Il capitano Cook finì per essere,
beh... cotto.

Probabilmente avrete sentito parlare di
James Cook. È stato uno dei più noti capitani di mare britannici
del XVIII secolo, che ha viaggiato ovunque, dallo stretto di Bering,
all'Australia e in Antartide. È meglio conosciuto, però, per essere
stato il primo europeo a esplorare le isole Hawaii. Scommetto che
avrebbe voluto non aver mai fatto quella scoperta.
All'età di 40 anni, Cook ricevette il
comando della H.M.S. Endeavour, con la quale fece il giro del mondo
insieme ai membri della Royal Society. Nel gennaio del 1778,
l'Endeavour si imbatté in quelle che oggi conosciamo come le isole
Hawaii.
La nave trascorse mesi navigando da
un'isola all'altra, rifornendosi di provviste. Cook navigò nella
baia di Kealakekua mentre gli abitanti stavano facendo una grande
festa. La gente del posto pensava che gli uomini fossero degli dei
perché avevano una leggenda secondo la quale la divinità hawaiana
Lono, sarebbe apparsa loro in modo simile.
L'equipaggio dell'Endeavour non mise
mai in riga la gente del posto e si sentì libero di godersi tutti i
piaceri che si potrebbero concedere ad un dio. Sfortunatamente, uno
degli uomini di Cook si ammalò e morì, dimostrando così di essere
mortali. Il capitano Cook e la sua ciurma provarono ad ingannare gli
indigeni, ma loro non si fecero beffare.
Una folla inferocita iniziò a colpire
l'equipaggio con delle pietre, la situazione sfuggì di mano e il
capo della popolazione locale fu colpito a morte. Da lì in poi tutto
precipitò: gli esploratori furono sistematicamente uccisi.

Il capitano Cook fu pugnalato al collo
e morì sulla spiaggia. I nativi portarono il suo corpo al loro
villaggio, bollirono il suo cadavere e raschiarono la carne dalle sue
ossa. Contrariamente alla credenza popolare, Cook non fu
cannibalizzato.
Gli hawaiani credevano che lo spirito e
il potere di una persona risiedessero nelle sue ossa. Bollire il
corpo e spogliare la carne era semplicemente il mezzo più efficiente
per arrivare a quelle ossa. Gli isolani devono aver creduto che Cook
era in qualche modo divino, visto che hanno trattato i suoi resti con
grande riverenza prima di seppellirli in mare nella baia di
Kealakekua.