martedì 25 gennaio 2022

Il duello più particolare della storia

I gentiluomini francesi dei secoli scorsi erano ben noti per il fatto che difendessero il proprio onore duellando. Secondo lo storico Ariel Roth, "i duelli non sempre finivano con una morte, ma troppo spesso sì. La pratica, in voga tra i nobili, di indossare spade insieme ai vestiti quotidiani facilitava questo tipo di scontri. Il pretesto più minimo era usato come scusa per un duello d'onore. La pratica divenne molto popolare in Francia [... dove] durante il regno di Enrico IV oltre 4000 'gentiluomini' francesi persero le proprie vite in un periodo di 18 anni. Durante il regno di Luigi XIII si riporta che la conversazione ordinaria della mattina era: 'Sai chi ha combattuto ieri?' e dopo cena 'Sai chi ha combattuto stamattina?' "

Tra tutti i duelli, il più bizzarro avvenne nel 1808, quando Napoleone era imperatore. La vicenda ebbe origine da una celebrata ballerina all'Opera di Parigi, chiamata Mademoiselle Tirevit. Ella era contesa da Monsieur de Grandpré e Monsieur le Pique. Entrambi affermavano di aver conquistato il cuore della fanciulla. Venne stabilito che l'unico modo in cui la faccenda poteva essere risolta era un duello a mezz'aria.

Così, i due uomini prepararono due mongolfiere identiche, e si dotarono dello stesso tipo di vecchio fucile. Venne deciso che non si sarebbero sparati l'un l'altro, ma avrebbero piuttosto mirato al pallone della mongolfiera.

Il 3 maggio, il giorno stabilito, i due duellanti entrarono nelle mongolfiere, accompagnati dai secondi, e alle 9 di mattina i palloni si librarono nel cielo, decollando dai giardini di Tuileries, dove si era radunata una folla di curiosi.

Le mongolfiere arrivarono ad un'altezza di quasi 1 km, ed erano separate da una distanza di 70 metri. Un segnale concordato in precedenza diede avvio al combattimento. Le Pique sparò il primo colpo, mancandolo, e Grandpré rispose. Il pallone di Le Pique venne colpito e iniziò a cadere.




lunedì 24 gennaio 2022

Come fece Napoleone ad ottenere l'ammirazione dei francesi già a 26 anni?


Napoleone Bonaparte da giovane


Il ventiseienne Napoleone impresse agli eventi un corso imprevedibile durante la campagna d'Italia (1796–97. Era a capo di un esercito a cui mancava tutto: stivali, armi, viveri soldi e disciplina, ma, nel giro di qualche settimana, riuscì miracolosamente rimettere in piedi le sue truppe e a sconfiggere austriaci e piemontesi.

Vittorio Amedeo III dovette firmare l'armistizio di Cherasco che permise alla Francia di acquisire Nizza e Savoia e, da lì, riuscì a conquistare tutta l'Italia.

I Francesi iniziarono a vederlo come un mito assoluto e da quel momento la sua ascesa fu infermabile.


domenica 23 gennaio 2022

Un brigante italiano decantato dal popolo che fu in realtà un sanguinario

Il “passator cortese".



Stefano Pelloni, passato alla Storia e alla leggenda con il soprannome di Passatore (dal mestiere del padre, che traghettava chiunque ne avesse bisogno da una sponda all’altra del fiume Lamone) nacque a Boncellino di Bagnacavallo, vicino a Forlì, nel 1824.

Operò quasi esclusivamente nei territori della Romagna, allora parte dello Stato pontificio. Secondo la narrazione popolare, il nobile scopo della sua attività era quello di sottrarre gli averi agli odiati ricchi per ridistribuirli ai poveri.

Secondo le ricostruzioni storiche, invece, il Passatore era un malvivente piuttosto crudele, che giovanissimo si era introdotto negli ambienti malavitosi attraverso le conoscenze acquisite negli anni in cui aiutava il padre sulle sponde del fiume Lamone.

Stefano Pelloni si macchiò di crimini estremamente efferati: come sezionare le sue vittime per lasciare poi i resti in strada e sparare a sangue freddo a una presunta spia all’interno del suo gruppo.

Quanto alla sua sbandierata generosità nei confronti dei poveri, anche questa pare essere una leggenda; sua sorella confessò: “Non ha mai dato nulla per bontà d’animo; se dava qualcosa lo faceva di complicità o altro”.

Saccheggiò intere città e uccise senza pietà fin quando la gendarmeria pontificia non lo freddò nel 1851.

In ogni caso la sua figura leggendaria ha sopraffatto quella storica nell’immaginario della gente, che lo considera ancora oggi un mito. A lui è dedicata persino una gara podistica di 100 chilometri che parte da Firenze e arriva a Faenza.


sabato 22 gennaio 2022

Un Savoia rifiutò di diventare re del Madagascar


Nel 1724 il libro di un misterioso capitano, Charles Johnson, fece sapere al mondo che nel Madagascar esisteva lo Stato di Libertalia, popolato da pirati europei e americani, che vi avevano creato istituzioni giuste e democratiche.

