Una cosa da tenere a mente è che
il servizio
nell'esercito di Sua Maestà era in parte volontario.
Ne facevano parte uomini condannati per
piccoli crimini, altri con condanne a morte, cui venivano offerte le
seguenti opzioni:
- prestare servizio nell'esercito;
- un cappio al collo;
- lunghe pene detentive;
- il "trasporto" in un angolo dell'impero coloniale, comprese le colonie americane (ma questo era generalmente poco desiderabile)
e molti così approfittarono
dell'opportunità di arruolarsi nell'esercito.
Altri venivano "reclutati",
in gran parte dai quartieri più piccoli e più rurali del Regno
Unito e dalle zone coloniali meno remote, spesso accettando "lo
scellino del re", ovvero un pagamento in cambio
dell'arruolamento.
Uno scellino valeva una somma
considerevole per una famiglia povera e, arruolandosi, si poteva
fornire un pò di denaro alla propria bisognosa famiglia.
Altri erano attratti perché non
avevano opzioni migliori.
Se non erano contadini, li attendeva
una vita di fatica come minatori o operai, spesso con stipendi molto
bassi e senza la prospettiva di avere mai una terra o una casa
propria.
Se erano nobili, ma membri di una
famiglia numerosa con molti figli, non avrebbero ereditato alcuna
terra o proprietà, anzi avrebbero avuto scarse se non nessuna
opportunità di ricevere un'istruzione; così quando gli anni
dell'adolescenza svanivano, gli si parava di fronte un futuro cupo.
Se riuscivano a sposarsi bene (per
soldi), questa poteva essere una possibilità, ma tali opportunità
non erano sempre disponibili. La prospettiva del servizio militare in
cambio di una retribuzione regolare, cibo e alloggio, e persino di
possibilità di carriera era migliore di qualsiasi alternativa
praticabile, e poteva prepararli per un matrimonio vantaggioso.
La vita da soldato nell'esercito,
tuttavia, era dura.
La disciplina era rigorosa e legata
all'addestramento, che era più o meno costante. Le dure punizioni,
che andavano dalla frustata fino persino all'impiccagione per reati
gravi, venivano comminate anche per infrazioni minori.
Gli uomini stessi erano carne da
macello, schierati e fatti marciare contro il nemico seguendo rigidi
codici di disciplina tattica. Erano altamente addestrati all'uso dei
moschetti e, in particolare, della baionetta, l'arma da battaglia più
temuta del periodo.
In generale erano ben nutriti, ben
equipaggiati e avevano accesso alle migliori cure mediche del
periodo,
tuttavia erano anche soggetti a
lunghe ed estenuanti marce e faticosi lavori di scavo di postazioni,
ridotte, trincee e strade. Dovevano tenere sgombre le strade,
costruire ponti e svolgere svariate attività del genere, che
dovevano essere eseguite in aggiunta all'addestramento al
combattimento e al mantenimento delle uniformi e delle armi.
La propaganda li osannava come il
miglior esercito del mondo.
In realtà, pur essendo uno dei più
formidabili e temuti, erano spesso mal guidati, gli ufficiali erano
spesso nominati a causa dei loro cognomi e dei legami aristocratici
che detenevano.
Alcuni ufficiali erano così inetti da
essere proprio "stupidi". E molti di essi avevano
un'opinione molto bassa del soldato medio, considerandolo poco più
che un contadino in uniforme, sacrificabile e scartabile dopo l'uso.
I ranghi superiori vivevano vite di
lusso, anche durante le campagne militari, mentre gli uomini
arruolati e gli ufficiali non non al comando venivano trattati più o
meno come una risorsa da utilizzare piuttosto che come esseri umani.
Venivano trasportati su navi affollate,
spesso stipati sottocoperta, a volte spediti in ambienti ostili,
marciavano per km e km senza tenere conto delle condizioni
meteorologiche o delle esigenze personali, e talvolta venivano
gettati in combattimento senza alcuna sosta per riprendere le forze.
