lunedì 31 gennaio 2022

Da dove deriva l'espressione "dopo di noi il diluvio"?

Questa espressione deriva dall’omologa espressione francese, "Après nous, le déluge".



Venne utilizzata per la prima volta dalla favorita del re di Francia Luigi XV, la celebre Madame de Pompadour per confortarlo, dopo la sconfitta da lui subita a Rossbach il 5 novembre 1757 contro Federico il Grande.

Oggi viene utilizzata per sostenere l’inevitabile disastro della dipartita (reale o metaforica) di chi la pronuncia, denotando nel contempo una debordante considerazione di sé stessi e disinteresse per gli altri.


domenica 30 gennaio 2022

Com'era Napoleone Bonaparte con la sua amata?

Non lavarti, arrivo!”

Messaggio che Napoleone Bonaparte inviò alla moglie Joséphine, prima di tornare in Francia.

Il loro inizialmente fu un matrimonio di interesse che successivamente sfociò in una passione sfrenata.



Napoleone, non aveva un buon carattere e neppure dei modi raffinati, desiderava essere introdotto dalla consorte, che invece era molto amata e ben inserita negli ambienti nobiliari, per guadagnarsi quel consenso necessario all’ascesa al potere che aveva in mente e che lo avrebbe portato a cingere la corona.

Giuseppina d’altro canto aveva notato le potenzialità dell’uomo e volle diventare la consorte di un uomo potente, migliorando ancora di più la sua scalata sociale.

Fu nei primi mesi di matrimonio che i due iniziarono a conoscersi meglio e divampò la passione.

Napoleone durante le sue campagne militari non mancò mai di mandarle lettere d’amore appassionate.

Giuseppina era un’appassionata coltivatrice di rose e il marito era solito portarle tante varietà di questo fiore dai suoi viaggi.

A Napoleone piacevano gli odori e i sapori forti: si narra che raccomandasse la moglie di non lavarsi più fino al momento dell’incontro.

Quando i dottori, dissero che Giuseppina a causa di una menopausa precoce non poteva avere più figli, il divorzio fu inevitabile, anche se Napoleone continuò ad amarla ed a incontrala.

Giuseppina morì nel 1814, quando Napoleone era già in esilio e la sua disperazione fu grande, non potendole aver detto addio. Il generale non la dimentico’ mai, rimembrandola anche nei suoi ultimi attimi di vita.


sabato 29 gennaio 2022

La sorella di quale generale “faceva l’amore con tutti, qualche volta anche con il marito”?

Parole di Indro Montanelli, che sintetizzano magistralmente l’essenza di questa donna, l’unica Bonaparte che preferiva l’amore al potere: Maria Paola.



Nacque nel 1780 ad Ajaccio, sesta di otto figli. Le peregrinazioni familiari la portarono a Marsiglia, dove si fece conoscere con il nome di Pauline. Sedicenne, intraprese una relazione sentimentale con il docente Fréron, ma il fratello Napoleone pose fine alla relazione.

Quest’ultimo le fece conoscere un suo amico, il generale Charles Victor Leclerc, con cui si sposò. Ma a causa delle continue assenze del marito, impegnato a scrivere la Storia d’Europa, rimediava alla solitudine frequentando diversi uomini, attratti dalla sua seducente bellezza non meno che dal suo nome, che ogni impresa di Napoleone rendeva più scintillante.

Nel 1801 Leclerc, per sedare una rivolta, partì con tutta la sua famiglia alla volta di Santo Domingo. Sull’isola il cibo per gli appetiti sessuali della donna non mancavano e così continuò a mietere “vittime” anche tra la popolazione locale.

Leclerc morì l’anno dopo a causa della febbre gialla, e Paolina si reimbarcò per la Francia. Non passò troppo tempo prima che la donna si mostrasse sensibile alle attenzioni di un nuovo corteggiatore, il principe Camillo Borghese.

La sposò nel 1803 e si trasferirono a Roma; le scappatelle extraconiugali proseguirono imperterrite.

Dopo Waterloo fece ritorno a Roma mettendosi sotto la protezione di papa Pio VII e morì il 1825 a Firenze.

Si concluse così la storia di una delle più belle e chiacchierare donne del suo tempo; il suo atteggiamento ribelle e provocatorio sconvolse i salotti di mezza Europa in cui tutti erano basiti dall’incedere militare del fratello mentre lei si accontentava soltanto di scandalizzarli.


venerdì 28 gennaio 2022

Quali erano le peggiori abitudini del Rinascimento?

 


Quando si visita la Reggia di Versailles a Parigi, si nota che il sontuoso palazzo non ha bagni. Nel medioevo non c'erano spazzolini da denti, profumi, deodoranti, per non parlare della carta igienica.

Escrementi umani furono lanciati dalle finestre del palazzo. In una vacanza, la cucina del palazzo poteva preparare un banchetto per 1.500 persone, senza la minima igiene.


Nei film di oggi vediamo persone di allora che si agitano o si sventolano. La spiegazione non è nel caldo, ma nel cattivo odore che emettevano sotto le gonne (che erano state fatte apposta per contenere l'odore delle parti intime, poiché non c'era igiene). Inoltre non era consuetudine fare la doccia a causa del freddo e della quasi inesistenza dell'acqua corrente. Solo i nobili avevano lacchè che li sventolassero, per dissipare il cattivo odore esalato dal corpo e dalla bocca, oltre che per scacciare gli insetti.


Chi è stato a Versailles ha ammirato gli immensi e bellissimi giardini che, all'epoca, non solo si vedevano, ma usavano come gabinetto nelle famose ballate promosse dalla monarchia, perché mancavano i servizi igienici.



Nel Medioevo, la maggior parte dei matrimoni si svolgeva a giugno (per loro, l'inizio dell'estate). Il motivo è semplice: il primo bagno dell'anno si faceva a maggio; quindi a giugno l'odore di gente era ancora tollerabile. Tuttavia, poiché alcuni odori cominciavano già a infastidire, le spose portavano mazzi di fiori vicino al corpo per coprire il fetore. Da qui la spiegazione dell'origine del bouquet da sposa.


I bagni venivano fatti in un'unica enorme vasca piena di acqua calda. Il capofamiglia ebbe il privilegio del primo bagno in acqua pulita.

Poi, senza cambiare l'acqua, arrivarono alla casa gli altri, in ordine di età, le donne, anche per età e, infine, i bambini. I bambini furono gli ultimi a fare il bagno. Quando fu il suo turno, l'acqua nella vasca era così sporca che era possibile uccidere un bambino all'interno.


I tetti delle case non avevano soffitto e le travi di legno che li sostenevano erano il posto migliore per gli animali: cani, gatti, topi e scarafaggi per tenersi al caldo.

Quando ha piovuto, le perdite hanno costretto gli animali a saltare a terra. Quelli con i soldi avevano piatti di latta. Alcuni tipi di cibo hanno ossidato il materiale, causando la morte di molte persone per avvelenamento.


Ricordiamoci che le abitudini igieniche dell'epoca erano terribili. I pomodori, essendo acidi, sono stati a lungo considerati velenosi, i boccali di latta venivano usati per bere birra o whisky; questa combinazione lasciava talvolta l'individuo "per terra" (in una sorta di narcolessia indotta dalla miscela di bevande alcoliche con ossido di stagno).

Qualcuno di passaggio per strada avrebbe pensato che fosse morto, così hanno raccolto il corpo e si sono preparati per il funerale. Il corpo sarebbe stato poi deposto sul tavolo della cucina per alcuni giorni e la famiglia avrebbe guardato, mangiato, bevuto e aspettato per vedere se il morto si sarebbe svegliato o meno. Da qui quello su cui i morti sono vegliati (veglia o veglia), che è la veglia accanto alla bara.


