martedì 7 dicembre 2021

Perché Napoleone fu esiliato e non giustiziato

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Napoleone quando si rese conto di non avere più speranze di restare sul trono di Francia dovette elaborare un piano per la propria sopravvivenza. La sua speranza è che le potenze europee potessero accettare la sua discendenza e in particolare quella di suo figlio Napoleone II, il re di Roma che era pur sempre figlio di una principessa austriaca: Maria Luisa.
Non aveva molte alternative Bonaparte per il proprio futuro. Gli fu suggerito di espatriare negli Stati Uniti. L'impresa era comunque difficile con la flotta inglese che lo poteva intercettare, ma Napoleone non voleva una fuga ingloriosa.
Cominciarono i contatti diplomatici con gli Inglesi. Napoleone contava sulla tradizione britannica e sperava in un dorato soggiorno in Inghilterra. Consegnarsi al nemico giurato, quello più acerrimo era comunque un piano strategico. Napoleone sapeva che un trattamento troppo duro lo avrebbe fatto diventare un martire.
Certo Bonaparte non temeva di essere giustiziato, perchè era comunque un capo di Stato, un regnante e comunque apparentato con l'Austria. Un processo avrebbe suscitato un vespaio in un Europa ancora troppo instabile e le conseguenze politiche sarebbero state imprevedibili.
Cominciava, infatti già a prevalere la tesi di Metternich della Restaurazione, il tentativo di riportare indietro le lancette del tempo e ricomporre lo scacchiere europeo così com'era prima del 1789.
Napoleone si fidò delle promesse inglesi, ma ben presto si rese conto che i Britannici avrebbero cercato di renderlo inoffensivo per sempre.
L'esilio era l'unica strada percorribile e Sant'Elena sperduta isola nell'Atlantico era il posto ideale. La decisione non fu unanimamente accettata all'interno del Parlamento inglese, ma alla fine Napoleone fu trasportato con la forza a Sant'Elena.
A Sant'Elena isola dal clima umido e insalubre Napoleone si rese conto che se non fossero mutate le condizioni politiche in Europa un suo ritorno sulla scena politica sarebbe stato impossibile.
Nei primi tempi Bonaparte coltivò l'idea di una clamorosa fuga così come era successo all'Elba, ma gli Inglesi furono dei carcerieri inesorabili.
Il governatore inglese dell'isola Hudson Lowe burocrate inflessibile rese la vita di Napoleone un inferno. Tutto gli era vietato: visite dei pochi passeggeri che arrivavano sull'isola, la corrispondenza veniva censurata e spesso non consegnata, Ad un certo punto Napoleone dovette far vendere dei pezzi di argenteria per avere qualche comodità in più. La libertà personale dell'Imperatore fu di molto limitata.
Nei primi anni di permanenza Napoleone pensò di costruire la propria leggenda dettando le proprie memorie al conte di Las Cases che lo aveva seguito a Sant'Elena. Prese forma il Memoriale di Sant'Elena che divenne uno dei libri più letti dell'epoca.
Fu la vendetta perfetta di Napoleone che raccontò le condizioni inumane e persecutorie a cui gli Inglesi lo avevano sottoposto. Hudson Lowe divenne il bersaglio di molti bonapartisti tanto che venne preso a scudisciate dal figlio di Las Cases.
Più il tempo passava più Napoleone si rendeva conto che la sua stella era tramontata. Non aveva notizie dall'Europa e il suo fisico e il suo morale si fiaccarono nell'inattività.
Tentò Napoleone di sollevarsi dall'inedia, cominciò anche a coltivare un piccolo orto, ma era ben poca cosa per un uomo che aveva dominato il mondo.
Gli mancava terribilmente suo figlio, che sapeva presso la corte austriaca e lo addolorava l'atteggiamento di Maria Luisa che subito si era distaccata da lui.
La malattia ereditata dal padre Carlo, il cancro allo stomaco fece poi la sua comparsa nel fisico di Napoleone, male che lo portò alla morte il 5 maggio del 1821 alle 17:51.
Napoleone pretese un'autopsia per essere sicuro del suo male e per cercare di tutelare il figlio.


lunedì 6 dicembre 2021

L'ammiraglio più scellerato della Storia

Se stiamo parlando di ammiragli scellerati, allora il primo posto è suo, di Lord Thomas Cochrane, l'uomo che Napoleone stesso chiamava "le Loup des Mers", il lupo di mare.


