domenica 26 dicembre 2021

Un re che era considerato un pervertito

Al giorno d'oggi, Luigi XV di Francia sarebbe sicuramente considerato come tale, ma era del tutto normale per un re di Francia.

Luigi XV aveva delle amanti, alcune davvero molto giovani come quelle che avrebbe tenuto nel suo "parc aux cerfs" - un posto dove metteva le "piccole amanti", cioè quelle che non erano state presentate alla corte come amanti ufficiali.

Luigi XV era sempre stato una persona molto sensuale, ecco perché la sua prima fidanzata Mariana Victoria di Spagna fu rimandata in Spagna - era troppo piccola per sposarsi e consumare il matrimonio.


Mariana Victoria di Spagna


A 15 anni sposò una nobildonna polacca di basso profilo, che era priva di una stirpe prestigiosa ma era più vecchia di lui e relativamente attraente: Marie Leszczyńska. Nella sua prima notte di nozze, ha presumibilmente consumato il matrimonio "sette volte".

La regina Marie, di Van Loo


Per quanto riguarda le sue abitudini sessuali, è improbabile che fossero fuori dall'ordinario. Con l'eccezione di Du Barry, le sue amanti avevano poca esperienza, visto che erano generalmente donne sposate, spesso dell'aristocrazia (le cui uniche esperienze erano con i loro mariti), o giovani vergini.

In realtà, una volta confidò al duca d'Ayen che la sua ultima amante, Jeanne du Barry, ex prostituta, lo aveva "aiutato a scoprire cose che non sapeva nemmeno esistessero", a cui quest'ultimo ribattè che questo era perché "Sua Maestà non era mai stato in un bordello."


Jeanne du Barry di Drouais


sabato 25 dicembre 2021

Come era addestrato l'esercito prussiano?



Federico il grande non nutriva molta stima per i suoi soldati.

Li considerava dei fannulloni cui bisognava imporre la disciplina con un ferreo addestramento, senza permettere loro di pensare.

«Se i miei soldati cominciassero a pensare nemmeno resterebbero nei ranghi».



L'aspetto principale della formazione militare in Prussia era la cura dedicata al morale e allo spirito di corpo. Il soldato doveva essere convinto che il suo reggimento era superiore a tutti gli altri «e poiché i suoi ufficiali talvolta sono costretti a spingerlo verso il massimo pericolo, egli deve temere i superiori ancor più del pericolo cui viene esposto».

Altrove, in un'epoca in cui la metà o forse più di quasi tutti gli eserciti nazionali era composta da mercenari stranieri, gli appelli al patriottismo cadevano nel vuoto.

Nell'addestramento militare Federico conservò i metodi rigorosi del padre, fondati su faticosissime prove di forza e di resistenza. Il suo maggior contributo nel settore fu la riforma della cavalleria.

Alla sua ascesa al trono nel 1740, quest'arma era assai poco manovriera: nel giro di un decennio diventò la più potente e temuta d'Europa. La causa principale di questa trasformazione fu la regola imposta dal re: tutti coloro che volevano entrare in cavalleria dovevano superare un difficile periodo di addestramento in equitazione e nel combattimento con la sciabola. Federico introdusse anche un'altra innovazione: la cavalleria veniva accompagnata da reparti di artiglieria ippotrainata. Cavalleria e artiglieria insieme aprivano la strada all'attacco in massa.



Fatto curioso: pur essendo uno dei più grandi generali della storia, Federico non amava la guerra.

Una volta disse dei suoi soldati che «con truppe come queste sarebbe possibile conquistare il mondo, se solo le conquiste non fossero tanto fatali ai vincitori quanto ai vinti!»

E a Voltaire: «Non bisogna satireggiare la guerra, ma liberarsene, come il dottore libera dalla febbre».


venerdì 24 dicembre 2021

Un dizionario della lingua dei nativi americani



Giacomo Costantino Beltrami nacque a Bergamo nel 1779 da una famiglia borghese; sostenitore di Napoleone, dopo la caduta del francese l’uomo raggiunse l’Inghilterra per approdare successivamente a Filadelfia nel 1823.

La sua sete di avventura lo portò ad inoltrarsi verso il selvaggio West, ed entrò in contatto con i Winnebago, i Sioux ed altre tribù di nativi. Apprese i loro usi e costumi, diventando un pioniere di quella multiculturalità che ai suoi tempi non esisteva nemmeno come parola.

