venerdì 20 settembre 2024

"Carolina Bonaparte: Tra Destino Imperiale e Ambizione Personale"



Maria Annunziata Carolina Bonaparte nacque ad Ajaccio il 25 marzo 1782, in un giorno carico di simbolismo religioso, quello dell'Annunciazione, che ispirò il suo nome. Cresciuta nell'ombra di uno dei più potenti imperatori della storia, Carolina visse una vita che, pur attraversata da momenti di splendore e potere, fu segnata anche da sfide politiche e familiari complesse.

Nel giugno del 1797, la famiglia Bonaparte si trasferì nel castello di Mombello a Verona, e Carolina assistette al matrimonio delle sue sorelle Elisa e Paolina, che sposarono rispettivamente il capitano Felice Baciocchi e il generale Emanuel Leclerc. Fu in questo periodo che Carolina, allora appena quindicenne, conobbe Gioacchino Murat, aiutante di campo di Napoleone, con cui si sposò il 20 gennaio 1800. Il matrimonio, pur non entusiasmando inizialmente Napoleone, venne celebrato due mesi dopo il colpo di stato che portò il fratello al potere come Primo Console.

Carolina, pur giovane e senza una solida educazione, divenne consapevole del suo ruolo nella famiglia e nella politica europea. Napoleone, tuttavia, riteneva che la sua preparazione fosse insufficiente, e per tale motivo decise di inviarla a Saint Germain en Laye, dove fu educata al collegio di Madame Campan. In questo ambiente, Carolina ebbe l’opportunità di formarsi, e divenne amica di Ortensia Beauharnais, figlia di Josèphine, e di Stéphanie, sua cugina.

Nel dicembre del 1800, Carolina si trovò accanto a Giuseppina durante l’attentato di rue Saint-Nicaise, evento che segnò uno dei momenti cruciali del periodo napoleonico. Da regina consorte di Napoli, Carolina si distinse per la sua dedizione alla cultura e alla crescita della città, sostenendo gli scavi di Pompei e promuovendo la costruzione di opere pubbliche. La sua visione economica fu altrettanto incisiva: stimolò lo sviluppo dell’industria locale, rinnovò le attrezzature per la produzione di seta e cotone e si impegnò a piantare gelsi per l’allevamento del baco da seta, fondamentale per l'economia della regione.

Ma Carolina non si limitò a contribuire al miglioramento materiale del regno; la sua attenzione si rivolse anche all'educazione delle giovani napoletane. Ispirandosi all'Istituto Elisa, creato dalla sorella maggiore, fondò nel 1808 il «Pensionato dei Miracoli», destinato a formare le ragazze della nobiltà napoletana. La sua ambizione, tuttavia, andava ben oltre il regno di Napoli: stimolò costantemente Murat a perseguire ambizioni politiche più grandi, spingendolo a schierarsi al fianco dell'Austria dopo la disfatta di Napoleone in Russia, sfidando così il fratello.

Quando Murat lasciò Napoli, Carolina assunse il ruolo di reggente, mantenendo l'ordine e la tranquillità del regno. Tuttavia, la sorte della sua famiglia cambiò drasticamente dopo la sconfitta di Murat a Tolentino, costringendo Carolina e il marito a lasciare Napoli e rifugiarsi prima a Venezia e poi a Trieste. Nel 1825, dopo il fallimento del tentativo di Murat di sollevare la popolazione italiana, il marito fu fucilato a Pizzo Calabro, segnando la fine definitiva della sua carriera politica.

Carolina si trasferì in Austria, ma il suo destino non si fermò lì. Nel 1830, sposò il generale Francesco Macdonald, ex ministro della Guerra del Regno di Napoli, e tornò in Italia, stabilendosi a Firenze nel Palazzo di Annalena, dove visse fino alla sua morte il 18 maggio 1839.

Il percorso di Carolina Bonaparte, regina di Napoli e donna di potere, è quello di una figura ambiziosa, pragmatica e determinata a lasciare il segno, non solo come membro della famiglia Bonaparte, ma come protagonista della storia europea del suo tempo.

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