Lord Cochrane avrebbe potuto godere di una vita agiata e ricca essendo il decimo conte di Dundonald, e invece scelse di diventare, nell'ordine, uno dei più grandi capitani navali della Storia, quindi un ribelle, quindi un ammiraglio per 5 volte per 5 paesi diversi.
Visse una vita avventurosa, mostrando coraggio e genio con stile, guidando le sue navi con tattiche sconsiderate, che andavano contro ogni probabilità, e vincendo battaglie al limite dell'impossibile.
Iniziò la sua lunga, illustre carriera all'età di 5 anni quando comparve per la prima volta nell'elenco degli imbarcati in un certo numero di navi.
All'età di 17 anni Cochrane si unì alla Royal Navy come guardiamarina su una nave al cui comando si trovava lo zio (un altro capitano Cochrane).

Anno 1800: Cochrane comanda per la prima volta una nave, la HMS Speedy, un brigantino da 14 cannoni. Quello stesso anno, mentre veniva inseguito da una potente fregata nemica che stava guadagnando terreno sulla sua nave più piccola, Cochrane spense tutte le luci a bordo della Speedy e mise una lanterna attaccata a una botte, lasciandola galleggiare via. La fregata nemica inseguì la lanterna nella notte e la Speedy riuscì a fuggire.
Il personaggio interpretato da Russel Crowe in "Master and Commander"si basa su Cochrane, e nel film esegue proprio questa manovra.

Anno 1801: Cochrane avvistò una potente fregata spagnola, la "EL Gamo", e ordinò di far sollevare una bandiera americana sulla propria nave, la HMS Speedy, avvicinandosi lentamente alla nave da guerra più grande, prima di alzare all'ultimo la bandiera con i colori britannici e scatenare i 7 cannoni su quel fianco di nave. Inizialmente, gli Spagnoli rimasero scioccati dal fatto che questo piccolo brigantino di 14 cannoni osasse attaccare la loro potente nave da guerra da 32 cannoni.
Ma Cochrane aveva un piano, poiché conosceva gli angoli di fuoco degli avversari e aveva abilmente piazzato la Speedy in un punto dove non poteva essere colpito dal vascello nemico. Gli Spagnoli spararono ripetutamente bordate che sibilarono sopra la testa degli Inglesi, mentre la Speedy sparava con i suoi 7 cannoni colpi pieni di proiettili che colpirono l'equipaggio spagnolo che si era radunato per tentare l'arrembaggio della Speedy.
Ogni volta che gli Spagnoli cercavano di arrembare la Speedy, Cochrane si allontanava e scatenava il fuoco sui marinai concentrati sul ponte. Alla fine, corpi devastati disseminavano il ponte della EL Gamo; Cochrane salì a bordo e si impossessò della potente nave da guerra spagnola.



Nel dipinto, il brigantino Speedy sconfigge la fregata EL Gamo: un brigantino di 14 cannoni con 54 uomini contro una fregata di 32 cannoni con 320 uomini!

Dopo EL Gamo, Cochrane avrebbe catturato, affondato o fatto incagliare 53 navi in un anno, prendendosi molte navi come premio e condividendo la ricchezza con il piccolo equipaggio della Speedy.
Si diceva allora che un uomo poteva diventare ricco servendo sotto Cochrane…
Durante le guerre napoleoniche, Cochrane ricevette il comando di una fregata da 38 cannoni e divenne famoso per aver preso fortezze, per le razzie dei porti e per aver catturato molte navi come trofeo. Continuò a combattere in una serie di battaglie e si guadagnò il rispetto del suo nemico, tra cui Napoleone che sapeva del "Lupo di mare" che terrorizzava la costa francese.

