“Non lavarti, arrivo!”
Messaggio che Napoleone Bonaparte inviò
alla moglie Joséphine, prima di tornare in Francia.
Il loro inizialmente fu un matrimonio
di interesse che successivamente sfociò in una passione
sfrenata.

Napoleone, non aveva un buon
carattere e neppure dei modi raffinati, desiderava essere introdotto
dalla consorte, che invece era molto amata e ben inserita negli
ambienti nobiliari, per guadagnarsi quel consenso necessario
all’ascesa al potere che aveva in mente e che lo avrebbe portato a
cingere la corona.
Giuseppina d’altro
canto aveva notato le potenzialità
dell’uomo e volle diventare la consorte di un uomo potente,
migliorando ancora di più la sua scalata sociale. Fu
nei primi mesi di matrimonio che i due iniziarono a conoscersi meglio
e divampò
la passione. Napoleone
durante le sue campagne militari non mancò mai di mandarle lettere
d’amore appassionate.
Giuseppina era un’appassionata
coltivatrice di rose e il marito era solito portarle tante varietà
di questo fiore dai suoi viaggi. A
Napoleone piacevano gli odori e i sapori forti: si narra che
raccomandasse la moglie di non lavarsi più fino al momento
dell’incontro.
Quando i dottori, dissero che
Giuseppina a causa di una menopausa precoce non poteva avere più
figli, il divorzio
fu inevitabile, anche se Napoleone continuò ad amarla ed a
incontrala.
Giuseppina morì nel 1814,
quando Napoleone era già in esilio e la sua disperazione fu grande,
non potendole aver detto addio.
Il generale non la dimentico’ mai,
rimembrandola anche nei suoi ultimi attimi di vita.
Fonti dal libro:
“Napoleone e Giuseppina” di Theo Aronson