martedì 19 dicembre 2023

Perché solo Ney fu giustiziato dopo Waterloo?

 


Tra i numerosi marescialli che combatterono al fianco di Napoleone nella disastrosa battaglia di Waterloo il 18 giugno 1815, solo Michel Ney fu processato e fucilato per tradimento. Le ragioni dietro questa singolare esecuzione sono complesse e controverse, intrecciate con eventi politici, vendette personali e il clima di tensione instauratosi dopo la sconfitta napoleonica.


Le accuse contro Ney:

Accordo con i Bonapartisti: Ney era accusato di aver favorito il ritorno di Napoleone al potere durante i "Cento giorni", violando il giuramento di fedeltà al nuovo re di Francia, Luigi XVIII.

Comportamento durante la battaglia: Ney fu ritenuto responsabile di alcuni errori tattici durante la battaglia di Waterloo, che contribuirono alla sconfitta francese. In particolare, si mise in luce la sua disobbedienza a un ordine diretto di Napoleone, che lo portò a guidare un attacco fallimentare contro le posizioni prussiane.


Motivazioni politiche:

Eliminare un avversario pericoloso: Ney era un personaggio molto popolare tra le truppe e un fervente sostenitore di Napoleone. La sua esecuzione serviva da monito per tutti coloro che erano ancora fedeli all'Imperatore e mirava a scongiurare ulteriori tentativi di ribellione.

Compiacere i vincitori: Le potenze europee vincitrici, in particolare i Borboni francesi, erano determinate a punire severamente i collaboratori di Napoleone. L'esecuzione di Ney fu un atto di resa dei conti e un segnale di riaffermazione del loro potere.

Un capro espiatorio: Ney divenne il capro espiatorio per i fallimenti della battaglia di Waterloo, deviando l'attenzione dalle responsabilità di altri comandanti e dello stesso Napoleone.


Fatti controversi:

Il processo: Il processo a Ney fu rapido e superficiale, privo di garanzie procedurali e segnato da pressioni politiche. La sua colpevolezza non fu mai completamente provata.

La grazia negata: Ney chiese la grazia al re Luigi XVIII, ma la sua richiesta fu respinta. Si dice che il fratello del re, il conte d'Artois, avesse un rancore personale verso Ney e abbia influenzato la decisione finale.


L'esecuzione di Ney rimane una pagina controversa della storia napoleonica. Alcuni lo considerano un martire della fedeltà e un sacrificio politico ingiusto, mentre altri vedono in lui un traditore e un responsabile della sconfitta francese. Indipendentemente dalle diverse interpretazioni, la figura di Ney incarna la complessità e le contraddizioni del periodo napoleonico, lasciando un'eredità che continua ad affascinare e a suscitare dibattiti.


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