lunedì 11 aprile 2022

Perché Napoleone decise di cancellare la Serenissima Repubblica di Venezia?


 

Nel 1797, mentre il Bonaparte in Lombardia inseguiva gli Austriaci, questi sconfinarono nel Veneto, occupando alcune città, tra cui Verona. Quivi, il giorno di Pasqua, un soldato francese ripeté quello che un suo connazionale aveva fatto a Palermo un giorno di festa all'ora dei Vespri (i Vespri Siciliani e le Pasque Veronesi). Ne nacque un casino tale, che la popolazione si ribellò e fatto sta che l'Austria, intervenendo, reclamò per sé tutta la regione del Veneto (nacque così il Lombardo-Veneto). A proposito di questo fatto storico, debbo raccontare un aneddoto gustoso. Durante il mio servizio militare, dato che ero di stanza a Roma (caput mundi), stante la mia formazione e le mie attitudini, nei momenti liberi andavo o per chiese di livello artistico medio-alto, o per scavi o per musei. Una domenica pomeriggio ero al Museo Borghese, nella sala dove nelle vesti di Venere la Paolina Bonaparte Borghese esibiva generosamente il suo "restaurant pour bébés", incontrai un maggiore noto per certe sue tendenze. Io lo salutai e continuai nella mia visita. Questi la sera venne a cercarmi in refettorio. Senza preamboli, mi disse: "Manca, tu cominci a preoccuparmi". "O Dio, cosa mai ho fatto?". "Oggi ti ho visto al Museo Borghese che ammiravi con troppa voluttà la Paolina Borghese del Canova". Non so come, dimenticai di prenderla sul lato patriottico: infatti, da buon veneto, il Canova avrebbe dovuto rifiutarsi di fare la statua ai parenti di chi aveva venduto la sua Patria all'Austria (ed anche a Milano c'è a Brera la statua di Napoleone in veste di Marte nudo, come pure l'Arena di stile neo-classico, costruita dallo stesso Canova). Gli risposi al contrario: "Signor maggiore, e si preoccupa per così poco? Io al suo posto avrei più ragione di preoccuparmi se invece della Paolina Borghese-Bonaparte del Canova avessi ammirato, che so?, o il Ratto di Ganimede di Prassitele o il Discobolo di Mirone o altri nudi maschili". Questi, vista la mala parata, non andò oltre e abbozzò. Se non che la scena si svolgeva davanti ai miei compagni, semi-analfabeti, che non ci capirono un bel nulla. Uno di questi, pure mio carissimo amico, era proprio l'attendente del nostro generale. Mi prese in disparte e mi disse: "Ma Manca, sei impazzito a metterti a discutere col maggiore X?". "Tranquillo, al maggiore X non piace la prugna" (così dicendo mimai l'organo genitale femminile). "Ma va! Ma non ci credo!". "Non crederci, se vuoi, ma mi spiacerebbe che tu venissi poi a trovarti in situazioni imbarazzanti e spiacevoli". Non convinto, il giorno dopo ne parlò col generale. "Signor generale, sono preoccupato per Manca". "Come, sta male?". "No, signor generale, il fatto è che ieri sera si è messo a discutere col maggiore X". "Tema del contendere?". Ovviamene lui non capiva che volesse dire. "Di che discutevano". "Ma il maggiore parlava di un museo borghese, forse Manca doveva andare al Museo militare….". Al che il generale gli spiegò che il Museo Borghese non si riferisce allo status opposto al militare, ma alla famiglia Borghese ecc. ecc. Dopo di che mi fece chiamare e, davanti al suo attendente, si fece raccontare ogni cosa per filo e per segno. Dopo di che scoppiò in una fragorosa risata: "Oreste, da' sempre retta a Manca, che ti porta sempre sulla retta via!".  



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