Praticamente veleno. Il cibo veniva adulterato con sostanze chimiche che finivano sulla tavola di tutti, dentro ogni tipo di pietanza, dal pane, al tè e al latte.
In epoca vittoriana l'urbanizzazione è cresciuta molto velocemente portando un gran numero di persone a vivere nelle città. Di conseguenza è cresciuta anche la domanda di cibo. Non c'era ancora però alcun controllo sulla catena di produzione del cibo e sulla sua salubrità, oltre al fatto che la scienza non aveva tutte le risposte che abbiamo oggi su quanto potessero fare male determinati additivi. Quello che interessava ai mercanti vittoriani era il profitto: abbassavano il costo delle materie prime e alzavano il prezzo di vendita. Questo ha portato all'adulterazione del cibo con ingredienti più economici, ma che oggi non considereremmo commestibili.
Uno dei cibi più adulterati in assoluto dell'epoca vittoriana era il pane. Veniva mischiato alla farina un composto che oggi si trova in alcuni detergenti, a base di alluminio: AlK (allume). Esso aveva la proprietà di rendere il pane più bianco, ma anche di trattenere acqua rendendo il pane più "compatto" e denso. In piccole dosi non era pericoloso, ma se chi produceva la farina lo aggiungeva senza alcun controllo e lo faceva anche il panettiere dopo di lui eccetera, la quantità contenuta nel prodotto finale poteva diventare un grande rischio per la salute. Un altro additivo era "semplicemente" polvere di gesso. Si stima che spesso in una pagnotta vittoriana 1/3 del totale non fosse farina, ma additivi di questo genere. Le casalinghe di questo periodo, contrariamente alla nostra passione per i cibi dall'aspetto più naturale e genuino, avrebbero SEMPRE preferito la pagnotta più bianca di tutte, quindi adulterata. È facile capire come fosse facile arrivare alla malnutrizione per un lavoratore dell'epoca se la sua alimentazione si basava principalmente su questo pane di cui 1/3 non aveva alcun nutriente e si faceva pagare quanto del pane "normale". Oltretutto tali ingredienti provocavano gastrite cronica negli adulti e anche alla morte nei bambini, poiché modificava il normale funzionamento dei movimenti intestinali e causava forti diarree.
(Tre pagnotte, da sinistra a destra sono una fatta con farina + gesso e allume, una fatta con farina + solo allume e l'ultima fatta di sola farina normale )
Un altro motivo per adulterare il cibo era per renderlo più bello alla vista. Quindi iniziarono ad usare tutta una serie di sostanze per dare un colore invitante al cibo. Per esempio la mostarda veniva resa più gialla ed economica (per chi la produceva) aggiungendo cromato di piombo. Esso è lo stesso che viene usato oggi per verniciare gli scuolabus americani che vediamo nei film: un giallo molto molto acceso.
Il tè era adulterato da qualsiasi cosa: limatura di ferro, polveri varie, foglie di tè già usate più piombo per farlo sembrare nero e il tè verde conteneva blu di Prussia.
Uno dei più grandi rischi per la
salute si celava in uno degli alimenti più diffusi dell'epoca,
soprattutto nella dieta dei bambini: il latte, la più importante ed
economica fonte di calcio, un cibo considerato importante nella dieta
proprio dal punto di vista della salute. Nel 1882, 20000 campioni di
latte vennero testati e 1/5 del totale erano stati adulterati. In
generale però tale adulterazione era in realtà nota e considerata
benefica. Il latte che arrivava a Londra era quasi tutto trattato con
acido borico, anche detto borax. All'epoca si credeva che l'aggiunta
al latte di tale composto fosse in grado di "purificarlo"
posticipando la data in cui sarebbe andato a male o trasformando il
latte scaduto in buono.
Il latte quando è buono ha un pH neutro
pari a 7. Quando va a male il pH diventa acido. L'aggiunta del borax
avrebbe riportato il pH del latte a essere di nuovo neutro.
Neutralizzando l'acido, il latte ha di nuovo un sapore appetibile. Il
borax veniva venduto anche nei negozi e comprato in polvere dalle
casalinghe. Oltre ad aggiungerlo al latte si usava per pulire i
bagni, purificare l'acqua dai batteri e tante altre cose.
Per
neutralizzare l'acidità di mezzo litro di latte erano necessari 5
grammi di borax. 5 grammi di borax sono la quantità potenzialmente
sufficiente per uccidere un bambino. I sintomi che provocava erano
bruciore allo stomaco, vomito e diarrea per piccole dosi, danni a
cervello e reni per dosi un po' maggiori, e infine morte.
Ma il
pericolo maggiore sta in un errore di fondo ancora più grave: il
borax non è in grado di uccidere i batteri come si pensava, ma
soltanto di mascherare il sapore. Uno dei batteri che rimaneva nel
latte trattato dal borax è la brucella, in grado di provocare forti
febbri che durano per settimane. Ma il batterio più terribile che si
è diffuso a causa del borax è stato quello della tubercolosi
bovina. La TB bovina è anche detta non polmonare e danneggia gli
organi interni e le ossa. Uno degli effetti più terribili della TB è
la formazione di ascessi alla spina dorsale. Gli ascessi rendono le
ossa della colonna più fragili, causandone il collasso. Se più
vertebre vengono compromesse il risultato è una grave deformità.
Ma se l'ascesso e il collasso della
spina provocano pressione sul midollo spinale, le conseguenze sono
paralisi e morte.
Si considera che tutti i bambini dell'epoca
vittoriana, di ogni estrazione sociale, siano stati, in qualche
momento della loro crescita, esposti a questo batterio. Molti di loro
morirono. Centinaia di migliaia di bambini.
Nel 1890 furono fatte delle autopsie post mortem su 1300 bambini e il 30% di essi era morto di tubercolosi bovina, sicuramente presa dal latte trattato con il borax. Estrapolando questo dato si può stimare che le vittime sono state mezzo milione durante tutta l'epoca vittoriana.
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