Anne Greene nacque nel 1628 in Inghilterra. Sguattera presso un noto giudice, ebbe rapporti amorosi con il nipote dell’uomo e rimase incinta.
Ma la donna non si rese conto di esserlo, ed ebbe un aborto spontaneo e decise di nascondere i resti del feto. Ma poco tempo dopo il feto fu rinvenuto e la Greene fu condannata a morte per infanticidio.
L’impiccagione venne eseguita il 14 dicembre 1650. Dopo mezz’ora venne ritenuta morta e il suo corpo fu donato a due medici per usarlo a scopi scientifici.
Ma i due, quando aprirono la bara, riscontrarono che la donna aveva ancora polso e respirava debolmente: la Greene rispose ai trattamenti dei sanitari e nel giro di un mese si ristabilì.
Fu graziata.
Si trasferì in campagna portandosi la bara, si sposò ed ebbe tre figli. Morì nel 1659.
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