giovedì 22 settembre 2022

Com'era veramente in un harem?

Questa è l'immagine che, soprattutto in Occidente, è passata degli harem



In verità la situazione era un po' più complessa.

In molte civiltà orientali l'harem (notare l'etimologia da ḥarām:"proibito") era il luogo riservato alle donne, severamente vietato agli uomini, eccetto, ovviamente, il proprietario dell'harem stesso. Di guardia, solitamente, venivano messi gli eunuchi, proprio per evitare che stringessero relazioni sentimentali con le donne.

Negli Stati che praticavano la poligamia, le donne spesso mogli o amanti del potente di turno, erano a sua esclusiva disposizione.

Erano però anche luoghi che, proprio per la loro particolarità, fungevano da rifugio per le donne parenti del sovrano, non per forza sue amanti.
Soprattutto nell'epoca ottomana, negli harem le figlie del Sultano venivano istruite e ricevevano un'educazione consona al loro rango.
Sempre negli harem potevano verificarsi manovre di palazzo e giochi di potere, colpi di Stato inclusi, a opera delle principesse o favorite più ambiziose.
Era, in un certo senso, anche un luogo dove si potevano prendere decisioni importanti per la nazione.

Quindi il significato di luogo di depravazione e lussuria è passato nell'immaginario occidentale sul finire dell'Ottocento, quando la Turchia veniva vista come il malato d'Europa e, non facendo più così paura, veniva parodizzata.


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