sabato 27 agosto 2022

Se Russia, Prussia, Austria, Svezia e altre forze della Coalizione fossero state neutrali durante le guerre napoleoniche, allora Napoleone avrebbe potuto sconfiggere la Gran Bretagna?


In termini pratici, no.

L'esercito francese era molto più grande di quello britannico, quindi avrebbe vinto in una battaglia tra i due nell'Europa continentale, ma ciò non sarebbe mai accaduto, perché la Gran Bretagna non avrebbe messo il suo esercito in quella posizione.

Napoleone non poteva invadere la Gran Bretagna; aveva intenzione di farlo, ma aveva bisogno di controllare il Canale della Manica e Nelson distrusse la sua flotta a Trafalgar. La Royal Navy e il tempo nella Manica avrebbero distrutto le chiatte a fondo piatto da lui costruite.

Ha cercato di far morire di fame la Gran Bretagna economicamente facendola sottomettere dal suo sistema continentale di non consentire alle merci britanniche di entrare nell'Europa continentale, ma questo ha causato più danni alle nazioni europee rispetto alla Gran Bretagna ed è crollato quando la Russia ha smesso di obbedire, il che ha portato alla campagna del 1812 e all'eventuale caduta di Napoleone. Se Russia, Prussia, Austria e Svezia fossero neutrali, un tale sistema sarebbe impossibile.



venerdì 26 agosto 2022

Chi era il vero padre di Luigi XIV?

 


C'è una interessante ipotesi, non completamente campata in aria, secondo cui, non essendo Luigi XIII in grado di procreare, il cardinale Richelieu, per ragion di stato, fece ingravidare la regina Anna d'Austria da un discendente illegittimo di Enrico IV (quindi con un po' di sangue reale), per cui il padre naturale di Luigi XIV fu questa persona.

Egli venne quindi esiliato nell'America francese con una buona ricompensa in denaro, ma con la promessa che non si sarebbe mai vantato dell'impresa e non sarebbe mai più tornato in Europa. Ma qualche anno dopo tornò di nascosto, venne riconosciuto e imprigionato. Essendo egli comunque il padre del re, venne trattato bene, ma tenuto prigioniero e costretto a portare una maschera di ferro per evitare che qualcuno riconoscesse nelle sue fattezze il vero padre del re.

Questa persona con la maschera di ferro è un personaggio ben documentato, ma non ci sono prove certe della sua identità e del perché fosse costretto a portare questa maschera. Alexandre Dumas, invece suppose che fosse il fratello gemello segreto di Luigi XIV.

giovedì 25 agosto 2022

Chi era il generale o maresciallo più competente di Napoleone



"Alla Restaurazione ebbe l'audacia di rifiutare di presiedere il consiglio di guerra incaricato di giudicare il maresciallo Ney, il che gli valse tre mesi di prigione alla fortezza di Ham. Il 3 luglio 1816 fu reintegrato da Luigi XVIII nel suo grado e nella sua dignità, nuovamente nominato pari di Francia nel 1819.
Dal 1820 al 1830 comandò la 9ª divisione militare.
Nel 1833 fu nominato governatore dell'Hôtel des Invalides ed accolse il 15 dicembre 1840 le spoglie di Napoleone riportate in patria da Sant'Elena. Già gravemente malato, si racconta abbia detto al suo medico: «Dottore, fatemi vivere ancora un po', voglio ricevere l'Imperatore». Per la cerimonia si fece trasportare su una sedia sino al feretro, accarezzò l'impugnatura della spada di Napoleone e dichiarò infine: «Adesso andiamo a morire».
Morì il 20 aprile del 1842, e il maresciallo Soult ne pronunciò il discorso funebre. Il decano dei marescialli non viene citato che una volta nel Memoriale di Sant'Elena redatto da Emmanuel de Las Cases, con le parole: «Moncey è stato un onest'uomo»."
Chi fu il più competente non saprei; di sicuro il meno stimato da Napoleone fu Gioacchino Murat che subì sempre severe critiche dal suo imperatore, benchè ne fosse anche cognato. In una battaglia ricevette una pallottola in viso; la palla forò la guancia ed uscì dalla bocca fortunatamente per lui aperta e quindi con poco danno. Avuta notizia del fatto Napoleone così commentò."E' la prima volta che Gioacchino ha aperto la bocca a proposito!!".  

mercoledì 24 agosto 2022

Perché in epoca napoleonica le uniformi erano così sgargianti? E perché dopo si è iniziato a usare uniformi mimetiche?