L'Inghilterra è un piccolo paese, dove non c'era sempre un posto dove seppellire tutti i morti. Le bare furono quindi aperte, le ossa rimosse, poste negli ossari e la tomba utilizzata per un altro cadavere. A volte, aprendo le bare, si notava che c'erano dei graffi sui coperchi all'interno, indicando che il morto era stato, infatti, sepolto vivo.

Così, quando si chiudeva la bara, è nata l'idea di legare una striscia dal polso del defunto, farla passare attraverso un foro praticato nella bara e legarla a una campana. Dopo la sepoltura, qualcuno è stato lasciato in servizio presso la tomba per alcuni giorni. Se l'individuo si svegliava, il movimento del suo braccio suonava il campanello. E sarebbe stato "salvato dalla campagna", espressione da noi usata ancora oggi.


giovedì 27 gennaio 2022

Thomas Fuller la calcolatrice umana del 1724



Thomas Fuller, un africano venduto come schiavo nel 1724 all'età di 14 anni, era talvolta conosciuto come il "Calcolatore della Virginia" per la sua straordinaria capacità di risolvere complessi problemi matematici nella sua testa. Gli è stato chiesto quanti secondi ci fossero in un anno e ha risposto brevemente 31.536.000 secondi

Gli è stato chiesto ancora quanti secondi ha vissuto un uomo che ha 70 anni, 17 giorni e 12 ore, ha risposto in un minuto e mezzo 2.210.500.800. Uno degli uomini stava risolvendo i problemi con la carta e ha informato Fuller che si sbagliava perché la risposta era molto più piccola. Fuller ha risposto frettolosamente: "Ma no, hai dimenticato gli anni bisestili, quando gli anni bisestili sono stati aggiunti al conto, le somme coincidono".

Fuller fu uno dei primi casi registrati nella letteratura della sindrome del saggio, quando nel 1789 Benjamin Rush, il padre della psichiatria americana, descrisse la sua incredibile capacità di calcolare, senza avere un'istruzione e una formazione in matematica, la sua abilità fu usata come la prova che gli afroamericani ridotti in schiavitù erano uguali ai bianchi nell'intelligenza il che ha alimentato alcune discussioni pro-abolizioniste.

mercoledì 26 gennaio 2022

Perché ad alcun lettere di Maria Antonietta vennero cancellate delle parole?

Per nascondere un amante.



Sulla presunta e molto chiacchierata relazione trala moglie di Luigi XVI e il nobile svedese conte Axel von Fersen gli storici non hanno mai trovato prove, ma ora la ricerca dell’Università della Sorbona sembra confermare i sospetti.

I ricercatori francesi hanno analizzato con il metodo della spettrofotometria a raggi X quindici lettere scambiate tra Maria Antonietta e il conte svedese tra il giugno 1791 e l’agosto 1792.

In otto di queste è stato possibile riportare alla luce le parole che un misterioso censore (secondo alcuni lo stesso conte) aveva cancellato con l’inchiostro.

I termini scoperti dai ricercatori sono “amato”, “tenero amico”, “adoro” e “folle”, indizi quasi certi di un’intima relazione tra i due prima che Maria Antonietta venisse ghigliottinata nel 1793.


martedì 25 gennaio 2022

Il duello più particolare della storia

I gentiluomini francesi dei secoli scorsi erano ben noti per il fatto che difendessero il proprio onore duellando. Secondo lo storico Ariel Roth, "i duelli non sempre finivano con una morte, ma troppo spesso sì. La pratica, in voga tra i nobili, di indossare spade insieme ai vestiti quotidiani facilitava questo tipo di scontri. Il pretesto più minimo era usato come scusa per un duello d'onore. La pratica divenne molto popolare in Francia [... dove] durante il regno di Enrico IV oltre 4000 'gentiluomini' francesi persero le proprie vite in un periodo di 18 anni. Durante il regno di Luigi XIII si riporta che la conversazione ordinaria della mattina era: 'Sai chi ha combattuto ieri?' e dopo cena 'Sai chi ha combattuto stamattina?' "

Tra tutti i duelli, il più bizzarro avvenne nel 1808, quando Napoleone era imperatore. La vicenda ebbe origine da una celebrata ballerina all'Opera di Parigi, chiamata Mademoiselle Tirevit. Ella era contesa da Monsieur de Grandpré e Monsieur le Pique. Entrambi affermavano di aver conquistato il cuore della fanciulla. Venne stabilito che l'unico modo in cui la faccenda poteva essere risolta era un duello a mezz'aria.

Così, i due uomini prepararono due mongolfiere identiche, e si dotarono dello stesso tipo di vecchio fucile. Venne deciso che non si sarebbero sparati l'un l'altro, ma avrebbero piuttosto mirato al pallone della mongolfiera.

Il 3 maggio, il giorno stabilito, i due duellanti entrarono nelle mongolfiere, accompagnati dai secondi, e alle 9 di mattina i palloni si librarono nel cielo, decollando dai giardini di Tuileries, dove si era radunata una folla di curiosi.

Le mongolfiere arrivarono ad un'altezza di quasi 1 km, ed erano separate da una distanza di 70 metri. Un segnale concordato in precedenza diede avvio al combattimento. Le Pique sparò il primo colpo, mancandolo, e Grandpré rispose. Il pallone di Le Pique venne colpito e iniziò a cadere.




lunedì 24 gennaio 2022

Come fece Napoleone ad ottenere l'ammirazione dei francesi già a 26 anni?


Napoleone Bonaparte da giovane


Il ventiseienne Napoleone impresse agli eventi un corso imprevedibile durante la campagna d'Italia (1796–97. Era a capo di un esercito a cui mancava tutto: stivali, armi, viveri soldi e disciplina, ma, nel giro di qualche settimana, riuscì miracolosamente rimettere in piedi le sue truppe e a sconfiggere austriaci e piemontesi.

Vittorio Amedeo III dovette firmare l'armistizio di Cherasco che permise alla Francia di acquisire Nizza e Savoia e, da lì, riuscì a conquistare tutta l'Italia.

I Francesi iniziarono a vederlo come un mito assoluto e da quel momento la sua ascesa fu infermabile.


domenica 23 gennaio 2022

Un brigante italiano decantato dal popolo che fu in realtà un sanguinario

Il “passator cortese".



Stefano Pelloni, passato alla Storia e alla leggenda con il soprannome di Passatore (dal mestiere del padre, che traghettava chiunque ne avesse bisogno da una sponda all’altra del fiume Lamone) nacque a Boncellino di Bagnacavallo, vicino a Forlì, nel 1824.

Operò quasi esclusivamente nei territori della Romagna, allora parte dello Stato pontificio. Secondo la narrazione popolare, il nobile scopo della sua attività era quello di sottrarre gli averi agli odiati ricchi per ridistribuirli ai poveri.

Secondo le ricostruzioni storiche, invece, il Passatore era un malvivente piuttosto crudele, che giovanissimo si era introdotto negli ambienti malavitosi attraverso le conoscenze acquisite negli anni in cui aiutava il padre sulle sponde del fiume Lamone.

Stefano Pelloni si macchiò di crimini estremamente efferati: come sezionare le sue vittime per lasciare poi i resti in strada e sparare a sangue freddo a una presunta spia all’interno del suo gruppo.

Quanto alla sua sbandierata generosità nei confronti dei poveri, anche questa pare essere una leggenda; sua sorella confessò: “Non ha mai dato nulla per bontà d’animo; se dava qualcosa lo faceva di complicità o altro”.

