Milano, 1848.
I cittadini lombardi sfidarono il dominio austriaco in maniera singolare: con lo sciopero del fumo.
L'obiettivo era molto furbo in realtà, ovvero boicottare un'attività economica da cui gli austriaci traevano enormi profitti, stimati intorno ai 4 o 5 milioni di lire all'anno.
Fu così che per le strade di Milano smisero tutti improvvisamente di fumare e i pochi che ignorarono lo sciopero dovettero adeguarsi a suon di minacce e disprezzo.
Per tutta risposta le autorità austriache distribuirono sigari ai soldati, che iniziarono a fumare con atteggiamento provocatorio di fronte ai cittadini.
Seguirono alcuni scontri violenti che, oltre a causare 6 morti e una sessantina di feriti, non fecero che aumentare la tensione tra milanesi e austriaci, tanto che un paio di mesi dopo la città insorse nelle famose cinque giornate di Milano.
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