Anno 1814: Cochrane divenne famigerato quando fu dichiarato colpevole di frode e licenziato dalla Royal Navy: il suo titolo nobiliare fu revocato e il suo stendardo fu rimosso dall'Abbazia di Westminster e fisicamente buttato fuori dalla cappella e giù per i gradini di pietra della scalinata, nel canale di scolo dell'acqua piovana.
Ammiraglio del Cile: questo non rallentò minimamente Cochrane; egli lasciò, in disgrazia, la Gran Bretagna e salpò per il Sud America, diventando un cittadino cileno, prima di essere nominato Vice Ammiraglio del Cile, dove riorganizzò completamente la Marina cilena e riscrisse le sue regole, sostituendole con altre basate su quelle della Marina britannica.
Cochrane catturò la città di Valdivia con solo 300 uomini, scalando le scogliere e sorprendendo il presidio.
Quindi catturò la più grande nave da guerra spagnola del Sud America, la "Esmeralda", una nave da guerra da 44 cannoni.
Cochrane creò e comandò il Primo Squadrone della Marina cilena e combinò un sacco di bravate, tra cui l'invasione e la liberazione del Perù, in qualità di comandante della flotta cilena.


Nel dipinto, la flotta di Cochrane durante l'invasione e la liberazione del Perù

La marina cilena mantiene tuttora la tradizione di nominare una propria nave in onore di Cochrane. Finora l'ha fatto 5 volte. L'attuale è, opportunamente, una ex fregata britannica, la "Almirante Cochrane".
Ammiraglio del Brasile: Purtroppo, poco dopo Cochrane cadde in disgrazia nei confronti dei governanti cileni. Così lasciò il Cile e andò ad aiutare il Brasile nella sua Guerra di Indipendenza dove gli fu immediatamente dato l'intero comando della Marina brasiliana.
Egli partì all'attacco, combattendo una serie di battaglie e costringendo i Portoghesi a fuggire dal Brasile attraverso l'Atlantico con la propria enorme flotta, e con Cochrane alle calcagna.
Cochrane, facendo tutto di testa sua, salpò per Maranhão e assediò il presidio del posto, bluffando sul fatto che una vasta armata brasiliana (che non esisteva) sarebbe dovuta arrivare da un momento all'altro. Il presidio si arrese e Cochrane conquistò una vasta distesa del Brasile, quindi ripeté esattamente lo stesso bluff con l'ultima roccaforte portoghese in Brasile.
Gli sforzi di Lord Cochrane portarono il Brasile a diventare totalmente indipendente e libero da truppe portoghesi. Al ritorno di Cochrane a Rio de Janeiro, l'imperatore ricompensò l'ammiraglio concedendogli il titolo non ereditario di Marchese di Maranhão in riconoscimento del servizio prestato per la liberazione del Brasile.
In breve tempo Cochrane era di nuovo in pista.
Tornò in Europa per aiutare la Grecia nella sua lotta per l'indipendenza dalla Turchia, una volta che anche questo obiettivo fu raggiunto e la Grecia fu indipendente, Cochrane tornò finalmente a casa in Gran Bretagna.
Quando suo padre, il 9º conte di Dundonald morì, Cochrane divenne il 10º conte di Dundonald e la Royal Navy lo riportò al rango di contrammiraglio.

Il titolo e i vessilli di Lord Cochrane furono ripristinati per ordine della regina Victoria.


L'ammiraglio Thomas Cochrane, decimo conte di Dundonald, è una leggenda dei mari che combattè per gli oppressi.
Rimane oggi un eroe nazionale di Gran Bretagna, Perù, Grecia, Brasile e Cile.



domenica 5 dicembre 2021

L'esecuzione più strana della storia

Contrariamente alla credenza popolare, le persone non sempre muoiono quando vengono giustiziate.