UNIFORMI DELLE GUERRE NAPOLEONICHE. 2 VOLUMI IN COFANETTO



In epoca napoleonica non si era ancora compreso che il soldato armato con un fucile poteva essere molto più utile se aveva una grande mobilità. Esistevano alcuni reparti di cacciatori e fanteria leggera che si muovevano nella macchia, e infatti usualmente avevano uniformi verdi o marroni, ma il grosso delle truppe era composto da fanteria di linea. Ovviamente per un comandante era molto importante riuscire a distinguere i propri soldati nella confusione del campo di battaglia, quindi ogni potenza tentava di avere uniformi di colori diversi. Il soldato dopotutto non doveva nascondersi, ma restare in linea. Le tecniche insomma erano ancora quelle della guerra medievale classica, nonostante gli armamenti moderni.
La prima guerra mondiale fu il primo grande teatro dove il nuovo tipo di guerra fu sperimentato. Non esistevano ancora vere e proprie fantasie mimetiche, ma nei primi anni del novecento molti eserciti diedero ai propri soldati uniformi color cachi, grigie, o grigio-verdi. Infatti il miglioramento delle artiglierie aveva reso evidente l'obsolescenza delle tattiche napoleoniche: dei colpi di artiglieria ben piazzati potevano spazzare via intere formazioni di uomini allineati e ben visibili nelle loro giubbe colorate. Inoltre il miglioramento dei fucili e dell'armamento individuale del soldato, e l'invenzione della mitragliatrice, faceva sì che non occorresse più un fuoco di linea, ma era molto più efficiente avere mitragliatrici ben posizionate e soldati molto mobili sul campo.
Il camuffamento a questo punto divenne essenziale. La prima vera e propria mimetica fu francese, nel 1917, chiamata Leopard.
Il resto è ben noto a tutti. Dopo la prima guerra mondiale tutti gli eserciti procedettero a introdurre tute mimetiche e vernici mimetiche per i mezzi.


martedì 23 agosto 2022

Come si curavano i denti nell’antica Russia?


Poteva essere un’esperienza piuttosto scioccante e dolorosa, e spesso si ricorreva agli impiastri degli stregoni. La tecnica di sbiancamento a base di mercurio fece molti danni e fece nascere la moda del sorriso nero fuliggine

“Contro gengive deboli e denti sanguinanti, denti traballanti, alito cattivo e contro tutti gli altri problemi dentali, mescolate del corno di cervo ridotto in polvere con del vino, e cospargete di quel composto il dente, e smetterà di vacillare o far male”.

Tali erano le ricette contro il mal di denti presumibilmente create da Eupraxia Dobrodeja di Kiev (?-1131), la nipote di Vladimir II, detto Monomaco (1053-1125). Questa donna (nota anche come Zoe e Irene) è stata probabilmente la prima donna medico in Russia. Dobrodeja significa “che fa il bene di Dio”. Dopo aver sposato Alessio I Comneno, figlio maggiore e co-regnante dell’imperatore bizantino Giovanni II Comneno, proprio a Bisanzio scrisse un trattato intitolato “Unguenti”, che è considerato il primo trattato di medicina scritto da una donna. La ricetta presentata sopra è presa dal suo libro. Anche se, dobbiamo ammetterlo, gli storici non sono ancora sicuri che questa persona sia realmente esistita. Per molti anni a seguire, i russi non ebbero dentisti adeguati e continuarono a usare tali ricette, o medicamenti preparati dagli stregoni.

Dal dentista, XVI secolo


La prima licenza ufficiale data dal governo per esercitare la professione di dentista in Russia fu concessa nel 1710 a François Dubrel. Non è un caso che ciò sia accaduto sotto Pietro il Grande. Lo zar adorava cavare i denti alla gente, ed è anche cosa tipica che Dubrel non fosse russo. I primi dentisti nel Paese erano tutti stranieri. Lentamente, nel corso del XVIII secolo, anche alcuni russi iniziarono a fare interventi odontoiatrici, ma non ce n’erano molti attivi: a quanto pare 24 nel 1811 e 26 nel 1844. La prima scuola privata per la formazione di dentisti fu aperta solo nel 1881. Ma vediamo come i russi curavano i loro denti nei tempi antichi.


Miele, quercia, rafano

I russi medievali avevano sostanzialmente tre opzioni in caso di mal di denti: andare da un uomo di medicina straniero (quasi sempre un greco), visitare uno stregone o andare in chiesa.