Saccheggiò intere città e uccise senza pietà fin quando la gendarmeria pontificia non lo freddò nel 1851.

In ogni caso la sua figura leggendaria ha sopraffatto quella storica nell’immaginario della gente, che lo considera ancora oggi un mito. A lui è dedicata persino una gara podistica di 100 chilometri che parte da Firenze e arriva a Faenza.


sabato 22 gennaio 2022

Un Savoia rifiutò di diventare re del Madagascar


Nel 1724 il libro di un misterioso capitano, Charles Johnson, fece sapere al mondo che nel Madagascar esisteva lo Stato di Libertalia, popolato da pirati europei e americani, che vi avevano creato istituzioni giuste e democratiche.

Libertalia in realtà non c’era, ma c’erano davvero dei pirati europei e americani che si autogovernavano nel Madagascar. Costoro tuttavia non aspiravano a vivere in una repubblica ma volevano diventare sudditi di un re.

In quanto predoni, se venivano catturati da navi da Guerra inglesi, francesi, olandesi, finivano immediatamente impiccati. Perciò per salvarsi la vita, quei pirati scrissero a Vittorio Amedeo II di Savoia chiedendogli di proclamarsi re del Madagascar.

In quanto tale avrebbe potuto conferire loro una patente di corsa, che li elevasse alla condizione di corsari, ovvero veri e propri militari protetti dalle leggi di guerra.

Il nobile rifiutò la proposta, ma il carteggio è conservato nell’Archivio di Stato di Torino.


venerdì 21 gennaio 2022

Il pirata più potente della storia

Il pirata piú potente della storia é stato…

LA pirata: perché era una donna?

Ching Shih, conosciuta anche come Cheng Yi Sao, detiene il primato di pirata più potente della storia. Ma la sua, di storia, è quantomeno singolare.

Cheng I Sao era una prostituta cantonese nata nel 1775, che lavorava in un piccolo bordello a Guangzhou.
Dopo aver sposato il capo pirata Zheng Yi, che aveva catturato suo fratello, Ching Shih si avvicinò al comando. Alla morte del marito, prese il potere della ciurma.
Spietata e crudele anche con i suoi, emanò uno speciale codice di leggi per le donne prigioniere. Anche se la maggior parte delle donne veniva rilasciata immediatamente, alcuni membri dell'equipaggio erano noti per scegliere come mogli le più attraenti. Nella nave di Cheng, però, i pirati che violentavano le prigioniere venivano uccisi.

Né la dinastia cinese né i cacciatori di taglie erano in grado di sconfiggere il suo esercito di fuorilegge, che alla sua massima potenza arrivò a contare 80000 uomini, con 1800 navi. Nel 1810 venne sconfitta dall'esercito portoghese, e grazie ad un'amnistia offerta dal governo cinese e si ritirò dalla pirateria mantenendo il suo bottino.



giovedì 20 gennaio 2022

Napoleone era una brava persona?

Ci sono stati studi sulle prestazioni dei Manager e sulla loro intelligenza generale. Contrariamente alla rappresentazione popolare, più un individuo è intelligente, più è capace di progettare la propria capacità sociale per produrre una dinamica o un risultato desiderati. Napoleone era estremamente intelligente e si vantava della sua capacità di valutare il vero carattere degli uomini.

Napoleone fu anche capace di mostre formidabili, come quando frantumò una tazza da tè, affermando che “il tuo impero non è altro che una vecchia serva ; abituato a essere violentato da tutti!” sul rifiuto dei termini di pace da parte della delegazione austriaca durante la Guerra della Prima Coalizione, 1797 d.C.

O quando, da militare non provato, arrivista in Italia, ha orato all'esercito d'Italia:

Soldati, siete nudi, mal nutriti! Il governo ti deve molto; non può darti nulla. La tua pazienza, il coraggio che mostri in mezzo a queste rocce, sono ammirevoli; ma non ti procurano gloria, nessuna fama si riflette su di te. Cerco di condurti nelle pianure più fertili del mondo.

In seguito lesse i suoi vecchi discorsi e li considerò un inganno, ma di prim'ordine. Nelle sue doppie macchinazioni, era molto simile a qualsiasi politico intelligente, che oscura i suoi veri obiettivi, in modo da non essere frainteso dalle masse

Lo stesso Napoleon si sentiva ancora una brava persona in fondo, e le lacrime che versò per la morte del Marshall Lannes a colazione, la sua disponibilità a condividere uno dei pochi oggetti di vero valore a Longwood, il suo bagno, la sua insistenza su una giovane donna di “Rispettare il peso” di uno schiavo alle prese con il portare un carico in salita, e molte altre azioni sono testimonianza del fatto che c'era del buono nell'uomo.



Si diceva che i suoi occhi e il suo sorriso fossero le caratteristiche più degne di nota e affascinanti.

Proprio come ci sono poche persone che sarebbero completamente tranquille se prendessero un Uber e lo condividessero, ad esempio, con Chris Hemsworth, non solo le circostanze inventate in cui gli osservatori hanno descritto la loro interazione con Napoleone, loro stessi non avrebbero sfruttato al meglio arbitri del vero sé di Napoleone.


mercoledì 19 gennaio 2022

Perché Napoleone ha rimosso il naso delle statue antiche in Egitto?

Napoleone non ha rimosso il naso della Sfinge. La foto (disegno) realizzata da Vivant Denon durante il suo tour in Egitto con Bonaparte mostra la statua con le labbra e il naso.



E il naso e le labbra sono di un africano.

Coloro che distrussero il volto volevano nascondere il fatto che la sfinge fosse un africano e cercarono di dimostrare che gli antichi egizi erano bianchi.

Dal Cairo a Meroe, la civiltà egizia è africana.


martedì 18 gennaio 2022

Durante la Rivoluzione Francese quale storia fa inorridire di più?

Sicuramente la fine peggiore la fece la principessa di Lamballe.

Maria Teresa Luisa di Savoia, principessa di Lamballe, fu amica di Maria Antonietta per tutta la vita. Scappata durante la rivoluzione, per ordine del re, che era preoccupato del destino dei suoi amici amici, alla fine ritornò a causa di una lettera della regina (poi scoperta falsa, era stata inviata dal duca di Orléans, cugino del re).



La principessa fu catturata e condannata in un processo sommario. Quando le venne chiesto di giurare di credere nell'uguaglianza e nella libertà del popolo francese, si rifiutò , dicendo :”Non è nel mio cuore”.

Fu torturata, probabilmente violentata, decapitata e squartata, la sua testa fu issata su una picca, ma non prima di essere stata ripulita, pettinata e truccata.

Maria Antonietta fu costretta a guardare la testa e, naturalmente, il colpo fu troppo duro e la regina svenne.


lunedì 17 gennaio 2022

La storia della battaglia di neve di Napoleone è vera?


La storia narra di come, alla scuola militare, un Napoleone tredicenne diede prova delle sue qualità di stratega riuscendo a conquistare un "fortino" durante una sfida di palle di neve (era un esercizio militare).

Disse alla squadra di concentrare tutte le palle di neve in un solo punto del fortino riuscendo a sfondare e a conquistarlo.

Secondo lo storico Alessandro Barbero non è certo che questa storia fosse vera, ma è, forse, attribuibile allo zelo di qualche ammiratore.


domenica 16 gennaio 2022

Davvero la Russia non ha mai ricevuto il pagamento per la cessione dell'Alaska nel 1867?