Questa è Tyburn Tree, il più grande sito di Londra per le impiccagioni pubbliche almeno dal 1177 al 1798, quando la prigione di Newgate divenne la nuova sede di questa macabra forma di intrattenimento.
Delle migliaia di persone giustiziate lì, un caso famoso fu quello di William Duell. Incriminato con l'accusa di stupro, rapina e omicidio, il diciassettenne Duell fu infine condannato a morte. In un'amara giornata invernale, nel novembre 1740, il giovane condannato affrontò il cappio di Tyburn insieme ad altri quattro malviventi.


Dopo essere stato impiccato per ventidue minuti, è stato abbattuto e il suo corpo è stato trasportato in una carrozza di hackney, per essere portato nella Sala dei Barbieri-Chirurghi, dove il suo corpo sarebbe stato sezionato ai fini della ricerca medica.
Il chirurgo e i suoi assistenti trovarono una sorpresa quando misero il cadavere sulla lastra poiché... gemette. Un ulteriore esame rivelò altri segni di vita, quindi lasciarono alcune once di sangue e dopo un po', riuscì a sedersi, anche se passò un po' di tempo prima che potesse fare qualsiasi altra cosa.


Fu quindi trasportato nella prigione di Newgate, dove fu tenuto in una cella e gli fu dato brodo e coperte per tenerlo al caldo. Nel giro di pochi giorni era tornato in piena salute e aveva sviluppato un forte appetito. Durante questo periodo, i poteri dovevano decidere cosa fare di lui.
Dopotutto, era legalmente morto.
Alla fine, per evitare di prendere in giro la legge e frenare la diffusione della consapevolezza che era possibile sopravvivere all'impiccagione, decisero di condannarlo in esilio. Fu mandato in Nord America e, secondo quanto riferito, visse il resto della sua vita a Boston, prima di morire all'età di ottantadue anni.








sabato 4 dicembre 2021

Un esempio di passato e presente che è diventato interconnesso

Sir Joseph Guillotin è l'origine del nome, "The Guillotin"

È interessante notare che in realtà era contrario alla pena di morte in generale, che era una visione molto estrema a quel tempo (XVIII secolo).

In particolare, era contro la tortura. In realtà era nato prematuramente perché sua madre aveva sentito i suoni di un uomo che veniva torturato.

Fu lui a proporre l'idea della ghigliottina, dicendo che se stiamo per uccidere qualcuno, usiamo una vera ghigliottina per una morte rapida.



Prima di questo, le morti più rapide e classiche erano riservate per la classe superiore, mentre i contadini della classe inferiore venivano torturati e uccisi senza dignità.

In realtà non era suo desiderio che la ghigliottina prendesse il suo nome, era piuttosto inorridito quando si bloccò. Soprattutto perché la ghigliottina è stata utilizzata in gran numero in tutta la Francia, con le teste che giravano a destra e a sinistra.


venerdì 3 dicembre 2021

La Francia aveva davvero dei moschettieri, come mostrato nel libro "I tre Moschettieri"?

I tre moschettieri di Dumas sono una versione romanticizzata dei moschettieri ( mousquetaires ).

Erano una vera unità militare associata al regno di Luigi XIII e al suo ministro il cardinale di Richelieu nel XVII secolo. Come suggerisce il nome, sono un'unità che ha un'arma, il moschetto ( mousquet ). Si noti che il mousquet in francese ha un uso minore del moschetto in inglese. Il mousquet, come il suo antenato, l' archibugio, ha la particolarità di essere abbastanza pesante da richiedere un fourquine per tenerlo. Il passo successivo nell'evoluzione delle armi da fuoco si chiama fusil in francese, NON mousquet (no fourquine , silex ignition).