Sant’Antipa di Pergamo


Sant’Antipa di Pergamo era il santo cristiano “specializzato” nel mal di denti. È venerato come il santo patrono dei dentisti e il popolo russo lo pregava quando aveva mal di denti. Gli zar Ivan il Terribile e Alessio Mikhajlovich fecero persino ricche donazioni alla chiesa di Sant’Antipa, costruita nel XVI secolo vicino al Cremlino di Mosca.

I medici stranieri non erano disponibili per nessuno tranne che per gli zar e i ricchi boiardi (gli unici che potevano permetterseli). Quindi, per la gente semplice, la chiesa o i guaritori e gli stregoni erano le uniche scelte disponibili. Il modo più popolare di trattare il mal di denti erano gli incantesimi. Eccone qui alcuni.


La chiesa di Sant’Antipa a Mosca


“Come questa fragola appassisce e si asciuga, possano i denti del servo di Dio seccarsi e diventare insensibili”, oppure: “Scendi, luna e portami via il mio mal di denti, portalo lontano come le nuvole”, e così via.

Sicuramente venivano usate anche pozioni e medicine fai-da-te, e la quercia era il rimedio più frequentemente usato. Gli stregoni consigliavano ai contadini che soffrivano di mal di denti di rosicchiare la corteccia di quercia o di bere tinture di corteccia di quercia. Questo aveva un che di utile, in realtà: la corteccia di quercia contiene tannino, che ha qualità antisettiche.

Gli antichi testi medici contenevano anche varie ricette per curare mal di denti e varie malattie della bocca. Il miele e il rafano erano usati contro la stomatite (infiammazione della mucosa del cavo orale), mentre l’allume e il salnitro erano usati per scopi antisettici.


Anticamente non esistevano poltrone speciali per curare i denti, e così i pazienti venivano fatti sedere per terra.

Tutte queste pozioni erano necessarie, perché un antico russo avrebbe letteralmente fatto qualsiasi cosa pur di evitare di finire sotto i rudimentali ferri del “dentista”. Ovviamente, non c’erano antidolorifici, quindi qualsiasi operazione era dolorosa in modo lancinante e, inoltre, non c’erano di fatto persone in grado di eseguire con successo tali interventi. Solo zar e grandi principi avevano accesso a un aiuto che potremmo definire professionale.


I dentisti dello zar


La collezione di denti di Pietro il Grande e una cassetta degli attrezzi di un dentista del XVIII secolo


Dopo che la principessa bizantina Zoe Paleologa divenne la moglie di Ivan III, detto il Grande, Gran Principe di Mosca e gosudar (“Sovrano di tutte le Russie), prendendo il nome di Sofia, la Corte di Mosca raggiunse nuovi livelli, anche in campo medico. Un dottore tedesco di nome Anton viveva alla corte di Ivan nel 1480, un medico ebreo di nome Leon, originario di Venezia, era noto a Mosca nel 1490. Nel XVI secolo, un medico straniero (il più delle volte inglese) si trovava di solito in servizio presso la corte di Mosca. Studiando i resti di Sofia Paleologa, gli studiosi hanno notato che nel 1503, quando Sofia morì, all’età di circa 50-60 anni aveva tutti i suoi denti tranne sei, e con una sola carie. Incredibile per quei tempi!


Nei resti dello zar Ivan il Terribile si possono notare i denti ancora intatti (foto scattata nel 1963)

Le ricette contro il mal di denti entrarono nel XVI secolo nel “Domostroj”, un manuale con un insieme di regole e istruzioni per la casa. Raccomandava il cavolo in salamoia contro le gengive deboli (efficace!), una tintura di sedano per pulire la bocca (utile!), e altre ricette abbastanza razionali. È opinione diffusa che il “Domostroj” sia stato scritto da Silvestro, mentore spirituale di Ivan il Terribile. Lo stesso Ivan IV aveva dei denti molto buoni, che si possono vedere chiaramente in una foto dei resti dello zar. A 53 anni, la sua salute subì un duro colpo a causa dell’avvelenamento da mercurio a lungo termine (molto probabilmente, veniva segretamente aggiunto a piccole dose al suo cibo dai suoi nemici, per causarne la morte), ma i suoi denti erano per lo più intatti. Detto questo, ricordiamo che il mercurio era ampiamente utilizzato nella Mosca del XVI e XVII secolo per rendere i denti bianchi, ed ebbe conseguenze devastanti.


La bellezza dei denti neri


Antico strumento utilizzato dai dentisti


I “denti bianchi come lo zucchero” sono stati spesso decantati nelle descrizioni delle bellezze russe del XVI secolo scritte dagli stranieri. Ma per tali denti, le nobildonne pagavano però un prezzo elevato. I denti venivano infatti sbiancati con il mercurio. Questo di solito veniva fatto mentre la donna cercava un marito, per catturare il povero ragazzo con una bellezza divina; ma i denti sbiancati dal mercurio perdevano lentamente lo smalto e diventavano poi disgustosi e grigi.

