Parole di Indro Montanelli, che sintetizzano magistralmente l’essenza di questa donna, l’unica Bonaparte che preferiva l’amore al potere: Maria Paola.
Nacque nel 1780 ad Ajaccio, sesta di otto figli. Le peregrinazioni familiari la portarono a Marsiglia, dove si fece conoscere con il nome di Pauline. Sedicenne, intraprese una relazione sentimentale con il docente Fréron, ma il fratello Napoleone pose fine alla relazione.
Quest’ultimo le fece conoscere un suo amico, il generale Charles Victor Leclerc, con cui si sposò. Ma a causa delle continue assenze del marito, impegnato a scrivere la Storia d’Europa, rimediava alla solitudine frequentando diversi uomini, attratti dalla sua seducente bellezza non meno che dal suo nome, che ogni impresa di Napoleone rendeva più scintillante.
Nel 1801 Leclerc, per sedare una rivolta, partì con tutta la sua famiglia alla volta di Santo Domingo. Sull’isola il cibo per gli appetiti sessuali della donna non mancavano e così continuò a mietere “vittime” anche tra la popolazione locale.
Leclerc morì l’anno dopo a causa della febbre gialla, e Paolina si reimbarcò per la Francia. Non passò troppo tempo prima che la donna si mostrasse sensibile alle attenzioni di un nuovo corteggiatore, il principe Camillo Borghese.
La sposò nel 1803 e si trasferirono a Roma; le scappatelle extraconiugali proseguirono imperterrite.
Dopo Waterloo fece ritorno a Roma mettendosi sotto la protezione di papa Pio VII e morì il 1825 a Firenze.
Si concluse così la storia di una delle più belle e chiacchierare donne del suo tempo; il suo atteggiamento ribelle e provocatorio sconvolse i salotti di mezza Europa in cui tutti erano basiti dall’incedere militare del fratello mentre lei si accontentava soltanto di scandalizzarli.
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