Si potrebbe pensare che le uniformi
degli eserciti sette-ottocenteschi,
dai colori così appariscenti,
fossero un fattore
controproducente poiché grazie a questi i soldati nemici avrebbero
potuto facilmente fare il tiro al bersaglio,
cosa che non sarebbe potuta
assolutamente accadere nel caso di uniformi camuffate. In realtà non
è così per due fattori fondamentali.
- Innanzitutto, come si intuisce dalla rappresentazione qui sopra, le battaglie si caratterizzavano per il fatto di svolgersi in un contesto di scarsa visibilità dovuta agli ingenti fumi che le migliaia di scariche di fucile e di artiglieria producevano nel giro di pochissimo tempo. Infatti i fucili ad avancarica, soprattutto fino alla prima metà dell'800, funzionavano con la polvere pirica che produceva molto fumo al momento dello sparo. Solo successivamente la scienza riuscì a trovare polveri infumi per far sparare i fucili. Si rendeva dunque necessario rendere quanto più riconoscibili i soldati alleati, per far si che questi non si sparassero a vicenda nella confusione dello scontro e che le singole specialità fossero altrettanto riconoscibili. Tramite uniformi dai colori vivaci queste necessità furono soddisfatte.
- In secondo luogo, va considerato che nelle battaglie dell’epoca gli scontri tra fanti non avvenivano a distanze molto grandi, ma al contrario le raffiche di fucile venivano sparate quanto più vicino possibile alle linee nemiche a causa dell’alta imprecisione delle armi dell’epoca. A distanza maggiore, ma non così elevata, venivano invece sparati i colpi di artiglieria altrettanto imprecisi. Dunque, proprio per le “modalità” e per i mezzi con cui si svolgevano le battaglie, un eventuale camuffamento dei soldati non era strettamente necessario.
Il passaggio da questa tipologia di
uniformi a quelle mimetiche fu graduale e seguì quasi di pari passo
l’evoluzione della tecnologia bellica,
capace di fornire armi sempre
più precise e temibili nel corso di pochi decenni.
Fucili sempre più precisi e
veloci da caricare, artiglierie altrettanto più letali e
successivamente anche le mitragliatrici rivoluzionarono i campi di
battaglia, rendendo praticamente obsoleto quanto descritto prima. Le
varie nazioni capirono tutto ciò a proprie spese in tempi diversi.
Infatti se già durante le guerre
coloniali della seconda metà dell’800 i britannici adottarono
uniformi sempre più “neutre”,
i francesi all’inizio del
primo conflitto mondiale si ostinavano a mandare al macello i propri
uomini con uniformi rosse e blu a causa di astruse ideologie,
fornendo al nemico bersagli perfetti
per le loro moderne armi. Pare che un ex ministro della guerra
francese ebbe da dire sulla questione:
« Abolire i pantaloni rossi?
Mai! la Francia ha pantaloni rossi ».
(soldati francesi
all'alba della Grande Guerra)
(Uniformi britanniche
di inizio ottocento)
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