Libertalia in realtà non c’era, ma c’erano davvero dei pirati europei e americani che si autogovernavano nel Madagascar. Costoro tuttavia non aspiravano a vivere in una repubblica ma volevano diventare sudditi di un re.

In quanto predoni, se venivano catturati da navi da Guerra inglesi, francesi, olandesi, finivano immediatamente impiccati. Perciò per salvarsi la vita, quei pirati scrissero a Vittorio Amedeo II di Savoia chiedendogli di proclamarsi re del Madagascar.

In quanto tale avrebbe potuto conferire loro una patente di corsa, che li elevasse alla condizione di corsari, ovvero veri e propri militari protetti dalle leggi di guerra.

Il nobile rifiutò la proposta, ma il carteggio è conservato nell’Archivio di Stato di Torino.


venerdì 21 gennaio 2022

Il pirata più potente della storia

Il pirata piú potente della storia é stato…

LA pirata: perché era una donna?

Ching Shih, conosciuta anche come Cheng Yi Sao, detiene il primato di pirata più potente della storia. Ma la sua, di storia, è quantomeno singolare.

Cheng I Sao era una prostituta cantonese nata nel 1775, che lavorava in un piccolo bordello a Guangzhou.
Dopo aver sposato il capo pirata Zheng Yi, che aveva catturato suo fratello, Ching Shih si avvicinò al comando. Alla morte del marito, prese il potere della ciurma.
Spietata e crudele anche con i suoi, emanò uno speciale codice di leggi per le donne prigioniere. Anche se la maggior parte delle donne veniva rilasciata immediatamente, alcuni membri dell'equipaggio erano noti per scegliere come mogli le più attraenti. Nella nave di Cheng, però, i pirati che violentavano le prigioniere venivano uccisi.

Né la dinastia cinese né i cacciatori di taglie erano in grado di sconfiggere il suo esercito di fuorilegge, che alla sua massima potenza arrivò a contare 80000 uomini, con 1800 navi. Nel 1810 venne sconfitta dall'esercito portoghese, e grazie ad un'amnistia offerta dal governo cinese e si ritirò dalla pirateria mantenendo il suo bottino.



giovedì 20 gennaio 2022

Napoleone era una brava persona?

Ci sono stati studi sulle prestazioni dei Manager e sulla loro intelligenza generale. Contrariamente alla rappresentazione popolare, più un individuo è intelligente, più è capace di progettare la propria capacità sociale per produrre una dinamica o un risultato desiderati. Napoleone era estremamente intelligente e si vantava della sua capacità di valutare il vero carattere degli uomini.

Napoleone fu anche capace di mostre formidabili, come quando frantumò una tazza da tè, affermando che “il tuo impero non è altro che una vecchia serva ; abituato a essere violentato da tutti!” sul rifiuto dei termini di pace da parte della delegazione austriaca durante la Guerra della Prima Coalizione, 1797 d.C.

O quando, da militare non provato, arrivista in Italia, ha orato all'esercito d'Italia:

Soldati, siete nudi, mal nutriti! Il governo ti deve molto; non può darti nulla. La tua pazienza, il coraggio che mostri in mezzo a queste rocce, sono ammirevoli; ma non ti procurano gloria, nessuna fama si riflette su di te. Cerco di condurti nelle pianure più fertili del mondo.

In seguito lesse i suoi vecchi discorsi e li considerò un inganno, ma di prim'ordine. Nelle sue doppie macchinazioni, era molto simile a qualsiasi politico intelligente, che oscura i suoi veri obiettivi, in modo da non essere frainteso dalle masse

Lo stesso Napoleon si sentiva ancora una brava persona in fondo, e le lacrime che versò per la morte del Marshall Lannes a colazione, la sua disponibilità a condividere uno dei pochi oggetti di vero valore a Longwood, il suo bagno, la sua insistenza su una giovane donna di “Rispettare il peso” di uno schiavo alle prese con il portare un carico in salita, e molte altre azioni sono testimonianza del fatto che c'era del buono nell'uomo.



Si diceva che i suoi occhi e il suo sorriso fossero le caratteristiche più degne di nota e affascinanti.

Proprio come ci sono poche persone che sarebbero completamente tranquille se prendessero un Uber e lo condividessero, ad esempio, con Chris Hemsworth, non solo le circostanze inventate in cui gli osservatori hanno descritto la loro interazione con Napoleone, loro stessi non avrebbero sfruttato al meglio arbitri del vero sé di Napoleone.


mercoledì 19 gennaio 2022

Perché Napoleone ha rimosso il naso delle statue antiche in Egitto?

Napoleone non ha rimosso il naso della Sfinge. La foto (disegno) realizzata da Vivant Denon durante il suo tour in Egitto con Bonaparte mostra la statua con le labbra e il naso.



E il naso e le labbra sono di un africano.

Coloro che distrussero il volto volevano nascondere il fatto che la sfinge fosse un africano e cercarono di dimostrare che gli antichi egizi erano bianchi.

Dal Cairo a Meroe, la civiltà egizia è africana.