L'indolenza, la codardia e certamente
la diserzione venivano trattati con estrema durezza, di solito con
processi sommari e condanne rapide, spesso di esecuzione.
Una volta partiti dalla
madrepatria, l'aspettativa di tornare, e tutti interi, era davvero
remota.
Poiché la maggior parte era
analfabeta, non ci si aspettava lettere o altre comunicazioni. Alcune
famiglie tenevano addirittura dei funerali per la recluta in
partenza, supponendo che non sarebbe mai tornata. Certamente,
potevano passare anni o addirittura decenni prima del loro ritorno, e
se rimanevano mutilati o paralizzati, erano alla mercé della loro
famiglia o della loro comunità.
Non c'è da meravigliarsi che molti
soldati britannici possano aver disertato durante la Guerra
d'Indipendenza americana.
Intorno a loro c'erano persone che
condividevano la loro lingua, religione e cultura; li si faceva
marciare attraverso aree di grande prosperità, fattorie e città
grandi e operose dove persino le classi inferiori vivevano vite
spesso più confortevoli rispetto alle classi inferiori del Regno
Unito.
C'era cibo in abbondanza, molta terra
libera e i governi locali non creavano troppi problemi.
La prospettiva di sbarazzarsi
della giubba rossa e dei calzoni bianchi delle loro uniformi e di
indossare i vestiti ordinari dei locali era spesso troppo invitante
per resistere.
Se venivano feriti o si ammalavano, si
rendevano conto che avevano buone probabilità di morire prima di
essere spediti a casa. Scomparire tra la popolazione era facile e
troppo allettante per non provarci.
Inoltre, molti soldati britannici
divennero solidali con la causa dei patrioti. I più furbi capivano
che la prospettiva di essere liberi era più invitante della vita
come sudditi di una Corona e di un Parlamento indifferenti e
insensibili che li consideravano a malapena come individui e ne
limitavano in tutte le maniere il potenziale.
Un numero rilevante di soldati
britannici si unì all'Esercito Continentale, indossò l'uniforme dei
loro precedenti nemici, insegnandogli anche alcune tecniche di
addestramento.
Quanti fecero questa scelta è
difficile da dire, e alcuni cambiarono addirittura bandiera più di
una volta.
Ciò che stupisce di più è che non
abbia disertato ancora più gente... Ma questi non erano uomini che
erano ben istruiti o avevano una grande visione del mondo. Alcuni non
sapevano nemmeno in quale parte del mondo si trovassero. I loro
concetti di geografia e cartografia erano limitati.
Venivano costantemente addestrati ad
essere orgogliosi di ciò che erano, delle uniformi che indossavano e
del Re e della Corona per cui avevano combattuto. Le loro visioni
della vita erano spesso molto ristrette e il loro impegno nei
confronti del Re e del Paese era profondo e totale.
In ogni caso, alcuni di questi uomini
fuggirono in Canada, o nel Far West, o semplicemente svanirono nella
popolazione intorno a loro. Alcuni, senza dubbio, fecero una brutta
fine: se scoperti dai coloni, potevano essere uccisi o imprigionati
se ritenuti inaffidabili o potenziali spie.
Non ci sono dati affidabili su ciò che
successe davvero.
Gli Inglesi mantenevano tali questioni
private e segrete, ovviamente, tranne quando un disertore veniva
catturato, e il suo destino a quel punto era segnato.
"Il disertore",
un'incisione di William Dickinson (1794)
Ma è importante ricordare che i
patrioti americani stessi erano nati e cresciuti come britannici.
La loro rottura dall'impero fu un
atto deliberato di sedizione e ribellione, e molti di loro avevano
prestato servizio nell'esercito britannico, quindi avevano molto in
comune con le Giubbe Rosse.
Si sono capiti, insomma.
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