I moschettieri erano originariamente un'unità di cavalleria leggera , quindi erano una cavalleria leggera con moschetti. Quando hanno combattuto a cavallo, hanno usato la loro spada .

C'erano i moschettieri del re (che non erano molto vicini al re e non servivano molto come guardie del corpo) e più tardi i moschettieri che erano le guardie personali del cardinale di Richelieu (le Gardes du Cardinal ).


(Moschettieri del re)


(Moschettieri del Cardinale)


Nel romanzo di Dumas, i moschettieri del re e quelli del cardinale sono rivali. Dubito che sarebbe stato così nella vita reale.

Uno dei moschettieri di Dumas si chiama D'Artagnan, e in effetti l'intero romanzo era basato sulle memorie del reale Charles de Batz de Castelmore d'Artagnan . Questo particolare moschettiere sarebbe stato quello ad arrestare il famoso Nicolas Fouquet che il re aveva imprigionato, e ha seguito Fouquet nelle sue prigioni. Il vero D'Artagnan è morto nella battaglia di Maastricht da un proiettile di moschetto mentre il fittizio D'Artagnan muore da una palla di cannone. Questo perché la fonte principale per scrivere il romanzo sono state le memorie di d'Artagnan che questo è il personaggio principale.

Anche gli altri moschettieri sono basati su persone reali: Athos = Armand d'Athos, Porthos = Isaac de Portau, Aramis = Henri d'Aramitz.

(In un film basato sui tre moschettieri, vedi i moschettieri del cardinale che partono per la battaglia a La Rochelle.)



In Québec esiste un gruppo di recinzioni storiche in stile XVII secolo chiamate Garde du Lys . Fingono di incarnare i moschettieri che sarebbero stati le 24 guardie del marchese di Tracy durante la campagna del reggimento Carignan-Salières nella Nuova Francia contro gli Irochesi.

Il problema è che non si sa affatto che queste 24 guardie fossero moschettieri. Il gruppo di schermitori preferisce semplicemente supporre così. È tuttavia noto che avevano i colori del re, motivo per cui la Garde du Lys indossa le casacche dei moschettieri del re


giovedì 2 dicembre 2021

Come facevano le dame aristocratiche e alla moda ad evacuare a un ballo o a una cena formale nel 17°, 18°, 19° secolo, quando ci voleva un grande sforzo per entrare nei loro abiti?

Nel '700 per esempio si usava la Bourdaloue



Un oggettino di rara bellezza, mica una robettina da poveracci. Infatti erano oggetti finemente lavorati che solo i ricchi potevano permettersi. Immaginate la scena: alla dama le scappa la cacca o la pipì nel bel mezzo di una serata di gala. Niente paura! Mica ci andava da sola a fare queste cose ma con la servitù che prontamente la aiutavano a tener su tutto il vestiario e a posizionare per bene la bourdaloue tra le gambe. Finito il tutto alla cameriera la gioia di ripulire l'oggetto.



Pensate che la bourdaloue è stata inventata da Louis Bourdaloue che era un gesuita predicatore francese, probabilmente stanco di vedere assentarsi troppo a lungo le dame durante i suoi sermoni.

Nel '700 divennero di uso comune per tutte le donne che le portavano sempre con sé e fatto ancora più inquietante le usavano ovunque: ai balli, a tavola, in chiesa, in carrozza.





Magari ne avete una in casa e l'avete sempre usata come zuppiera.

Chi non disponeva di cameriera e bourdaloue e magari con le amiche usciva a fare passeggiate interminabili… la faceva direttamente lì dove si trovava, in piedi, chiacchierando. Le mutande avevano delle fessure apposta (non so quanto servissero). Finito il tutto riprendevano il cammino passandoci sopra con lo strascico.


mercoledì 1 dicembre 2021

Quando il Regno Unito ebbe una regina di colore

 


La regina Charlotte, moglie del re inglese Giorgio III (1738-1820), discendeva direttamente da Margarita de Castro y Sousa, un ramo di colore della casa reale portoghese.