Beltrami non si limitò a raccogliere nozioni o oggetti, ma appuntò tutte le parole sioux che imparava nel corso dei suoi incontri e divenne un vero e proprio esperto.

Dai suoi appunti infatti nacque il primo dizionario mai scritto in lingua sioux: il Sioux Vocabulary. Il bergamasco tornò in Italia dove morì nel 1855.


giovedì 23 dicembre 2021

L'Acquisto della Louisiana suscitò la rabbia pubblica contro Napoleone in Francia, quando la gente apprese quanto poco si guadagnò per la Francia nella transazione, solo un ridicolo 4 centesimi per acro?


Alcuni dei suoi consulenti erano arrabbiati. Ma la maggior parte non era arrabbiata. C'erano pochi francesi nel territorio. Napoleone non aveva le truppe per controllarlo. Stava per perdere Saint Domingue.

Aveva appena riavuto il territorio dalla Spagna. Aveva investito poco. Ma il grande problema era l'invasione pianificata da Napoleone della Gran Bretagna. Napoleone aveva bisogno di soldi e ne aveva bisogno in fretta. I francesi erano molto più interessati a invadere la Gran Bretagna che a mantenere un territorio che non potevano controllare.


mercoledì 22 dicembre 2021

Il caffè è stato utilizzato come strumento di tortura


Sì!

Re Gustavo III di Svezia era convinto che il caffè fosse un veleno.

Perciò ordinò che un omicida, condannato a morte, venisse costretto a bere caffè ogni mattina fino all'esito letale, mentre a un altro condannato veniva concessa la grazia a costo che bevesse tè.

Due dottori vennero incaricati di fare da controllori a questo esperimento / tortura, e di verificare chi sarebbe morto per primo.

I medici furono i primi a morire. Poi il Re, che venne assassinato nel 1792.

Infine, parecchi anni dopo, morì uno dei criminali all'età di 83 anni.

Era quello che aveva bevuto tè.


martedì 21 dicembre 2021

Un libro che danneggiò una nazione più di una guerra

Silvio Pellico raccontò la sua storia in un libro, “Le mie prigioni”, scritto a Torino poco dopo la sua liberazione tra 1831 e 1832, su consiglio del suo confessore, l’abate Giordano.



Fu pubblicato nel 1832 ed ebbe subito un vasto successo: già nel 1833 si ebbe una traduzione in inglese e l’anno successivo in francese.

Il libro descrive l’arresto, processo, primi mesi di prigionia in Italia e la vita allo Spielberg, con una narrazione che segue anche ritmi simbolici (Pellico viene arrestato di venerdì alle 3 del pomeriggio, richiamo alla Passione di Cristo).

L’opera rende evidente che non c’era nessun vero atto d’accusa contro di lui e Maroncelli (che non aveva partecipato a nessuna azione violenta né la stava preparando).

Non sorprende che l’Austria lo vietasse e che il primo ministro Metternich ritenesse che il libro aveva danneggiato il suo Paese più di una guerra perduta.


lunedì 20 dicembre 2021

Un proiettile sparato da un moschetto delle guerre napoleoniche potrebbe perforare un'armatura a piastre?

 

Durante le guerre napoleoniche si usavano principalmente moschetti a canna liscia che sparavano una palla tonda. Erano identici a quelli usati 150 anni prima. L'unica vera differenza era il sistema di accensione. Usavano le pietre focaie invece delle micce.

Ciò è rilevante, perché è in questo periodo che si smise di utilizzare l'armatura a piastre.

Un'armatura a piastre potrebbe fermare una palla tonda calibro .75 sparata da un moschetto a canna liscia? Dipende dalla distanza.

A 50+ iarde (circa 45 metri), l'armatura potrebbe fermare una palla senza grandi ripercussioni. A minore distanza l'armatura la fermerebbe comunque, ma la palla causerebbe profonde ammaccature nell'armatura. A 30 iarde la palla causerebbe ammaccature abbastanza profonde da rompere le costole. Come minimo, la persona in armatura dovrebbe fermarsi e rimuovere l'armatura per continuare la battaglia.

Allora perché smisero di usare l'armatura se poteva fermare un proiettile?

Perché era pesante da indossare. Era così pesante che le truppe si rifiutavano di indossarla se non durante una battaglia. Il resto del tempo doveva essere trasportata in lunghe carovane. Quella era una spesa extra che si aggiungeva alla logistica dello spostamento di un esercito.

All'epoca, però, poche persone sparavano in una battaglia, quindi fu deciso che l'armatura era più un problema che un beneficio.