venerdì 1 aprile 2022
Quale fu per Napoleone la battaglia più difficile da vincere?
giovedì 31 marzo 2022
Napoleone era davvero figlio della rivoluzione? Erede cioè, degli ideali di uguaglianza, fratellanza e soprattutto libertà propri della rivoluzione?
Napoleone fu figlio della Rivoluzione francese senza ombra di dubbio a cominciare dalla sua ascesa al potere che sarebbe stata impossibile con l'ancien regime.
Napoleone,però completò la rivoluzione nel senso che pose al periodo di instabilità politica e sociale che seguì il 14 luglio 1789.
La nazione aveva bisogno di una guida forte per uscire dall'incertezza. La classe borghese emergente richiedeva stabilità.
C'erano poi da sistemare varie questioni lasciate in sospeso dalla rivoluzione: il ruolo degli aristocratici nella società e quello della Chiesa.
Napoleone seppe porre rimedio alle due cose. Gli aristocratici emigrati potettero fare ritorno in patria e il concordato con la chiesa cattolica pose fine alle diatribe con la chiesa.
Degli ideali della rivoluzione Napoleone, però sacrificò la libertà. Il suo governo si basava su uno stretto controllo di polizia attraverso l'opera dell'abile Fouché per cui le libertà personali erano limitate e soprattutto quella di stampa quasi abolita.
L'ideale dell'uguaglianza, però restò intatta. Tutti gli uomini erano uguali e tutti potevano aspirare alle più alte cariche. I suoi Marescialli nella maggior parte erano, infatti di umili origini.
In conclusione Napoleone fu figlio della Rivoluzione.
mercoledì 30 marzo 2022
Perché Napoleone fece fucilare il Duca d'Enghien?
Diciamo che come bassezza fa il paio con quella compiuta dal suo nemico giurato: l'ammiraglio Nelson, che fece impiccare sommariamente l'ammiraglio Caracciolo. I motivi sono sempre i soliti: l'insicurezza di chi detiene il potere anche quando è palese l'incapacità delle vittime di portare nocumento. Ciò che ha fatto paura è stato l'avo di d'Enghien, il principe di Condè, uno dei più grandi strateghi della storia.
martedì 29 marzo 2022
Che fine hanno fatto i genitali di Napoleone?
Il suo pene è stato venduto all'asta.
Fu tagliato durante l'autopsia dal suo medico, Francesco Autommarchi, davanti a 17 testimoni, prima di essere poi acquisito dal sacerdote Abbé Anges Paul Vignali. Passò attraverso la famiglia di Vignali prima di essere infine acquistato dal commerciante di libri rari americano ASW Rosenbach nel 1924 e poi esposto al Museum of French Art di New York nel 1927.
Il pene di Napoleone è stato infine acquistato all'asta per $ 3.000 e ora è tenuto sotto chiave nel New Jersey, e appartiene a Evan Lattimer, a cui è stato regalato da suo padre, un famoso urologo.
La reliquia è conosciuta presso la famiglia Lattimer come “l'oggetto di Napoleone”.
Proprio come lo stesso Napoleone, si diceva che l'appendice dell'imperatore fosse, beh, minuscola.
Quasi due secoli dopo la sua morte, è stato confermato che il leader militare e politico francese aveva un pene "molto piccolo", "lungo" meno di 4 centimetri.
lunedì 28 marzo 2022
Quale fu una delle prigionie più crudeli?
Si faceva chiamare con svariati nomi, ma mai con quello vero: Giuseppe Balsamo.
Conosciuto come Cagliostro, fu uno dei personaggi più ambigui dell’illuminismo; alchimista, mago, massone (o ciarlatano) era dotato di fascino e acume.
Aveva introdotto nella Massoneria un nuovo rito, il Rito Egiziano, che si proponeva di resuscitare il culto di Iside. Ma nel 1790 la sua arte ammaliatoria non scalfì l’Inquisizione, che dopo un lungo processo lo condannò al “carcere perpetuo”.
Cagliostro fu trasferito nella Rocca di San Leo, fra Urbino e San Marino e qui venne condotto nel “Pozzetto”. Murato vivo in una tomba di pietra, priva di porta, collegata con l’esterno da una piccola botola.
Ben presto iniziò a dare segni di instabilità psichica, segnata da violente ribellioni nella tremenda solitudine di quel buco oscuro ed umido.
Il suo mondo consisteva tutto nel guardiano che dal soffitto gli calava il cibo due volte al giorno, nel tavolaccio dove stava sdraiato per quasi tutte le ore di un giorno che poco o nulla si differenziava dalla notte, nella finestrella a cui a volte si aggrappava per urlare una disperazione cui era negata ogni pietà.
