Le navi da guerra britanniche
bombardarono le cittadine che si affacciavano sulla costa; Falmouth,
ad esempio, fu ridotta ad un ammasso di macerie fumanti. Le giubbe
rosse derubarono tutte le persone di quei villaggi -
indipendentemente dal fatto che si opponessero o meno, rubando i
raccolti dei proprietari terrieri e talvolta pure appropriandosi
illegittimamente delle loro terre; e se vi erano delle donne nelle
loro famiglie, queste venivano stuprate senza ritegno.
Bombardati, saccheggiati ed umiliati.
E dal momento che diversi comandanti britannici raccomandavano ai propri uomini di non fare nessun prigioniero, ai soldati americani gravemente feriti sul campo di battaglia veniva semplicemente dato il colpo di grazia. Non servivano a nessuno delle bocche in più da sfamare. E nei pochissimi casi in cui alcuni soldati venivano catturati e resi prigionieri, questi soffrivano in condizioni così terribili che il tasso di mortalità andava addirittura oltre il 70%.”
Bombardati, saccheggiati ed umiliati.
E dal momento che diversi comandanti britannici raccomandavano ai propri uomini di non fare nessun prigioniero, ai soldati americani gravemente feriti sul campo di battaglia veniva semplicemente dato il colpo di grazia. Non servivano a nessuno delle bocche in più da sfamare. E nei pochissimi casi in cui alcuni soldati venivano catturati e resi prigionieri, questi soffrivano in condizioni così terribili che il tasso di mortalità andava addirittura oltre il 70%.”
“Lo storico Hoock, infatti, ci
ricorda che il saccheggio e le terribili condizioni carcerarie dei
prigionieri erano la conseguenza della limitata disponibilità di
risorse dell’esercito impegnato a combattere su un fronte lontano
migliaia di km dalla madre patria, per cui l’abuso dei civili e
l’esecuzione dei soldati sconfitti era quasi una ‘necessità’
per i britannici, sopratutto se si pensa al fatto che i coloniali
venivano sempre visti come dei folli ribelli che dovevano essere
soppressi con tutti i mezzi necessari, fondamentalmente perché
troppo pericolosi per chi deteneva il potere.”
“Ma sfortunatamente per i britannici,
queste tattiche brutali diedero agli americani un’occasione d’oro
per indire una propaganda che ottenne un incredibile consenso da
parte del popolo, ormai già stremato dalla schiavitù e desideroso
di ottenere l'indipendenza a tutti i costi e una volta per tutte. La
guerra era appena iniziata quando, a gennaio del 1777, il Congresso
nominò una commissione per investigare sulle accuse dei crimini di
guerra commessi dalla Gran Bretagna; un caso giudiziario senza
precedenti, fino ad allora.”
“Il rapporto del comitato, il quale
includeva parecchie testimonianze alquanto scomode per il potere
britannico “arrecò dei cambiamenti politici e morali inevitabili,
sia in patria britannica che all’estero,” asserisce Hoock. Fu
perciò principalmente merito dei rivoluzionari e delle loro
strategie coraggiose per far fuori gli oppressori britannici, i quali
non facevano altro che usare un’eccessiva violenza verso le loro
colonie, mentre il generale George Washington e le sue truppe, dalla
loro, si attenevano a tutte le regole vigenti all’epoca per le
guerriglie civilizzate.”
“Analizzando le parole di Hoock,
Washington viene sempre rappresentato in modo piuttosto bilanciato e
senza troppi fronzoli, apparendo carico di principi morali (seppur
con importanti lacune) e brutalmente pragmatico. I soldati
‘continentali’ che venivano sorpresi a saccheggiare venivano
condannati alle frustate, e Washington supplicò più volte il
Congresso per massimizzare il numero delle frustate che dovevano
essere inflitte al trasgressore. Un punto curioso è che Hoock
insistette parecchio sul fatto che gli americani ci tenessero a
trattare i propri criminali di guerra sempre e comunque con rispetto,
perché sbagliare è umano (e solitamente era davvero così), ma
quando si trattava degli alleati britannici… beh, diciamo che non
li mettevano certamente sullo stesso piano degli altri esseri umani!
Viene perciò da pensare che provassero quasi un odio incondizionato
nei confronti di questo popolo.
Il capitolo più interessante del libro
di Hoocks infatti si chiama proprio Town-Destroyer (distruttori dei
villaggi - da cui ne deriva inoltre il nome del libro stesso). Sotto
i suoi ordini, l’esercito continentale portò avanti una campagna
punitiva che decimò le colture e le case dei villaggi irochesi, col
dichiarato obiettivo di “totale rovina dei loro insediamenti.”
“La tattica della terra bruciata, già
adottata in passato e con successo contro i nativi americani, non
destò troppo stupore ai nuovi americani in un primo momento, ma
quando gli attacchi si intensificarono diventando sempre più
violenti (e sopratutto nelle zone del sud abitate dai bianchi), Hoock
dice, “fu proprio dalla sofferenza di quest’atroce guerra che la
popolazione americana riuscì a farsi forza ed usare quella RABBIA
BUONA
per cominciare a lottare seriamente
per la propria legittima libertà.
Anche il razzismo giocò la sua buona
parte in questa fase purtroppo; i meridionali (i quali erano
prevalentemente neri) si erano fondamentalmente buttati tra le mani
dei britannici che gli avevano garantito una futura libertà dalla
schiavitù se avessero combattuto per loro e attaccato i bianchi e
saccheggiato le loro piantagioni.
Divid et impera, ancora una volta.
Divid et impera, ancora una volta.
Ed infine vi è un fatto
fortissimamente simbolico che racchiude perfettamente il pensiero di
Hoock in tutta la sua ‘americanicità’: Gli schiavi appartenenti
a Washington e Thomas Jefferson furono proprio quelli che si
schierarono dalla parte dei britannici, ed entrambi i Presidenti
riuscirono a recuperare sfacciatamente i propri uomini-servi dopo che
la Cornovaglia sventolò bandiera bianca sul suolo di Yorktown (La
vecchia New York).”
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