No, non è vero. La Russia si era offerta di vendere il suo territorio nordamericano (586.412 miglia quadrate (1.518.800 km quadrati) di terra) agli Stati Uniti in diverse occasioni, ma lo scoppio della guerra civile americana nel 1861 portò al rinvio dei colloqui. Nel dicembre 1866, un anno dopo la conclusione della guerra, il barone Eduard de Stoeckl, ministro russo negli Stati Uniti, fu incaricato dall'imperatore Alessandro II di rinnovare i negoziati per la vendita dell'Alaska.

Il costo e le difficoltà logistiche della fornitura di questo territorio lontano lo avevano reso una responsabilità economica per il Tesoro russo, che stava inoltre lottando con il debito accumulato durante la disastrosa guerra di Crimea.

Al pubblico russo la necessità della vendita dell'Alaska (chiamata anche America Russa) è stata presentata sulla base di diverse argomentazioni: ciò impedirebbe al Regno Unito di impossessarsi del territorio in caso di guerra tra i due paesi; consentirebbe alla Russia di concentrare le sue risorse nella Siberia orientale, in particolare nell'area del fiume Amur. La Russia eviterebbe anche qualsiasi conflitto futuro con gli Stati Uniti (un'ulteriore espansione degli Stati Uniti in Nord America era considerata inevitabile).

Dopo un certo ritardo a causa delle tensioni nelle relazioni tra il presidente Andrew Johnson e la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, il disegno di legge di stanziamento ha preso la sua forma definitiva e la pubblicazione, apparsa il 27 luglio 1868. ha affermato che il Congresso ha approvato lo stanziamento di 7,2 milioni di dollari come stipulato dal trattato per l'Alaska firmato l'anno precedente il 30 marzo 1867.


Firma del Trattato dell'Alaska. Da sinistra a destra: Robert S. Chew; Segretario di Stato (USA) William H. Seward; William Hunter; Sig. Bodisco; l'ambasciatore russo, il barone de Stoeckl; Carlo Sumner; Fredrick W. Seward; William H. Seward.


Il giorno successivo, il 28 luglio, una richiesta di 7,2 milioni di dollari (circa 139 milioni di dollari di oggi - 91,5 dollari per un chilometro quadrato) è stata inviata al Segretario del Tesoro e quattro giorni dopo il barone Eduard Andreevich de Stoeckl, ambasciatore russo a Washington , ha ricevuto un assegno del tesoro di tale importo.


sabato 15 gennaio 2022

Chrysostomus Wolfgangus Theophilus, in arte , WOLFANG AMADEUS MOZART , LA REALTA SOTTO LA LEGGENDA , IL GENIO SOPRAVVALUTATO.



Diceva Sherlock holmes quando si esclude l'impossibile ciò che rimane per quanto improbabile è la verità.

So che ciò che dico farà girare le scatole a molti, ma i fatti e le ricerche parlano molto chiaro, spesso molti artisti indipendentemente dal periodo, vengono pompati ed esaltati molto e più del dovuto in particolare Mozart ma cosa è vero e cosa è falso?

Molte delle risposte alle domande ci vengono date da Leopold Mozart stesso (e anche dallo stesso amadeus tramite diari e lettere restituendoci un ritratto molto piu realistico e meno dorato di come viene raccontato), Padre di Amadeus che come avete letto non si chiamava cosi, ma Chrysostomus Wolfgangus Theophilus, il nome Amadeus fu aggiunto dal padre stesso, che significa Amato da Dio, durante i suoi soggiorni in italia e rimase appicciato al figlio tutta la vita, Amedeo Mozart. Amadeus Mozart.

Tanti quando pensano a Mozart pensano subito all'enfant prodige, ma cosa c'è di vero ?

Una delle cose che tantissimi ignorano e che il padre di Mozart, Leopold Mozart era un GRANDE MUSICISTA, di quelli con la M maiuscola.

Compositore maestro di cappella pianista violinista organista, non che L'INVENTORE DEL METODO DELLA VIOLA MODERNA.


Un musicista a tutto tondo, tanti dimenticano che era un professionista non che insegnante di musica presso la corte, quindi venendo da un padre cosi era inevitabile che Mozart si indirizzasse verso la musica, per continuare il lavoro familiare ed avere una carriera e soprattutto di che vivere. Ma prima di Amadeus abbiamo Maria Anna Mozart, Chimata Nannare


Anche lei bambina prodigio come il fratello, non che cantante, il padre la avviò prestissimo allo studio della musica e del pianoforte, ovviamente di lei si parla poco ma abbiamo anche le sue musiche, tuttavia a differenza di Mozart avendo pochi anni piu del fratello fini per essere messa in ombra, pur essendo brava quanto suo fratello, quando nacque Mozart il padre decise immediatamente di farlo studiare appena avesse imparato a parlare e camminare .


Verso i 4 anni imparò a suonare sotto la guida del padre che gli mostrava come fare,

facendolo esercitare anche 12 ore al giorno TUTTI I GIORNI, NON IMPARO' DAL NULLA E IN FRETTA, ci mise un bel pò e sicuramente senza la guida del padre non ci sarebbe mai riuscito, in più non sapeva nemmeno leggere e scrivere ancora, figuriamoci riempire uno spartito.

Quindi la sua famosa prima composizione fu scritta dal padre Leopold che ne fece una copia,

il talento si stava formando, visto che cominciava a mescolare i suoni creando cosi la sua prima composizione a 4 anni, ma era sempre un bambino e sono tutte cose MOLTO molto semplici,

ricordiamoci che era sempre un bambino.

Fu verso i 12, 13 anni a furia di studio massacrante e assiduo che cominciò a comporre davvero, ma le primissime opere non sono ricordate, del Mozart bambino conosciamo poco. Il padre Leopold gonfiava molto le cose, dovevano pur mangiare e non si vive di sola arte purtroppo. Era PIU' UN ESECUTORE CHE UN COMPOSITORE.

Quando a 20-24 anni componeva un'opera nel giro di 1 solo mese gli chiesero, Mozart come avete fatto a comporre un'opera intera in 1 solo mese?

LA RISPOSTA DI MOZART FU, STUDIANDO TUTTA LA VITA, molto schietto ecco il vero mozart l'adulto, di fatto quando pensiamo a mozart pensiamo alla sinfonia 40.

Alla serenata notturna, idem per la marcia turca.

Tutte queste sono state composte quando era gia adulto, o molto giovane sui 22-23 anni,

quindi quella dell'enfant prodige che compone le opere sopra citate e solo una leggenda, gli anni di composizione sono consultabili ovunque, sapendo esattamente l'età del compositore in quei momenti. Infatti una volta adulto malgrado il talento, venne ignorato da pubblico e critica ,

se fosse vissuto qualche anno in più dei 35 anni avrebbe avuto successo da VIVO e non da morto, già perchè tanti si dimenticano che divenne celebre solo dopo la morte, quella raccontata nel film amadeus è solo una romanzeria storicamente imprecisa, anche se nell'immaginario collettivo Mozart è associato al film Amadeus ormai.

Un'altra leggenda su MOZART E' CHE SCRIVEVA DI GETTO SENZA ERRORI. Non sempre abbiamo spartiti in cui ci sono cancellature ripensamenti ecc.



Era umano come tutti e divenne un Genio con pratica ed esercizio.


venerdì 14 gennaio 2022

Le Ultime lettere di Jacopo Ortis.

Girolamo Ortis fu uno studente universitario nato nel 1773 che si suicidò nel 1796. Foscolo mutò il nome in Jacopo, e creò un romanzo che si ispira anche alle sue delusioni amorose a causa di Isabella Roncioni e per la cessione di Venezia da parte di Napoleone all’Austria.