Quando aveva queste crisi, dal soffitto giungevano i guardiani, che, per riportarlo alla calma, lo pestavano a sangue. Languì in un buco per tre anni, privo di aria, di movimento e di ogni contatto con i suoi simili.
Il giorno stesso della sua morte il governatore della prigione ne ebbe pietà e lo fece trasferire in una cella del pianterreno.
domenica 27 marzo 2022
Perché Napoleone trovava così difficile sconfiggere la Gran Bretagna? Eventuali soluzioni?
I francesi avevano il più grande esercito terrestre che l'Europa avesse mai visto fino a quel momento: la Grande Armée. Era ben equipaggiato, ben addestrato e ben guidato e contava 680.000 unità quando marciò in Russia nel 1812.
Sfortunatamente per i francesi, non si può camminare sull'acqua.

La Manica proteggeva gli inglesi dalla piena potenza dell'Impero francese. I francesi, per conquistare la Gran Bretagna, avevano bisogno della superiorità navale nella Manica. Sfortunatamente per i francesi, la Gran Bretagna aveva la più grande marina del mondo a quel tempo: la Royal Navy.

La Francia fece alcuni tentativi infruttuosi nell'intento di sfidare il dominio dei mari della Britannia, ma vennero sconfitti in ogni battaglia, in particolare a Trafalgar, quando la flotta combinata franco-spagnola venne brillantemente sconfitta da Lord Nelson.
La Francia non fu mai in grado di invadere o addirittura privare economicamente la Gran Bretagna, e quindi non fu mai in grado di ottenere la vittoria finale.
Curiosità: la Grande Armée fu assemblata per la prima volta sulla costa della Manica in preparazione per un'invasione della Gran Bretagna, ma fu reindirizzata per sconfiggere austriaci e russi ad Austerlitz.
sabato 26 marzo 2022
Dopo che tornò dal suo primo esilio sull'Isola d'Elba, Come fece Napoleone a convincere le persone in Francia che avrebbero dovuto accettare nuovamente l'imperatore e come evitó di venire ucciso dalle nuove persone al comando?
Fu deciso l'esilio all'Elba.
Le nazioni europee si riunirono a Vienna dando vita al famoso
Congresso che avrebbe dovuto ritracciare i confini
dell'Europa.
Abilmente Talleyrand ministro francese e Metternich
ministro austriaco fecero passare il concetto della Restaurazione.
Secondo questa idea, si sarebbe azzerato tutto il periodo napoleonico e a parte qualche concessione di secondo ordine, la mappa dell'Europa sarebbe tornata a quella del 1789.
A Vienna si cominciò a parlare anche del futuro di Napoleone e la destinazione Sant'Elena cominciò a fare capolino.
Napoleone era molto attento a quello che succedeva in Francia e in Europa. Sapeva che nella sua nazione cominciavano i malcontenti contro Luigi XVIII. L'esercito, poi si sentiva orfano del suo capo e condottiero.
Il 26 febbraio Napoleone ruppe gli
indugi e fuggì dall'Elba.
Non sapeva quale accoglienza lo avrebbe
atteso.
Di proposito evitò le regioni, come quella di Marsiglia più fedeli al Re e cominciò la sua avanzata verso Parigi. Nei dintorni di Grenoble gli si parò l'esercito nemico. Napoleone con un memorabile discorso in cui si scoprì il petto chiedendo ai soldati se avessero il coraggio di sparare al loro Imperatore, riuscì a portarli dalla propria parte.
L'ultima minaccia prima di arrivare nella Capitale era rappresentata dal Maresciallo Michel Ney, il più coraggioso fra i coraggiosi che aveva promesso a Luigi XVIII di portargli Napoleone rinchiuso in una gabbia.
Quando, però Ney si ritrovò al cospetto di Napoleone non solo non ebbe il coraggio di catturarlo, ma si schierò dalla sua parte.
Ormai il cammino di Napoleone era spianato, il popolo lo acclamava come liberatore e Luigi XVIII si dovette dare a una precipitosa fuga.
In men che non si dica a Parigi i gigli dei Borbone furono sostituiti dalle Aquila Imperiali.
In conclusione come mai Napoleone non fu catturato dai soldati del Re?
Per un'unica grande ragione: perché era Napoleone, un uomo che aveva sul popolo e su i suoi soldati un fascino irresistibile.
Anche dopo la seconda abdicazione Napoleone avrebbe avuto la possibilità di resistere perché il popolo era con lui. Non volle per evitare una guerra civile.


