mercoledì 8 settembre 2021

Perché Napoleone fallì


Il fallimento di Napoleone cominciò con la campagna contro la Russia e quindi con la ritirata penosa che viene meglio rappresentata in questo quadro di Adolph Northen.
Quindi se possiamo considerare questo come l’inizio del declino di Napoleone e del suo impero, allora è tutta colpa della chimica, una materia che a scuola ho odiato ma che poi ho imparato ad apprezzare.
Cosa c’entra la chimica con Napoleone?


Pare che i bottoni delle uniformi degli soldati di Napoleone fossero prodotti in stagno, un metallo economico ma quasi inossidabile e lucente come l’argento.
Lo stagno ha anche delle altre proprietà e due forme allotropiche che sono funzione della temperatura in cui si trova. Secondo la chimica, sotto i 13 gradi celsius lo Stagno cambia forma (allotropica alfa) e anche proprietà fisiche. In temperature inferiori a questa tende quindi a sbriciolarsi come il pane secco.
Dato che in Russia le temperature in inverno scendono facilmente sotto lo zero allora si può immaginare il risultato.
Mi viene da ridere se cerco di immaginare i soldati di Napoleone che con una mano stringono il fucile e con l’altra i pantaloni. In una guerra però c’è poco da ridere perchè testimonianze dell’epoca descrivono i soldati di Napoleone a Borisov come fantasmi avvolti in mantelli pieni di buchi e con il morale a pezzi.
Chiaramente la storia è piena di aneddoti e la sconfitta di Napoleone in Russia è da attribuire principalmente all’inverno Russo che 130 anni dopo avrebbe ancora una volta insegnato la stessa lezione ai soldati di Hitler.
La chimica però -e le scarse conoscenze in materia di fabbricazione dei materiali dell’epoca- hanno sicuramente fatto il resto.








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