La prima pubblicazione del romanzo avvenne all’insaputa di Foscolo.

Nel settembre 1798, quando si trovava a Bologna, lo affidò all’editore Marsigli, ma il 21 aprile 1799, a causa della guerra contro gli austro-russi, dovette lasciare la città arruolandosi nella guardia nazionale mobile.

L’editore Marsigli fece completare l’opera al bolognese Angelo Sassoli e la pubblicò nel 1799 all’insaputa di Foscolo.

Quando il nativo di Zante lo seppe vi rimise mano, ripubblicandola l’anno successivo a Milano, a sue spese.





giovedì 13 gennaio 2022

Qual è la battaglia più importante nella storia Italiana?

Parliamo di storia italiana, quindi, dal 1861 in poi.



La presa di Roma, attraverso la "breccia di Porta Pia".
Viene sancita la fine dello Stato Pontificio e la creazione della Nazione Italia.
Non è affatto la fine del potere temporale dei papi, che è più affermato oggi, rispetto ai secoli antecedenti al XIX.
Nasce l' Italia, come la volevano i patrioti che hanno dato la vita per lei.
Dopo, la storia ci presenta innumerevoli episodi positivi e negativi, oggi tanti sono soddisfatti e orgogliosi dell' Italia, tanti altri sono piuttosto critici, ma la breccia di Porta Pia cancella dalle carte geografiche quello che era visto dai patrioti come un "nemico in casa".


mercoledì 12 gennaio 2022

Perché Napoleone era un tiranno?

Con tutte le domande storiche è importante chiedersi prima il perché.

Naturalmente la risposta a se Napoleone fosse un tiranno varia da persona a persona, ma spesso un'analisi più approfondita rivela che il suo carattere è - sebbene altamente ambizioso e critico - perdonatore e dominato da ideali romantici di governo ee romantici di cuore.

Per rispondere alla tua domanda, però, coloro che lo vedono come un tiranno citano la sua implacabile violenza e l'ambizione di diffondere il suo regno dittatoriale in Europa. Questo è stato il risultato diretto della sua natura ambiziosa. Coloro che conoscevano l'Imperatore in qualsiasi fase della sua vita lo hanno riconosciuto come un "uomo d'azione" e costantemente in movimento. Ha gestito i suoi eserciti e il governo durante la sua carriera da un generale di brigata di artiglieria in Italia a imperatore dei francesi. Ciò che la popolazione generale crede di Napoleone è spesso basato sull'efficace propaganda britannica e sulle sue somiglianze con Hitler. Ad esempio, è un'idea sbagliata comune che fosse un uomo basso. Pur basandosi su numerosi fattori, questa idea si basa principalmente sulla propaganda britannica nel sollevare l'ostilità dall'Inghilterra e dal resto dell'Europa verso l'imperatore.


L'imperatore Napoleone I sul suo trono


La sua ascesa tra i ranghi dell'esercito e del governo repubblicano è dovuta a questa ambizione e azione. Quando si rese conto degli instabili governi della Rivoluzione, sostenne i numerosi colpi di stato per rovesciarli e, quando fu posto come console, cospirò per rovesciarli e affermarsi come unico sovrano a causa della loro inazione e inefficacia nel loro lavoro. Se Napoleone non si fosse posto come sovrano autocratico, la Francia non sarebbe sopravvissuta e molto probabilmente sarebbe finita come la Germania della prima guerra mondiale, spezzata e affogata nella povertà. La Francia potrebbe essere stata divisa tra le coalizioni a causa della sua incapacità di governare se stessa. Almeno quando Napoleone si ritirò nel 1815, la Francia si era stabilizzata ed era stanca di una guerra costante, abbastanza da tornare alla stessa monarchia contro cui si ribellarono due decenni fa. Grazie alle influenze sia intenzionali che involontarie di Napoleone e i suoi compagni francesi, la Francia si stabilizzò e si trasformò nel potente leader mondiale che è oggi.

Inoltre, ciò che molti non capiscono è che Napoleone ha fatto causa per la pace molte volte, solo per la violazione del trattato, spesso da parte degli inglesi. Uno stesso corso, ondeggiò lentamente verso gli ideali repubblicani francesi, e alla fine, diventando un fervente francese che amava i suoi concittadini adottati tanto quanto i loro ideali di ribellione e libertà dal monarchismo.


L'addio di Napoleone alla sua Guardia Imperiale prima del suo primo esilio


Nonostante i suoi manierismi spesso fastidiosi e le abitudini bizzarre ed estenuanti che alienavano truppe, generali e amanti, alla fine fu amato incondizionatamente dai suoi uomini. Quando sentì il malcontento delle classi inferiori francesi dopo la sua prima sconfitta ed esilio all'Elba, fuggì sulle coste della Francia.

Quando incontrò le truppe realiste inviate per riconquistarlo, salì ai loro ranghi, disarmato e dichiarò: "Se c'è qualcuno tra voi che ucciderebbe il suo imperatore, eccomi qui!"

I soldati rimasero immobili, scioccati dal coraggio e dalla fiducia di Napoleone.

Quindi il grido emerse dai soldati nemici, "Vive L’Empereur!"

Gli uomini inviati per fermare il loro imperatore ruotarono di 180 gradi e marciarono con Napoleone in Francia, dove si trasferì in completamente senza opposizione.

Un tiranno sarebbe accolto allo stesso modo? I realisti, inviati a catturarlo, avrebbero dimenticato i loro ordini e si sarebbero formati dietro l'uomo che da due decenni portava spargimenti di sangue e guerre nel loro paese?

La domanda dipende dall'interpretazione, ma io non ci credo. Questi uomini erano disposti a morire per il loro imperatore nella successiva campagna di Waterloo, arrendendosi solo dopo la sua sconfitta finale e la sua morte imminente. Il suo vecchio Marshallate supplicò Napoleone di arrendersi e di lasciare la Francia in pace nel timore che la coalizione avrebbe marciato per le strade di Parigi e lo avrebbe ucciso.

Non c'è dubbio che i suoi uomini lo adorassero. Lo amarono quando prese il potere per la prima volta, dopo il suo primo esilio, e molti continuarono a promettere lealtà nei suoi confronti per le proprie esecuzioni ed esiliati. Nessun tiranno ordinario avrebbe comandato questi livelli di devozione e rispetto non solo dai suoi generali più vicini, ma anche dai suoi avversari.

Alcuni potrebbero sostenere che altri dittatori brutali nella storia abbiano comandato un affetto simile dal loro popolo, come Hitler. Sebbene ciò possa essere vero a causa della loro natura spesso estremamente carismatica e delle promesse di un futuro più luminoso, Napoleone aveva poco o nessun carisma. Non ha mai condotto campagne pubbliche per pubblicizzare i suoi obiettivi per il paese. Eppure era quasi universalmente amato e cambiò non solo il volto della Francia per sempre, ma l'intero volto dell'Europa. L'immagine di Hitler oggi è di puro male e la sua unica eredità è l'olocausto e la decimazione dell'Europa. D'altra parte Napoleone mantiene il rispetto di milioni e ha molti successi sociali, militari ed economici che persistono oggi. Grazie a lui l'idea della democrazia e di una repubblica si è diffusa in tutto il mondo e continua a guidare i fondamenti dei nostri governi oggi.

Era un leader e un connazionale, non un tiranno. Nessun tiranno oppressivo continuerebbe a trovare rispetto a livello internazionale 200 anni dopo. Sarebbe gettato nello stesso lotto di Hitler e Stalin, ma invece è visto alla pari con figure militari e statisti come George Washington, Winston Churchill e Cesare. È una delle persone più influenti della storia e ha l'onore e il rispetto appropriati per il suo nome.

