domenica 8 maggio 2022

Quanto è stata influente la dominazione austriaca nella cultura lombarda?

A livello organizzativo l'impronta "tedesca" si vede in un certo senso ancora oggi.

Non a caso i lombardi (e i milanesi in particolar modo) sono visti come dei nordici: molto riservati, carattere piuttosto chiuso, tendenza a essere poco empatici ecc.

Ovviamente tutto questo non è dovuto solo all'impronta asburgica ma, di certo, per un milanese o lecchese che dovessero trasferirsi a Vienna o Monaco ci metterebbe assai poco ad ambientarsi, lingua permettendo.

Anche urbanisticamente Milano deve moltissimo alla sua fase austriaca, tant'è che alcune delle costruzioni maggiormente riconoscibili oggi furono edificate durante quel periodo.

Ma, soprattutto, l'influenza più forte è stata nella secolarizzazione della società.

Maria Teresa, infatti, pur essendo una sincera cattolica, non volle che la Chiesa si intromettesse più di tanto negli affari di Stato. Da qui l'abolizione di tutta una serie di anacronistici privilegi che il clero o gli ordini religiosi ancora detenevano.



Quando poi verrà Napoleone in Italia porterà a compimento tutte queste riforme agendo peraltro in perfetta continuità con la politica austriaca.

Gli stessi intellettuali beneficiarono di questo clima positivo sotto gli austriaci, tant'è che Milano e Pavia divennero ben presto due delle principali "capitali" dell'Illuminismo Continentale.
I nomi dei filosofi Cesare Beccaria e Giulio Verri e del biologo Lazzaro Spallanzani (noti in tutta Europa) bastano per far capire l'altissimo livello raggiunto nella cultura e scienza.

Ovviamente non ci furono solo aspetti positivi.
Gli Asburgo cercarono, per quanto possibile, di governare i loro vasti e discontinui territori con leggi piuttosto uniformi, tendendo all'accentramento cancellarono o ridussero molto tutta una serie di legislazioni locali, privilegi fiscali e amministrativi, terre separate che in molti casi risalivano addirittura all'età comunale.

Tutto sommato però, facendo un bilancio tra i pro e i contro, va detto che senz'altro il primo periodo asburgico fu decisamente positivo per Milano (e la parte di Lombardia a esso collegata) ed è un peccato che un personaggio così rilevante come Maria Teresa non abbia neppure una statua a lei dedicata (a Milano c'è solo una piccola e stretta via).

A mio avviso, considerando anche tutto quello che venne dopo, compresi i governatori contemporanei, lei fu una delle poche che seppero valorizzare al meglio il capoluogo lombardo.


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