Certo che sì! Di quest’uomo.

Figlio di un aristocratico, generale
d’artiglieria francese e di una schiava haitiana, Thomas-Alexandre
Dumas fu
uno dei generali più valorosi di sempre. Vissuto nel XVIII secolo
era un uomo
imponente con una forza sovrumana.
Iniziò a farsi conoscere durante la
Rivoluzione francese; grazie alla sua abilità
nella scherma, alla forza e all'ingegno militare guadagnò gloria e
rispetto, divenendo generale.
Successivamente militò sotto l’egida
di Napoleone e le sue imprese imperterrite continuarono: sconfisse da
solo una dozzina
di soldati austriaci, e
mostrò sempre grande coraggio e amore sincero per la propria patria.
Assoldato per la campagna d’Egitto ebbe
un forte alterco con Bonaparte. Probabilmente
il fattore scatenante fu la gelosia
che il futuro imperatore iniziò a covare nei suoi confronti.

Dumas con il suo fisico potente ed
imperioso, alla guida del suo destriero e con i suoi uomini in
visibilio per lui, era
il vero leader dell’esercito transalpino;
la popolazione nord africana
infatti lo riteneva erroneamente il capo della spedizione. Inoltre, a
differenza dei lacchè di Napoleone, Dumas
criticò aspramente la campagna egiziana, specialmente
dopo che l'ammiraglio Nelson sconfisse la marina francese.
Dopo un lungo litigio, il condottiero
fu accusato di diserzione e
lasciò la campagna egiziana per tornare in Francia, ma fu catturato
a bordo della sua nave presso Taranto e languì per due anni in
prigione. Abbandonato in una cella senza che la sua patria facesse
nulla per liberarlo, dopo il suo rilascio, Napoleone
bloccò qualsiasi assistenza finanziaria a Dumas e alla sua famiglia.
Thomas-Alexandre Dumas morì nel
1806, ma Bonaparte non riuscì a sminuire la sua eredità. Prima
della sua morte, il generale racconto’ al suo giovane
figlio, Alexandre
Dumas,
storie sui suoi giorni avventurosi
ed eroici.
Il figlio, seppur piccolo, assimilò
le sue gesta e ne resuscitò lo spirito nei suoi racconti. Quel
bimbo crebbe fino a diventare un famoso e celebrato scrittore, padre
di capolavori colmi
di gloria, onori ed eroismi.
“I tre moschettieri" e
"Il conte di Montecristo"
vi dicono qualcosa?