Per una lettura più approfondita su Napoleone Bonaparte, suggeriscoNapoleone: una vita di Andrew Roberts,con la quale ho risposto a questa domanda.


martedì 11 gennaio 2022

Perché Napoleone è stato lasciato vivo due volte? Perché non è stato ucciso?

Gli austriaci, guidati da Metternich e l'imperatore Franz, non potevano giustiziare Napoleone perché era sposato con la figlia di Franz (Napoleone giovane figlio 'il Re di Roma' era Franz nipote). Lo zar Alessandro non lo avrebbe giustiziato perché una volta era amico di Napoleone e credeva che Dio lo avesse mandato in missione per liberare l'Europa e trattare i conquistati con magnanimità. Gli inglesi generalmente non eseguivano nemici di alto rango. Erano molto più preoccupati per l'equilibrio di potere in Europa, e il loro primato dei mari, che per il futuro di Napoleone. I prussiani e molti altri principati tedeschi volevano giustiziare Napoleone perché erano entrambi arrabbiati e vergognati del dominio francese dell'Europa centrale negli ultimi dieci anni, ma la Prussia e i suoi alleati erano effettivamente in balia della Russia. L'unica grande potenza che voleva Napoleone morto era la Prussia, e non erano in grado di imporre la loro volontà agli altri alleati.

È importante capire che, in contrasto con le terribili guerre del 20° secolo, l'età napoleonica fu contrassegnata da un grado di cavalleria e onore, specialmente da monarchi e generali. Anche se gli alleati consideravano Napoleone come intrinsecamente illegittimo, rispettavano la sua autorità (specialmente dopo il suo matrimonio con la principessa austriaca Maria Luisa nel 1810). Uccidere Napoleone sarebbe stato un crimine sconveniente per nazioni o individui civili, e la maggior parte dei principali statisti in Europa non l'avrebbe mai considerato.



Napoleone firma il Trattato di Fontainebleau (1814), abdicando al suo imperium per andare in esilo sull'Elba.

Avendo concluso una pace molto generosa con Napoleone, gli alleati non avevano motivo di aspettarsi né il suo desiderio né la sua capacità di tornare al potere in Francia. Lo straordinario e sfortunato ritorno di Napoleone nel 1815 è la caratteristica più notevole della sua carriera ventennale.


lunedì 10 gennaio 2022

Una battaglia della storia in cui due dei più famosi generali del loro periodo si combatterono l'uno contro l'altro

Citerò le battaglie tra i generali francesi del XVII secolo Conde e Turenne.

Basti dire che Turenne alla fine vinse nella battaglia delle dune nel 1658. Conde fu graziato, ma non si avvicinò alla corte francese, per non parlare del comando di un esercito sul campo, ancora una volta per molto tempo.

Entra lo sfidante 3: Raimondo Montecuccoli.



Montecuccoli era un italiano, nato nel Ducato di Modena nel 1609. Era diventato soldato a soli 16 anni, combattendo nell'esercito imperiale contro gli svedesi comandati dal re Gustavo Adolfo durante la Guerra dei Trent'anni. Nei successivi 20 anni si distinse combattendo in quella guerra, e poi, nello stesso momento in cui Conde e Turenne si combattevano, prendendo parte alla Seconda Guerra del Nord e poi fermando un tentativo ottomano di invadere l'Austria nel Quarto Austro- Guerra turca, vincendo una battaglia decisiva al San Gottardo mentre era in inferiorità numerica.

Successivamente, è tornato a Vienna, dove ha servito come capo del consiglio militare e direttore dell'artiglieria. Il Sacro Romano Impero non prese parte alla Guerra di Devoluzione del 1667–8 (dove i francesi invocarono un'oscura legge sul matrimonio per fare un accaparramento di terra nei Paesi Bassi spagnoli e in un'area della Francia orientale chiamata Franche-Comte, hanno raggiunto alcuni dei loro obiettivi) così nemmeno Montecuccoli.

Turenne e Condé, nel frattempo, lo fecero, con Turenne che guidava l'invasione dei Paesi Bassi spagnoli e Condé in carica in Franca Contea. Questo è stato il primo comando sul campo di Conde dalla fine della Fronda.

Pochi anni dopo, nel 1672, i francesi, in combutta con il re Carlo II d'Inghilterra, lanciarono un attacco alla Repubblica olandese. Superarono molto rapidamente le fortificazioni del confine olandese, ma alla fine furono fermati quando lo Stadtholder Guglielmo d'Orange inondò una vasta area per creare una linea difensiva. Questo, insieme al fatto che gli olandesi riuscirono a portare gli inglesi fuori dalla guerra in tempi relativamente brevi (all'inizio non era mai stato popolare in Inghilterra) trasformò quella che era stata pianificata per essere una guerra rapida in una lunga, e ora l'esercito imperiale stava arrivando .

Mentre Conde si stabilì in una posizione difensiva a nord, Turenne fu inviato a occuparsi di loro. Montecuccoli, invece, sconfigge totalmente Turenne, riuscendo a dargli la scivolata abbastanza a lungo da unire le forze con l'olandese. Turenne saccheggiò il Palatinato e nel corso del 1674–5 iniziò a distruggere diversi generali imperiali minori. I punti salienti includevano Turenne che ignorava l'usanza di non combattere in inverno per sconfiggere un'invasione imperiale dell'Alsazia nella battaglia di Turckheim.

Al termine della campagna elettorale del 1675, Turenne affrontò nuovamente Montecuccoli. L'italiano tentò di fingere, di indurre Turenne a fare qualcosa di sconsiderato e a dare battaglia in svantaggio, ma Turenne era troppo intelligente per quello, e la loro guerra di manovra finì con gli Imperiali che dovettero dare battaglia in svantaggio nella battaglia di Salsbach il 27 luglio.

Alla fine, però, la battaglia era appena iniziata quando un proiettile colpì Turenne e lo uccise. I francesi si ritirarono in disordine e Montecuccoli pianse la morte del suo rivale. Tuttavia, non ha avuto problemi ad attaccare e sconfiggere il suo esercito in ritirata.

È un segno di quanto Turenne fosse rispettato il fatto che sia stato sepolto nello stesso posto dei re di Francia, e anche dopo che i rivoluzionari francesi hanno dissotterrato i re e li hanno gettati in una fossa comune per sottolineare che hanno mantenuto intatta la tomba di Turenne .

Nel frattempo, però, il re Luigi XIV si è trovato con un piccolo problema; il suo generale stellare era morto. Si è così deciso di paracadutare Conde nel settore.

Condé era considerato un generale più aggressivo di Turenne, ma la sua strategia contro Montecuccoli era misurata. Attraverso una campagna di manovre, costrinse Montecuccoli a sollevare l'assedio di Haguenau e ritirarsi attraverso il Reno. Lo ha fatto senza dare battaglia.

Poco dopo, Conde si ritirò, essendo un vecchio malato di salute, afflitto dalla gotta. Si è ritirato nel paese dove ha vissuto altri 11 anni.


domenica 9 gennaio 2022

Stato Italia

Una cosa particolare, che in molti hanno dimenticato o non hanno mai saputo o voluto sapere, è che fino al 1860 circa lo "Stato Italia" non esisteva ma tutta la penisola era "Regno di Sardegna". Qualche burlone sostiene addirittura che non è la Sardegna ad essere una regione d'Italia, ma è l'Italia ad esserlo della Sardegna.



sabato 8 gennaio 2022

Napoleone, figlio di una famiglia corsa, di lontane origini toscane, le cui lingue materne erano il dialetto ajaccino e l'italiano, nei suoi scritti si è mai riferito a sé stesso quale italiano o si considerava esclusivamente francese?