Per nascondere i brutti denti ormai ridotti in pessimo stato, le donne li annerivano completamente con la fuliggine, quindi se vedevi una bellezza con denti bianchi e lucenti, molto probabilmente era appena sposata o in cerca di marito; le donne sposate invece avevano i denti completamente neri.

Questa “moda” non durò a lungo, perché gli svantaggi per la salute divennero rapidamente evidenti; tuttavia, nella campagna russa, le mogli dei mercanti continuarono ad annerirsi i denti anche nel XVIII secolo. L’aiuto dentale professionale nella campagna russa rimase (quasi) inesistente fino alla fine del XIX secolo.


lunedì 22 agosto 2022

Durante l'epoca napoleonica che differenza c'era tra la fanteria francese e le altre nel modo di combattere?

Fanteria - Wikipedia



All'inizio dell'epopea napoleonica (poi con il tempo le differenze si sono attenuate, perché i coalizzati hanno imparato dagli errori, mentre i francesi mano a mano non riuscirono a mantenere la qualità a causa delle perdite) i francesi avevano una fanteria più agile e più veloce. Non vi era l'inquadratura nelle formazioni lenta e solenne dei loro nemici, che erano più disciplinati, ma troppo prevedibili. Inoltre i francesi puntavano di più sui tiragliatori, detti anche schermagliatori: ovvero una fanteria leggera di buoni fucilieri che stava davanti alle formazioni principali. Quando le colonne nemiche attaccavano i tiragliatori sparavano un paio di scariche puntando agli ufficiali, in tal modo disorganizzavano gli avversari prima del contatto col grosso della truppa.
Ma la principale forza degli eserciti napoleonici era la velocità. Sacrificando la logistica i francesi compivano marce incredibili per l'epoca, cogliendo spesso di sorpresa gli avversari. E come mangiavano i soldati? Saccheggiando selvaggiamente i territori attraversati.
Movimenti in colonna verso movimenti di linea.
I Francesi avevano tanti soldati, ma poco addestrati, non potevano utilizzare i collaudati attacchi per linea che richiedevano un enorme esercizio. Il vantaggio era la velocità e la possibilità di sfondare le linee avversarie in un punto. Lo svantaggio era che i soldati più indietro nella colonna non sparavano. Finché fu una novità, funzionò, ma alla fine gli Inglesi impararono a controbattere e con un addestramento superiore a rilasciare una potenza di fuoco molto più alta.
Altra novità fu l’invenzione del corpo d’armata, non più singole divisioni raggruppate in una pesante armata, ma gruppi costituiti da fanteria, cavalleria ed artiglieria che costituivano piccoli eserciti in grado di bastare a se stessi fino all'arrivo di altri corpi d’armata a rinforzo. Questo permetteva di essere più veloci, di non battere tutti la stessa via con un miglioramento logistico e di coprire un territorio più vasto, quindi generando più informazioni.
Infine, ricordiamoci che Napoleone fu un ufficiale d’artiglieria, quindi l’esercito francese diede ancora più importanza a quest’arma in cui già da Carlo VIII, nelle guerre d’Italia, aveva la supremazia. Nello specifico Napoleone inventò la Grande Batteria, ossia concentrò in un unico punto anche più di 100 cannoni per schiantare il nemico in un punto specifico.


domenica 21 agosto 2022

A lungo termine, Napoleone ha distrutto l'Europa e l'Occidente?

 

Forse da un quadro molto più ampio. L'Europa è stata inghiottita da guerre per 500 anni, che si sono concluse nel 1945. Anche per i vincitori queste guerre hanno sfruttato le risorse di tutti i paesi coinvolti.

Hanno sfruttato le risorse finanziarie, le risorse naturali, ma soprattutto le risorse umane. Centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita in queste guerre. Persone che avrebbero potuto fare la differenza e cambiare il mondo.

Le finanze dei paesi coinvolti sono sempre state portate al limite. Erano soldi che avrebbero potuto essere usati per l'istruzione, la sanità e i lavori pubblici.

Per un paese fare questo per 500 anni richiede un pedaggio cumulativo per le persone e per il paese. Finalmente esauriscono le risorse, i soldati e il desiderio di continuare a fare la guerra. Questo è quello che è successo nell'Europa occidentale, anche se non certo per colpa di Napoleone.