martedì 21 dicembre 2021

Un libro che danneggiò una nazione più di una guerra

Silvio Pellico raccontò la sua storia in un libro, “Le mie prigioni”, scritto a Torino poco dopo la sua liberazione tra 1831 e 1832, su consiglio del suo confessore, l’abate Giordano.



Fu pubblicato nel 1832 ed ebbe subito un vasto successo: già nel 1833 si ebbe una traduzione in inglese e l’anno successivo in francese.

Il libro descrive l’arresto, processo, primi mesi di prigionia in Italia e la vita allo Spielberg, con una narrazione che segue anche ritmi simbolici (Pellico viene arrestato di venerdì alle 3 del pomeriggio, richiamo alla Passione di Cristo).

L’opera rende evidente che non c’era nessun vero atto d’accusa contro di lui e Maroncelli (che non aveva partecipato a nessuna azione violenta né la stava preparando).

Non sorprende che l’Austria lo vietasse e che il primo ministro Metternich ritenesse che il libro aveva danneggiato il suo Paese più di una guerra perduta.


lunedì 20 dicembre 2021

Un proiettile sparato da un moschetto delle guerre napoleoniche potrebbe perforare un'armatura a piastre?

 

Durante le guerre napoleoniche si usavano principalmente moschetti a canna liscia che sparavano una palla tonda. Erano identici a quelli usati 150 anni prima. L'unica vera differenza era il sistema di accensione. Usavano le pietre focaie invece delle micce.

Ciò è rilevante, perché è in questo periodo che si smise di utilizzare l'armatura a piastre.

Un'armatura a piastre potrebbe fermare una palla tonda calibro .75 sparata da un moschetto a canna liscia? Dipende dalla distanza.

A 50+ iarde (circa 45 metri), l'armatura potrebbe fermare una palla senza grandi ripercussioni. A minore distanza l'armatura la fermerebbe comunque, ma la palla causerebbe profonde ammaccature nell'armatura. A 30 iarde la palla causerebbe ammaccature abbastanza profonde da rompere le costole. Come minimo, la persona in armatura dovrebbe fermarsi e rimuovere l'armatura per continuare la battaglia.

Allora perché smisero di usare l'armatura se poteva fermare un proiettile?

Perché era pesante da indossare. Era così pesante che le truppe si rifiutavano di indossarla se non durante una battaglia. Il resto del tempo doveva essere trasportata in lunghe carovane. Quella era una spesa extra che si aggiungeva alla logistica dello spostamento di un esercito.

All'epoca, però, poche persone sparavano in una battaglia, quindi fu deciso che l'armatura era più un problema che un beneficio.


domenica 19 dicembre 2021

Un evento poco conosciuto della storia

Il proiettile ha attraversato lo stomaco di St. Martin, facendogli un buco da parte a parte! Nel 1822, si sapeva poco sulla digestione. Un chirurgo, William Beaumont, colse l'occasione per fare un esperimento.

Osservò il cibo che cadeva dallo stomaco di St. Martin quando mangiava. Assaggiò i succhi gastrici dell'uomo e, a un certo punto, leccò anche il buco, scoprendo che non aveva un sapore acido finché lo stomaco non stava digerendo attivamente il cibo.

Guardò direttamente nello stomaco e ne osservò il movimento. Versò l'acqua con un imbuto e mise il cibo con un cucchiaio, e lo tirò fuori di nuovo con un tubo. Mise pezzi di carne su un filo nello stomaco, e li rimosse ogni ora per l'esame.



Beaumont provò l'effetto del succo gastrico con diversi tipi di cibo e misurò la temperatura e l'acidità. Facendo questo, dimostrò che la digestione richiedeva acido cloridrico. Beaumont ha anche dimostrato che il succo gastrico è prodotto solo in risposta al cibo, e non si accumula tra i pasti come si pensava in precedenza. Ha anche confutato l'idea che la fame è causata dallo sfregamento delle pareti dello stomaco vuoto.

Più volte tornò di corsa in Canada per vivere una vita normale, ma ogni volta la miseria lo riportava dal dottore. Una volta, Beaumont mandò addirittura degli agenti per rintracciare St. Martin e riportarlo indietro per altri esperimenti!

Alla fine, Beaumont eseguì circa 200 esperimenti su St. Martin in un periodo di dieci anni.

In breve, St. Martin era una persona incredibile! Non riesco a immaginare che qualcuno faccia esperimenti su di me mentre dormo, figuriamoci da sveglio!


sabato 18 dicembre 2021

La medicina per bambini più pericolosa che sia mai stata creata

Inghilterra, fine 1700: immagina di essere la mamma di un bambino e non sai come calmarlo, che gli dai?

Godfrey’s Cordial e la Killer bottle

Le mamme di neonati inglesi nati a partire dal 1700 fino agli inizi del 1900 erano molto rilassate e potevano dedicare molto tempo a sé stesse; stranamente i loro bambini non avevano coliche all’improvviso la notte, nessun pianto, neanche un capriccio in tutto il giorno per i loro piccoli.


Solo bambini pacifici e tranquilli, almeno quelli che facevano parte del 20% che riusciva a raggiungere i due anni di vita.

Mamme fortunate? Non esattamente.