Napoleone era corso. Suo padre disprezzava i francesi, e fece i suoi studi interamente in Italia. Napoleoene stesso fece i suoi primi studi in Corsica, e furono interamente in lingua italiana, l'unica che Napoleone padroneggiasse, oltre al dialetto corso. Apprese il francese quando si trasferì in Francia per frequentare l'accademia militare. Ciononostante, inizialmente continuò a coltivare il suo disprezzo per i francesi, vedendoli come causa dei danni della Corsica e dell'ITALIA: "Francesi, non paghi di averci portato via tutto ciò che ci era caro, avete anche corrotto i nostri costumi. La situazione attuale della mia patria, e l’impossibilità di mutarla, sono dunque un nuovo motivo per fuggire una terra in cui sono obbligato per dovere, a lodare uomini che per virtù dovrei invece odiare. Quando arriverò nella mia terra, che atteggiamento adottare, che linguaggio tenere? Quando la patria non è più, un buon patriota deve morire", sennonché' in seguito ascendendo al potere in Francia, fece di tutto per nascondere la propria italianità. Pertanto si comportò peggio che un francese con la "sua Patria". Infatti, sebbene creò una repubblica italiana, con sede a Milano, la mutilò di gran parte del paese. SAVOIA, NIZZA, VAL D'AOSTA, PIEMONTE, LIGURIA, EMILIA, TOSCANA, UMBRIA, LAZIO E ISTRIA A DALMAZIA (che all'epoca erano ritenute Italia). Addirittura nei possedimenti ex-sabaudi cercò di introdurre il francese, abolendo l'uso della lingua italiana. Così come fece il suo "illustre" nipote Napoleone III che strappò all'Italia Nizza, dove poi fece proibire l'uso della lingua italiana e obbligò i corsi, che fino allora studiavano in Italia (a Pisa metropoli di riferimento della Corsica, più di Genova) a fare i loro studi in Francia, non riconoscendo più i titoli presi in Italia e iniziando cosi la francesizzazione dell'isola. I Bonaparte, per la causa italiana furono il peggio del peggio.

Ps: Napoleone I, tornò a risentirsi italiano, solo durante l'esilio di Sant'Elena. Allora si dichiarò di sentirsi addirittura toscano (più che corso) e più volte ribadì l'italianità di Nizza e di tutte le terre della val di Varo. Ma ormai era tardi per rimediare ai danni fatti. Perciò' lo considererei più che un patriota italiano, un rinnegato italiano, ossia una persona conscia della sua italianità', ma che per opportunismo la schiacciava in favore della Francia di cui era imperatore.

CARTA DELL'ITALIA NAPOLEONICA.


venerdì 7 gennaio 2022

Cosa è successo a Giuseppina di Beauharnais dopo la sconfitta e l'esilio di Napoleone?

Morì il 29 maggio 1814, quindi un anno prima di Waterloo.

Dopo il divorzio con Napoleone visse una vita appartata ma piuttosto benestante, grazie anche al ricco appannaggio assegnatole dall'ex marito.

Anche se Napoleone e Giuseppina si tradirono molte volte, tuttavia si può dire che per entrambi fu un'unione ricca di passione e il loro legame non venne meno neppure con il divorzio.

Pare che le ultime parole di Napoleone, sul letto di morte furono: «La Francia, l'esercito, il capo dell'esercito, Josephine!»





 




giovedì 6 gennaio 2022

Un fatto inquietante ma allo stesso tempo interessante su Jamestown

Jamestown, la prima colonia inglese permanente in Nord America, fu fondata nel maggio del 1607 da 104 coloni che giunsero a bordo di tre navi: la Susan Constant, la Discovery e la Godspeed. Fondarono la propria colonia in una sottile penisola del fiume James, costruirono un forte di legno, un magazzino, una chiesa e tot abitazioni. I coloni di Jamestown soffrirono molto di fame e malattia, e faticarono a coltivare piantagioni per via della siccità della regione e dell'inesperienza. Affidavano la sopravvivenza alle scorte che portarono successive navi di coloni e agli scambi con tribù locali di nativi americani, stabiliti grazie alle negoziazioni tra il Capitano John Smith e il leader algonchino Capo Powhatan. Nell'ottobre del 1609, Smith si ustionò per sbaglio con della polvere da sparo e fu costretto a tornare in Inghilterra per curarsi; non fece mai ritorno in Virginia. Qui sotto la foto di Jane di Jamestown.



Durante l'inverno che seguì, la situazione dei coloni di Jamestown rimasti si fece ancora più disperata. Le relazioni con i membri del clan Powhatan diventavano ogni giorno più ostili, e la debilitante siccità continuava. George Percy, che ebbe il ruolo di governatore di Jamestown durante il Periodo della Fame, scrisse nel 1625 che i coloni mangiavano i propri cavalli per sopravvivere e che poi erano passati ai cani, ai gatti e a parassiti come topi e ratti. Alla fine, scrisse Percy, finirono per praticare cannibalismo: "… Nulla fu risparmiato per rimanere in vita e si fecero cose che sembravano incredibili, come dissotterrare corpi morti dalle fosse e mangiarli. E alcuni leccarono il sangue sgorgato dai corpi dei loro compagni più deboli." Oltre a quella di Percy, altre cinque testimonianze fanno riferimento al fatto che a Jamestown si sia praticato cannibalismo in quel periodo.

Primi scavi nel sito di Jamestown hanno rivelato carcasse di cani, gatti e cavalli consumati durante l'inverno 1609–10, ma nessuna prova di resti di cadaveri cannibalizzati. Poi, durante l'agosto scorso, gli archeologi che lavoravano come parte del progetto di preservazione della Virginia e riscoperta di Jamestown (cominciato nel 1994) hanno scoperto frammenti di scheletro appartenenti a una ragazza di circa 14 anni sepolta in una cantina piena di detriti nel forte di Jamestown. Dopo aver esaminato le ossa, Douglas Owsley, un fisico antropologo del Museo di Storia Naturale Nazionale Smithsonian a Washington, ha scoperto che i resti dello scheletro della ragazza - che includono un teschio, la mandibola e un osso della gamba - presentano tutti i segni di un'accetta o di una mannaia o di un coltello, che lui ha descritto come segni rivelatori di attività cannibali. La foto sotto mostra i segni di taglio sul teschio di Jane di Jamestown.



Oswley e il capo archeologo William Kelso hanno presentato le proprie scoperte in una conferenza stampa del Museo Nazionale di Storia Naturale. Usando tecnologia come la computer grafica e lo scanner CT, insieme a materiale scultoreo e demografico, sono stati in grado di ricostruire come doveva apparire il volto della ragazza. Credono che probabilmente provenisse dalla colonia di una delle sei navi di rifornimenti arrivata nel giugno del 1609. Poteva trattarsi di una serva, anche se un'analisi a isotopi sulle ossa ha rivelato che la sua dieta doveva essere altamente proteica, suggerendo la possibilità che fosse in realtà la figlia di un gentiluomo, e uno dei colonizzatori. Visto che gli scienziati non hanno trovato prove che sia stata uccisa, è probabile che i suoi affamati compagni l'abbiano mangiata dopo che è morta per cause naturali. La foto sotto mostra la mandibola di Jane di Jamestown con segni di taglio.




mercoledì 5 gennaio 2022

BATTAGLIA DI CARÁNSEBES


Durante la guerra turco-austriaca del 1787–1791 una forza asburgica di circa 100.000 uomini, si era accampata nella città di Caransebes per attraversare il fiume Timis. Fu allora che avvenne l'incidente.


