ad Angera, un paesino sul lago Maggiore. Ne vide uscire bolle di gas, e si accorse che “quest’aria arde assai lentamente con una bella vampa azzurra”.
Così Alessandro Volta scoprì il metano, un gas che ha subito un vertiginoso aumento di prezzo negli ultimi mesi.
Il metano è un gas serra che contribuisce al riscaldamento del Pianeta: la luce del sole raggiunge la superficie terrestre e la scalda, e il calore riemesso dalla superficie viene catturato dai gas presenti nell’atmosfera, portando ad un aumento netto della temperatura media.
Ma il metano ha un potere riscaldante notevolmente superiore alla CO2 e tra tutti i combustibili fossili è il più pulito ed inquina meno perché non produce durante la combustione nè ossidi di zolfo, nè particolato.
Il paradosso perciò consta nel fatto che questa sostanza è un pericoloso gas serra, una vera minaccia per il clima, ma al tempo stesso un combustibile irrinunciabile per l’economia e per la stessa transizione energetica avviata.
Nessun commento:
Posta un commento