Nell’epoca Vittoriana il farmacista Thomas Godfrey inventa un preparato che viene proposto e largamente accettato dalle famiglie dedicato ai loro bambini: il Godfrey’s Cordial.

I bambini in effetti lo “adoravano” letteralmente, tanto da rompere il tappo con i denti e berlo nel tragitto dalla farmacia a casa.

Ma perchè? Il Cordial era uno sciroppo composto da zenzero, olio di sassofrasso, alcool del vino rettificato (mosto praticamente), dolcissima melassa di Venezia, e dulcis in fundo l’ingrediente principale il Laudano, cioè tintura d’oppio (potente narcotico, antidolorifico e antispastico). Nel 1823 la sua formula venne resa nota cosi ci fu un ulteriore aumento dell’utilizzo anche tramite preparati casalinghi.

Complice della sua diffusione è stata anche l’incalzante rivoluzione industriale che vedeva le mamme occupate in turni di lavoro serrati, mamme che non potevano permettersi di fare notti in bianco per poi compiere errori sul posto di lavoro. I bambini erano un impedimento a tutto ciò e il magico sciroppo rimetteva tutto al suo posto.

Come veniva somministrato? Le mamme o le balie avevano una bottiglietta di vetro, dalla forma schiacciata, provvista di una cannuccia di metallo la quale terminava con una tettarella, la cosiddetta Killer Bottle, per somministrare la mistura. La bottiglia era stata concepita in modo tale che i bambini riuscissero a bere anche in assenza dei genitori tramite la cannuccia. Inoltre l’oppio tendeva a dissociarsi dalle altre sostanze e depositarsi sul fondo, per cui durante le ultime sorsate i bambini andavano incontro a delle vere e proprie possibili overdosi, che non raramente li conduceva alla morte.

Questi poveri bambini, quindi crescevano come dei veri e propri piccoli tossicodipendenti da Oppio. Ovviamente la somministrazione del Cordial era tutt'altro che benevola per i pargoli, infatti portava alla morte di 8 bambini su 10 prima che compissero due anni di vita. Overdose, inappetenza, alta concentrazione di germi nella Killer Bottle, facevano sì che i bambini dell’epoca avessero un alto tasso di mortalità, bambini a cui spesso non veniva dato nemmeno un nome prima del raggiungimento di questa soglia d’età.



venerdì 17 dicembre 2021

Da cosa deriva il termine cicisbeo?

Il cicisbeo nel '700 era un gentiluomo che aveva il compito di fare da accompagnatore alle donne dell'aristocrazia alle feste, alle occasioni mondane o semplicemente assisterla in assenza del marito.



Il vero termine per definirli era cavalier servente, "Cicisbeo" è una parola di origine onomatopeica che indica il suono del bisbigliare o chiacchierare sottovoce perchè nell'immaginario collettivo dell'epoca questi damerini venivano sempre immaginati a sussurrare all'orecchio delle loro dame.

Tra i compiti del cicisbeo c'era infatti anche quello di adulare, compiacere in ogni modo e "flirtare" con la dama.

La figura del cicisbeo era all'epoca oggetto di derisione da parte degli intellettuali e dalla cultura dell'epoca.


giovedì 16 dicembre 2021

Un progetto poco realistico mai proposto


Questa statua di elefante fu commissionata da Napoleone Bonaparte, come monumento alla vittoria. Doveva essere fatta di bronzo, e il bronzo doveva provenire dai cannoni fusi dei suoi nemici sconfitti.

Tuttavia, questa non fu mai costruita perché Napoleone fu sconfitto e rimosso dal potere. Così ci fu poco interesse per questo monumento in seguito.

Fu fatta una versione in gesso a grandezza naturale, che naturalmente cominciò a deteriorarsi...


Questo fu costruito anni dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo.

Mentre si deteriorava...


Divenne un simbolo di fallimento. Sì, quelli sono topi che corrono sulla statua di gesso.



Questa divenne un tale simbolo di fallimento che Victor Hugo la usò nel suo romanzo "I miserabili" dove veniva usata come rifugio dai senzatetto di strada.


mercoledì 15 dicembre 2021

Il più celebre travestito della storia

Uomo? Donna? Ermafrodito?

Se lo chiedeva mezza Europa guardando Charles de Beaumont (1728-1810), più noto come cavaliere d’Eon, il più celebre travestito della storia moderna, ambasciatore e spia del re di Francia Luigi XV.



Lui, anzi lei, anzi lui/lei, giocò sulla propria ambiguità sessuale per guadagnare utili politici alla causa della Francia, che a metà ‘700 cercava alleanze per combattere i prussiani.

I cambi di identità di Charles si susseguirono a ritmo impressionante: nel 1756 il cavaliere d’Eon si presentò alla corte russa spacciandosi per una mademoiselle, conquistandosi i favori della zarina Elisabetta in nome della complicità femminile; ma nel 1757 era di nuovo in Russia nei panni dello zio della ragazza; nel 1761 tornava in Francia nominato capo dei dragoni del re, e nel 1763 partiva per l’Inghilterra nel ruolo di ambasciatore.

Richiamato in patria alla morte di Luigi XV, si fece ufficialmente riconoscere donna e nel 1785 tornò a Londra nella sua nuova veste.

Qui benché vivesse da candida vecchietta coabitando con la vedova di un ammiraglio, vinse tornei di scherma contro avversari incontestabilmente maschi.