L'incidente

Il 17 settembre 1788, l'avanguardia, composta prevalentemente da ussari, attraversò il fiume per cercare qualche possibile presenza degli ottomani. Non ce n’era traccia, ma si imbatterono in un gruppo di rom, da cui acquistarono dei liquori. Poco dopo un reparto di fanteria attraversò il fiume e, imbattutosi negli ussari ormai ubriachi, chiese che fosse dato anche a loro del liquore.

Iniziò quindi una rissa. A quel punto i fanti, per far fuggire gli ussari, iniziarono a gridare Turcii! Turcii! che in romeno significa "I turchi! I turchi!".

Subito il panico si impadronì dei soldati e uno di essi accidentalmente sparò. Lo sparo innestò una reazione a catena; infatti gli ussari e i fanti credevano che i rispettivi compagni fossero dei turchi travestiti da austriaci o da rumeni.

Per calmare il subbuglio arrivarono allora gli ufficiali austriaci con la cavalleria, gridando Halt! ovvero "Stop!" in tedesco.

Le unità romene, a cui si erano unite unità lombarde e slovacche, non capirono il segnale degli ufficiali ed equivocarono l'Halt! degli ufficiali per un “Allah!” e scambiarono la cavalleria in arrivo per delle equivalenti unità turche che avessero iniziato una carica.

Come se non fosse bastato ciò, anche un comandante di corpo d'armata si confuse e ordinò all'artiglieria di aprire il fuoco.

Ogni soldato oramai stava fuggendo sparando a qualsiasi cosa vedesse muoversi; lo stesso imperatore Giuseppe II fu scaraventato dal suo cavallo in un ruscello.

Due giorni dopo l'esercito ottomano arrivò sul posto, e vide circa 10.000 soldati morti o gravemente feriti, senza che avessero effettivamente mosso alcun attacco bellico.


martedì 4 gennaio 2022

Quali fatti sono rimasti impressi nella storia?

"la famosa frase "Obbedisco" proferita da Giuseppe Garibaldi a Vittorio Emanuele II a Teano (26 Ott.1860) , dopo di che depose le armi e se ne andò in assoluto ritiro, e modesta rendita, a Caprera. Quale altro "Fedele servitore dello Stato" o generale lo avrebbe mai fatto?

"Da T Plus"- All’alba del 26 ottobre del 1860 avviene lo storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Taverna Catena, presso Teano. Il re sabaudo ha occupato i territori pontifici nelle Marche e nell’Umbria ed è andato incontro a Garibaldi, che nel frattempo, ha respinto il tentativo di controffensiva dell’esercito borbonico nella battaglia del Volturno completando, in tal modo, la conquista del Regno delle Due Sicilie. L’incontro tra il generale e il sovrano sabaudo rappresenta formalmente la fine della spedizione dei mille e la consegna del Regno delle Due Sicilie.


"Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Teano, 1860"


lunedì 3 gennaio 2022

TERESA - LANTI LA CANTANTE CASTRATO E GIACOMO CASANOVA

Teresa Lanti e una figura quasi sconosciuta ai non addetti ai lavori di lei conosciamo solo un presunto ritratto ,che si trova nel teatro alla scala lasciato in un angolo appeso al muro damascato.



Non tutti sanno che la signora in questione si fingeva un CASTRATO.

Perchè, bè, per poter lavorare, considerando che i ruoli delle prime donne venivano dati ai castrati in passato nelle chiese romane, escludendo quindi le donne da questo ruolo, la sua famiglia cosi potè inserirla coi fratelli e avviarla alla carriera musicale per garantirle da vivere, e venir pagata quanto un uomo.

Quindi senza che nessuno sapesse la verita venne soprannominata BELLINO, un uomo molto giovane dal viso efebico e androgino molto bello, cosi fu finchè Giacomo Casanova, il girovago

donnaiolo


che era anche Attore e insegnante di italiano, Violinista e ballerino si trovava ad Ancona e il caso li fece incontrare in una locanda annessa al teatro assieme alla sua famiglia che viaggiava per lavoro, e quando si trovò di fronte un'uomo cosi etereo e bello ebbe un colpo di fulmine, lo scrive lui stesso nelle sue memorie nel 2° libro, ma Casanova non poteva credere che quel viso cosi bello fosse di un uomo.

Quindi un bel giorno il Casanova ormai infatuato mise le sue mani nei suoi calzoni, cosi lo descrive Il Casanova nelle sue Memorie, invase i calzoni di Bellino e scoprì un pene falso.

Lo descrive così, "lungo, floscio e grosso come un pollice, pallido e di pelle molto morbida".

Bellino era davvero una femmina.

Salimbeni, un valido cantante castrato, era stato il suo maestro di musica e aveva contribuito a sviluppare la sua bella voce da soprano.

Ha incolpato la sua sfortunata situazione per gli intrighi di sua madre.

Dietro il travestimento c'erano due problemi.

Poiché i teatri all'interno del dominio politico del papa bandivano le donne dal palcoscenico, i castrati cantavano i ruoli di prima donna a Roma e in altre città dello Stato Pontificio, inclusa Ancona dove Casanova incontrò Bellino.

A Venezia e in altri centri musicali più progressisti, le donne presero il posto che le spettava come primadonna, ma furono pagate in doloroso contrasto con la stella regnante dei castrati.

Perciò si spacciò per uomo. Casanova racconta che la sua relazione con Teresa, che a volte veniva chiamata Angiola sui cartelloni d'opera, era carica di incertezza da parte sua.

Tuttavia, è durata abbastanza a lungo da rimanere incinta di suo figlio, Cesarino Lanti, che ha poi cresciuto come suo fratello.

Alla fine la coppia si separò.

Casanova mandò Teresa a Napoli, affermando che non poteva convincersi a negarle la carriera che meritava, e continuò per la sua strada fin troppo allegra.

Teresa sposò Cirello Palesi, un giovane romano, e viaggiò per l'Italia cantando ruoli da prima donna nei principali teatri d'opera.

Qualche anno dopo Teresa e Casanova si incontrarono ancora una volta, ma la magia era svanita.

E, a un certo punto, si è fatta dipingere il ritratto.


domenica 2 gennaio 2022

Chi fu l'eroe della rivoluzione francese: signor Merda?


Il Colonello Merda (poi detto Meda) con Robespierre


Charles-André Merda era un gendarme della Guardia nazionale francese, che, la notte tra il 27 e il 28 luglio 1794 (il 9-10 termidoro del calendario rivoluzionario), fracassò la mascella di Robespierre con un colpo di pistola all'Hôtel de Ville.

La ferita che provocò al giacobino fu notevole, tanto che il giorno successivo, Robespierre venne trascinato alla ghigliottina ormai moribondo e con una vistosa fasciatura al volto.

Alcuni storici ritengono che non sia da scartare l'ipotesi del tentato suicidio, ma da recenti studi, eseguiti sul calco del volto di Robespierre, sembra molto improbabile tale ipotesi, dal momento che è stato scoperto che il colpo di pistola che colpì l'Incorruttibile partì da una distanza di circa due metri.

Rappresentazione dell'arresto di Robespierre Litografia di Jean-Joseph-François Tassaert


Durante il Primo Impero, Napoleone lo promosse colonnello e Barone dell'Impero, e il suo cognome fu cambiato in "Méda" (per l'imbarazzo del cognome).

Ferito gravemente durante la battaglia della Moscova, spirò il giorno seguente, dopo essere stato promosso a generale sul letto di morte.

Documento con il nuovo titolo Meda